Il comunicato della società
Le parole del coach di Venezia
Ecco la nuova divisa gara che la Happy Casa Brindisi indosserà durante tutti gli impegni ufficiali della stagione 2018/19
bubu la differenza è che allora c'erano 23 o24 squadre e quindi molte meno di oggi, infatti negli anni 80 milano era considerata la 24ma squadra nba, il problema nasce anche dal fatto che allora i roster erano a 12 mente oggi a 15, e con più squadr ...
È una giusta interpretazione anche se penso che, malgrado il settore giovanile possa lavorare meglio, comunque il livello dei giovani non è per nulla male; il problema è proprio dai 17 ai 18 anni
Non so... Anche se il lavoro sulle giovanili lo fai bene, non è automatico che un giocatore che nelle U18 ti fa sfraceli poi riesca a tenere il campo in serie A. Certo, sarebbe già un ottimo inizio avere tanti giovani giocatori con fondamentali sol ...
ci sono società in Italia che annulamente prendono oltre 300000 euro di parametri, solo per aver fatto le giovanili nella maniera giusta, aver preso e reclutato alla giusta età i giocatori e averli fatti crescere di livello, quindi non è vero che con i parametri non guadagneresti, però devi saperci lavorare con le giovanili, perchè oltre a prendere parametri devi anche preparati i giocatori per la tua prima squadra, e li i parametri li risparmi, guarda Biella che roster ha e guarda da dove vengono i giocatori che ha nel roster, perlomeno la maggior parte degli italiani, Devico, Massone, Pollone, Weathle sono tutti ptoveniente dalle squadre allenate da Danna e dai coach delle giovanili e quelli sono soldi rispermianti e nemmeno pochi, le società di serie A2 e A1 se vogliono avere un futuro devono copiare quel modus operandi, che poi porta ad avere la fila dei giovani che vogliono entrare.
Ma spostavano gli equilibri perchè c'erano solo loro, non c'era concorrenza! E' insensato fare paragoni con il passato cercando di capire il più forte, ma parlando del livello generale con un campionato "chiuso" il livello era inevitabilmente più ...
bubu la differenza è che allora c'erano 23 o24 squadre e quindi molte meno di oggi, infatti negli anni 80 milano era considerata la 24ma squadra nba, il problema nasce anche dal fatto che allora i roster erano a 12 mente oggi a 15, e con più squadre, quindi è chiaro che ci siano più posti disponibili anche per gli stranieri, Meneghin quando fu cercato dai Knics non potette andare, come Binelli, perchè allora se giocavi all'estero poi quando tornavi in Italia dovevi giocare da straniero e perdevi anche la nazionale, quindi non ne valeva la pena, lo stesso Morse all'epoca del draft, se non ricordo male fu una terza scelta, ma erano altri tempi ed altra palalcanestro, ripeto abbiamo poca qualità perchè lavoriamo male nelle giovanili e poi nel santo da giovanili a senior, riusciamo a fare anche peggio, in Italia manca un campionato di mezzo, che sia stile ncaa in cui ci siano roster con 8 under e due over, che sia u22 o u23, per permettere cosi a chi è più indietro di maturare e arrivare al livello dove dovrebbe arrivare, così come ora i giovani si bruciano tutti, perchè non giocano e anche perchè al primo anno senior scelgono la serie sbagliata, per un diciottenne o diciannovenne è molto meglio fare 30 minuti in serie B che 5 in A2 o che sventolare asciugamani in A1, (vedi latorre, ad esempio, ma anche Totè o altri)
Il problema sta proprio nell'uso abbondante degli stranieri.. più spazio agli italiani ed ai giovani!
Non so perché ho scritto Spagna. Intendevo gli zozzi.. Ma anche tra gli spagnoli non ricordo questi grandi prospettoni (I due Hernangomez, Vila, e poi i già affermati Vives, Abrines e Diez).
Beh, c'è Garuba che è una beshtia. Ufficialmente è un classe 2002 e anche qui ci sono i soliti sospetti sull'età effettiva (ma pure se ne avesse un paio di più, per me rimarrebbe tanta roba). La loro U16 aveva pure un play niente male ma ora mi sfugge il nome - cmq gran bella squadra nel complesso, giocano bene com'è solito di tutte le nazionali under spagnole. Fra i più grandicelli, penso che pure Sima possa fare una discreta carriera (ho visto una sua foto recentissima, sta diventando un armadio, spero per lui che gli giovi).
