LeBron attacca Barkley: Ne ho abbastanza. Non gli permetto più di mancarmi di rispetto
LeBron furioso per l'ennesima "sparata" di Barkley: Se poi volesse parlarmi, ha il nostro calendario. Sa in quale arena trovarmi. Che non venga da me durante l’All-Star Game a stringermi la mano e sorridere
“E’ un hater” ha detto LeBron. “E poi perché dovrebbe essere credibile? Perché va in tv?” ha continuato LeBron dopo le accuse di Barkley.
L’ex Suns aveva parlato dopo l’uscita di LeBron sulla necessità di rinforzi in casa Cavs.
Barkley ha detto: “E’ stato inappropriato. Lamentoso. I Cavs gli hanno dato tutto ciò che ha chiesto. Hanno il monte stipendi più alto della storia della NBA. Ha chiesto di tenere JR Smith e lo hanno pagato. Voleva Shumpert e lo hanno tenuto. Gli hanno preso Korver. E’ il miglior giocatore del mondo. Vuole al suo fianco anche tutti i migliori giocatori? Non ha voglia di competere? E’ un giocatore fantastico e stanno difendendo il titolo”.
“Non gli permetto di mancarmi di rispetto in questo modo. Non sono io quello che parla male delle persone. Non ho mai sputato su un ragazzino. Non ho mai avuto debiti di gioco non saldati a Las Vegas. Non ho mai detto “Non solo un modello di comportamento”. Non sono mai arrivato all’All-Star Game di domenica perché i giorni prima ero a Las Vegas a divertirmi. Tutto quello che ho fatto in carriera è stato rappresentare la NBA nel migliore dei modi. 14 anni. Non ho mai avuto problemi. Ho rispettato sempre il gioco. Stampate queste mie parole” ha detto James. “Guardate le Finals del 1993 quando John Paxson segna il canestro. Barkley e Jordan stavano parlando e ridendo durante una di quelle partite mentre un giocatori era ai liberi. Nelle Finals. Ah. Ma a quei tempi non erano amici…” ha aggiunto il fenomeno dei Cavs. “Io sono qui per vincere e prendermi cura dei miei compagni e…della mia posse. Se poi volesse parlarmi, ha il nostro calendario. Sa in quale arena trovarmi. Che non venga da me durante l’All-Star Game a stringermi la mano e sorridere. Sono stanco di mordermi la lingua. In città c’è un nuovo sceriffo.”
Pagina di 5