Le sue info
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Su Frank Lapalisse (e le "prestazioni" della "sua" squadra) non dirò più niente sino alla fine del campionato.Piuttosto, lancio una provocazione: non credete che la responsabilità di queste tre annate da pantomima (dall'annuncio dell'ingaggio di Capobianco in poi...) siano della proprietà Sidigas? Oltre a salvare il giocattolino dal fallimento, che obiettivi avevano/hanno?Attendo lumi da persone più informate di me.
Speriamo di prendere un grande giocatore con visione di gioco e ottimo tiro da 3 sopratutto dal palleggio
Lakovic...
Gaines non è un play, pero' spero che non sia lui quello che dovrà fare le valigie. Puo' giocare tranquillamente come sesto uomo. A noi ci serve un play che abbia una buona visione di gioco e che sappia anche tirare da 3 (esiste ???)...vedremo.
Lakovic...
Servono DIMISSIONI (dignitose).Basta penoso vittimismo.
La farsa continua. Stay tuned...
La farsa continua...Stay tuned!
Stendiamo un velo pietoso.
Niente di nuovo sul fronte avellinese. Partita di campionato o farsa? Atleti e staff tecnico esibiscono un basket da giovani idioti. Qualcuno ci crede (!), altri neanche quello. Abbiamo toccato il fondo? Non credo. Stay tuned.
Partita bellissima. Avellino è molto cresciuta nell'ultimo mese, gioca sciolta e crede nei propri mezzi, Brindisi risponde colpo su colpo e ruota gli uomini pescando da una panchina infinita. Nel finale lo squadrone pugliese compie un capolavoro di bravura e cinismo tattico. Noi non siamo, con soli 7 uomini nelle rotazioni, in grado di giocarcela contro squadre di questo livello.
Sia Avellino che Roma puntano alla qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Quindi la partita era quasi uno spareggio (soprattutto per chi giocava in casa). Detto questo, partenza sparata di AV che col quintetto titolare capitalizza (come già con Milano) una serie di giocate dove riesce tutto bene. In particolare evidenza Harper ed Anosike, praticamente perfetti. Dalmonte riesce a mettere in partita gli 8 uomini che vuol ruotare fino alla fine mentre Vitucci si rende conto di doversela giocare praticamente in 6 perché la monotonia tattica con cui la squadra è stata costruita renderebbero suicida qualunque alternativa: Trasolini, chiuso dai titolari in ottima serata e fuori posizione per caratteristiche fisiche, Cadougan, asfissiato dai piccoli di RM nei pochi minuti in cui rientra in campo. Con queste premesse, la rimonta di Roma alla ripresa sembrava inevitabile. E così, puntualmente, è stato.Nel finale punto a punto hanno pesato, come sempre, le giocate (nel bene e nel male) dei singoli, qualche decisione arbitrale discutibile ed anche l'imponderabilità di singoli episodi. Ha vinto AV ma, se avesse vinto, RM non avrebbe rubato proprio nulla.
Non credo che il problema stia nell'ultima azione. Da tifoso di Avellino mi aspettavo che avremmo approcciato la partita con ben altra intensità. Invece, dopo il solito caos dopolavoristico, siamo solamente rientrati (anche grazie ad un arbitraggio che non definirei certamente casalingo) e non abbiamo mai dimostrato quella autorità di manovra che caratterizza una squadra che vuole vincere in trasferta e per di più su di un campo diventato caldissimo. Per il nostro campionato perdere partite così "abbordabili" (non me ne vogliano i tifosi di Bologna) rappresenta l'ennesimo campanello d'allarme. Per finire: complimenti a Fontecchio!
Avellino prende un giusto vantaggio fin dall'inizio ma Trento riesce a rientrare (parzialmente) un paio di volte da quasi -20 e sembra anche in grado di ribaltare l'inerzia della partita, soprattutto con i quintetti "italiani".Nel finale, per Avellino, il controllo del vantaggio con giocate meno "spensierate" di altre occasioni viene anche premiato da qualche canestro che arrotonda forse un po' troppo il distacco.
Continuo a ritenere che Lakovic, SE ancora pagato e sotto contratto, sia giocatore "indispensabile" o, comunque, MOLTO utile per equilibrare la squadra quando deve attaccare difese a zona o, al contrario, molto aggressive a tutto campo o, comunque, aree intasate. Concordo pienamente con canecarogna e con eclipse.P. S. Banks, IN TUTTA LA PARTITA, ha tirato 2 volte (!) da due punti. La valutazione dell'ultimo quarto è stata 29 a 5 per Sassari...
Bravissima Reggio Emilia: vincere la partita giocando a viso aperto quando si sono disputati tre incontri in cinque giorni, peraltro con Taylor evanescente, significa possedere un carattere eccezionale. Complimenti.Detto ciò, passiamo ad Avellino che poteva e doveva vincere: la squadra è, come è evidente, costruita solo sull'atletismo e sulla quantità, e, quindi, avrebbe dovuto capitalizzare quando, nel terzo quarto, Reggio appariva a corto di fiato e di energie. Ed invece niente: a parte l'impegno innegabile, tanta, solita confusione ed, ancora!, l'impressione che l'allenatore ''subisca'' le situazioni invece di anticiparle.Una curiosità: ma Lakovic è ancora sotto contratto...? Farebbe comodo...
Sconcertante. Con tutto il rispetto per Pesaro, Avellino avrebbe dovuto vincere di 25/40 punti. Il quintetto di partenza dei marchigiani (con tutti americani) sembra una squadra di collegiali, con il solo Ross che mostra un buon repertorio individuale. Ovviamente, senza interventi correttivi la squadra non è competitiva.Ebbene, con queste premesse, Avellino si qualifica come squadra di bassa classifica.
Nei primi due quarti Avellino sembra composta da dopolavoristi e, per le ambizioni con cui è stata costruita, recita il solito psicodramma da signorine in trasferta. Cantù più di tanto non può e ringrazia.Nella ripresa, Avellino, proprio per non smentirsi, piazza il tipico quarto (inutile) per dimostrare le proprie potenzialità e poi, come da copione, smette praticamente di giocare. A Cantù bastano due giocate (Hollis e Feldeine) per festeggiare.
Avellino poteva dilagare nel terzo quarto. Recalcati ha mischiato le carte schierando quintetti piccoli (senza Moore e Stone) e Vitucci (senza Cadougan dall'inizio) non sa più trovare quintetti presentabili.A Venezia manca solo un tiratore per essere da primissimi posti.Ad Avellino sembra che il rapporto tra Vitucci ed i tifosi sia già al limite.