NBA Focus: i rookies
E' veramente così speciale la classe del 2014? Presto per dirlo, ma il primo mese non è stato di certo incoraggiante

Chi ha seguito la NBA negli ultimi due/tre anni conosce benissimo l'enorme attenzione mediatica generata dal draft 2014, paragonato da alcuni addirittura a quello storico del 2003 - per intenderci, quello dei Big Three di Miami-.
Non sembrava esserci stagione migliore per un sano 'tanking', con l'attraente prospettiva di pescare un 'franchise player' tipo Andrew Wiggins o Jabari Parker.
Dopo tutta questa 'hype' la parola è finalmente passata al campo, queste sono i numeri dopo il primo mese di regular season:
Nella sua ultima 'rookie ladder' Scott Howard-Cooper fotografa la situazione parlando di Jabari Parker: 'for this rookie class at this stage of the season, starting to consistently put up numbers, any numbers, is a foundation to build on'
Altro che franchise player, qui si parla di avere un minimo di costanza di rendimento....
Ovviamente ci sono una serie di 'giustificazioni', a partire dai tanti atleti attualmente ai box per problemi fisici (Embiid, Smart, Gordon, Randle, ma non solo). E comunque si parla di appena 30 giorni, può ancora succedere - e succederà- di tutto.
Pillole:
-Con l'infortunio di Kevin Martin, il rendimento di Andrew Wiggins sembra destinato a salire, ed il canadese ha già impressionato in diverse occasioni, specialmente con un solidissimo tiro da fuori.
L'infortunio di Ricky Rubio lo ha chiaramente penalizzato, nei 103 minuti giocati insieme allo spagnolo la squadra ha fatto registrare un net rating di +16.7, concedendo appena 95.6 punti ogni 100 possessi. -In generale Minnesota farebbe bene a cercare di cedere Pekovic, Martin e Young, e concedere minuti in abbondanza ai tanti giovani del roster-
Lo stesso Parker gioca quasi 30 minuti in una squadra che fa della difesa il suo punto di forza, ed è riuscito a tenere sotto controllo le palle perse. Quando non è in campo però i Bucks segnano 8.1 punti ogni 100 possessi in più rispetto a quelli messi a referto con lui sul parquet. Con Antetokounmpo forma una coppia di ali intercambiabile, che offre una miriade di opzioni offensive per coach Kidd. Il tempo è decisamente dalla parte dei Bucks.
-Dante Exum ha destato una buona impressione, tanto da convincere coach Snyder a concedergli minuti anche in situazioni da punto a punto. Il tiro, che secondo alcuni doveva essere il suo principale punto debole, non è così male, per certi versi è più preoccupante la sua riluttanza nello sfidare le difese in palleggio - secondo player tracking 1.9 penetrazioni in 18 minuti a partita, poche per un giocatore con quel fisico e quelle doti atletiche-.
-sui rookies dei 76ers bastano le immagini...Basta cercare McDaniels o Noel per vedere gli incredibili gesti atletici dei due debuttanti.
Il punto è che Nerlens Noel in 15 partite ha accumulato più sconfitte di quelle subite in una stagione intera a Kentucky. Sì, proprio quel college che secondo molti oggi giocherebbe ad armi pari con MCW e company...
-Papanikolau, Bogdanovic e Mirotic, forti di una esperienza pluriennale in Eurolega, hanno già ampiamente mostrato di valere questo livello. Dei tre, la power forward dei Bulls è quello con meno prospettive di minuti immediati, ed è veramente un peccato non poterlo vedere all'opera. (I Bulls in estate hanno cercato di allungare il roster, ma è inutile se Thibs finisce sempre con lo spremere i titolari).
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