Di sicuro l'impatto medio degli italiani sulle partite si è abbassato, anche al netto della modifica di contesto. :-( Del resto se per fare il quarto lungo Cantù prende Quaglia, con tutto il rispetto per il ragazzo, non è che ci possiamo aspetta ...
Hai ragione è ciò si ripercuote anche sui club, sempre più mediocri eccetto Milano, e di riflesso sulla nazionale.
La miseria! Gli spagnoli quest'estate hanno fatto (ancora una volta) man bassa di medaglie con le nazionali under, sia maschili che femminili. Mi sembrano tutt'altro che in ribasso!
Non so perché ho scritto Spagna. Intendevo gli zozzi.. Ma anche tra gli spagnoli non ricordo questi grandi prospettoni (I due Hernangomez, Vila, e poi i già affermati Vives, Abrines e Diez).
La Croazia ha in rampa di lancio 5/6 giovani di grande talento, la Lituania presenta sempre nazionali di altissimo livello. Per dire, vedo messa molto peggio la Spagna da questo punto di vista..
La miseria! Gli spagnoli quest'estate hanno fatto (ancora una volta) man bassa di medaglie con le nazionali under, sia maschili che femminili. Mi sembrano tutt'altro che in ribasso!
In realtà l'A2 soprattutto negli ultimi anni si sta riempiendo di under 21 che giocano con continuità, il problema è che il livello della competizione è troppo basso per fare esperienza di un certo tipo, quindi in nazionale non vengono mai presi ...
Perché vorresti un ulteriore allargamento della quota? A me sembrano più che abbastanza così. Se allarghi il numero di under hai - sul momento - più giovani con minuti in campo ma poi questi, una volta usciti dalla quota, finirebbero perlopiù non filati dai club della categoria. Rischi di avere troppi ragazzi che giocano senza meritarselo davvero.
A mio parere il problema nasce dal sistema basket italiano che non permette alle società di avere potere contrattuale sui propri giocatori. Le società dal canto loro fanno i propri interessi quindi faranno giocare gli Italiani solo se questo conviene tecnicamente ed economicamente. Perché io (società) devo investire su giovani italiani se alla prima stagione buona che fanno non sono più in grado di tenerli? Perché dovrei investire su settore giovanile (allenatori, strutture, ecc.) se poi quando devo andare a raccogliere i frutti arriva la Milano di turno con un budget 40 volte il mio giocatore migliore? Allora tanto vale prendere un giocatore straniero già "fatto" e spendere molto meno, tanto di fatto non è possibile programmare per nessuno (ad eccezione di Milano e forse un altro paio di squadre). L'obiettivo deve essere solo 1: Le squadre devono fatturare di più, di conseguenza avere maggiore budget per poter imporre contratti più lunghi e poter programmare puntando seriamente sui giovani. Se questo non succede, tutto il movimento andrà sempre più giu.
Si ma c'erano tanti ottimi giocatori italiani all'epoca( infatti vincemmo un'europeo con Tanjevic in panchina) mentre oggi quelli buoni si contano sulle dita di una mano.
Di sicuro l'impatto medio degli italiani sulle partite si è abbassato, anche al netto della modifica di contesto.
:-(
Del resto se per fare il quarto lungo Cantù prende Quaglia, con tutto il rispetto per il ragazzo, non è che ci possiamo aspettare chissà quale impatto dalla panchina...
E se giocatori potenzialmente forti come Fontecchio preferiscono fare la quarta ala piccola a Milano piuttosto che fare i titolari in una squadra di bassa classifica, mentre anche giocatori probabilmente "pronti" per la A preferiscono restare in Legadue...
E comunque, credo sia innegabile che si producono meno buoni giocatori italiani...
Del resto i Pozzecco, i Myers, i Marconato etc. erano figli del "cartellino", ovvero di un sistema che consentiva a società di finanziarsi quasi interamente con la produzione ed il lancio di giovani giocatori di talento...
Quella possibilità è purtroppo morta per sempre e l'oggetto di tanti commenti qui sotto è trovare una proposta per riattivare la capacita di produrre buoni giocatori (non necessariamente campioni o talenti)
Diciamocela tutta: se anche avessimo oggi giocatori come lo sono stati Fucka e Myers nel pieno della loro maturità, starebbero comunque giocando in Grecia come Hackett o in Turchia come Datome o in Spagna (Bargnani andrà lì?) E se ne avessimo di ...
Si ma c'erano tanti ottimi giocatori italiani all'epoca( infatti vincemmo un'europeo con Tanjevic in panchina) mentre oggi quelli buoni si contano sulle dita di una mano.
Come ha ragione Bucchi, una volta( ma anche fino a 20 anni fa) c'erano italiani come Pozzecco, Myers, Abbio, Fucka, Marconato, Chiagic, Andrea Meneghin, Bonora, Basile, Galanda, De Pol etc oggi invece ci dobbiamo accontentare di ciò che passa il con ...
Diciamocela tutta: se anche avessimo oggi giocatori come lo sono stati Fucka e Myers nel pieno della loro maturità, starebbero comunque giocando in Grecia come Hackett o in Turchia come Datome o in Spagna (Bargnani andrà lì?)
E se ne avessimo di ancora più forti... probabilmente sarebbero in NBA a tener compagnia a Belinelli e Gallinari.
Come ha ragione Bucchi, una volta( ma anche fino a 20 anni fa) c'erano italiani come Pozzecco, Myers, Abbio, Fucka, Marconato, Chiagic, Andrea Meneghin, Bonora, Basile, Galanda, De Pol etc oggi invece ci dobbiamo accontentare di ciò che passa il convento come Abass, Tonut, Gentile, Cinciarini, Fontecchio, Zerini etc. Bah la differenza mi sembra notevole!
Abbiamo lo stesso problema di altri sport, anche di prima fascia. Non c'è un vero e proprio programma di crescita e di investimento nelle strutture, non intese solo come edifici. Secondo me prima funzionava meglio, parere mio ovviamente. A partire d ...
Ma su questo nessun dubbio, ma è un problema sociale italiano; la cultura dello sport è totalmente assente ed è un errore madornale sia a livello sportivo che nella vita, perché a me, come sono sicuro anche a molto altri, lo sport ha fatto crescere più che la scuola ad esempio! La vera differenza con gli Stati Uniti sta proprio qua, la cultura sportiva (che non è andare allo stadio la domenica, ma è crescere facendo e praticando sport), dove noi siamo ancora attaccati all'arcaica credenza che lo sport sia solo divertimento, mentre non abbiamo capito che è fondamentale per la vita, a partire dalla salute!
La soluzione non si può trovare su due piedi. Sicuramente il problema non è il numero di contratti disponibili, ma la produzione di giocatori. Lo sbaglio principale è voler affibbiare alle minors (A2 compresa) la produzione di giocatori. Ogni società di A2 ha un suo obiettivo di classifica e non può permettersi un'annata "balorda" in cui far maturare i giovani. Giovani che in 2 costeranno di meno, ma costano ugualmente e le società di A2 non fanno beneficienza. La re-introduzione del vincolo sarebbe, secondo me, solo un disastro. Una limitazione alla libertà dei giocatori. Negli anni 80 vincevamo perchè avevamo italiani migliori di molti altri europei, che poi integravamo con i migliori USA.. ma la crescita di URSS e Jugoslavia ci ha portato indietro..
E dire che in A2 si fa molto più nero è politically (s)correct?
No, è semplicemente falso. In A c'è molta più evasione..
Prima della Bosmann tutte le Societa' avevano i giovani in foresteria da tutta Italia. Se ne usciva uno le grandi di A te lo pagavano milioni di vecchie lire o miliardi addirittura. Ti ricorderai di Rusconi, Pittis, A. Riva, e via dicendo. Adesso ci ...
10/10
La Bosman in Italia viene usata come il capro espiatorio di tutti i problemi: come mai nei paesi della ex Jugoslavia e in Lituania questa cosa non la sentono e continuano a produrre giocatori a nastro? Ma loro non hanno squadre con grande attrattiva ...
Prima della Bosmann tutte le Societa' avevano i giovani in foresteria da tutta Italia. Se ne usciva uno le grandi di A te lo pagavano milioni di vecchie lire o miliardi addirittura. Ti ricorderai di Rusconi, Pittis, A. Riva, e via dicendo. Adesso ci sono i parametri sul valore e annuali. Altre realta' quelle dell'Est Europa PURTROPPO. In Spagna, cosi mi han detto perchè non ci vivo, 15 anni fa è stato deciso di puntare moltissimo come aggegazione sul giocatore indigeno. Te lo dico come me l'hanno spiegata. Una Societa' investe sui vivai, che costano molto, se ricavi dalle proprieta' dei cartellini, senno' è, come attualmente, un tirare avanti al risparmio. Ma una Federazione vecchia di idee e non in grado di decidere drastici cambiamenti si limita a vivacchiare in nome della Nazionale. Dovrebbe essere la Lega a prendere posizioni forti e completamente in antitesi alle attuali, per un cambiamento radicale, dalla base, per un basket che cosi' non va da nessuna parte. Ma la Lega non ha idee, volonta', visione futuristica, sportiva e di marketing. Crede di essere avanti perchè va su Sky, dove c'è la pedata cannibale, non CAPENDO, NON CAPENDO che oscura il prodotto, si nascode. non si vede. La grandissima fortuna è che il basket fa pienoni in A e A2, per fortuna alla gente piace.
Ma spostavano gli equilibri perchè c'erano solo loro, non c'era concorrenza! E' insensato fare paragoni con il passato cercando di capire il più forte, ma parlando del livello generale con un campionato "chiuso" il livello era inevitabilmente più ...
Abbiamo lo stesso problema di altri sport, anche di prima fascia. Non c'è un vero e proprio programma di crescita e di investimento nelle strutture, non intese solo come edifici. Secondo me prima funzionava meglio, parere mio ovviamente. A partire dalla scuola per finire ai centri federali, passando per le tante strutture private. Siamo un paese di obesi e di pigri, e spesso i ragazzi lo sport lo praticano alla console o con lo smartphone. Ci si rende conto che lo sport richiede sacrificio, sano sacrificio, e siccome siamo sempre impegnati in altre questioni più facili e divertenti, lo sport finisce per essere collocato in fondo. Le scuole dovrebbero promuovere la cultura dello sport insieme a quella delle materie classiche, umanistiche e tecnico-scientifiche. E' impossibile che un paese come il nostro prenda la terza parte delle medaglie olimpiche della Gran Bretagna, per giunta inferiore per popolazione. E le misere 28 le abbiamo considerate anche un successo. Spero tanto che si possa raggiungere il traguardo delle Olimpiadi a Roma nel 2024, perché così gioco forza dovremo impegnarci per fare bella figura come paese ospitante, e quindi investire nello sviluppo di strutture e talenti.
Io so di essere ripetitivo in proposito: ma il problema degli italiani non è il numero di spot a roster che gli si riserva. Il 0problema degli italiani è (anche) paradossalmente il protezionismo stesso. Perché potendo scegliere tra due giocatori, uno italiano e uno straniero, di pari valore, con il primo che però costa sensibilmente più dell'altro perché bisogna per forza avere italiani a roster, piglio sempre il secondo se a quel giocatore devo far giocare minuti veri, specie se non ho un budget alto per cui comunque non ruoto a 10/12 uomini. E non è farina del mio sacco (per quanto sia un ragionamento piuttosto elementare a mio modo di vedere), ma di un tale Nicola Alberani con cui un paio di anni fa ho avuto il piacere di discutere. Per me la soluzioni è solo una: no alle regole protezionistiche, ma premi in denaro non alla squadra che fa giocare più italiani, bensì alle squadre in base a quanto li fanno giocare, indipendentemente da quanto fanno le altre. Ma se continuiamo ad imporre la messa a roster di italiani che non tengono il campionato, con alcuni anche migliori che vanno in A2 grazie anche ad una tassazione più favorevole senza però migliorare, perché soprattutto ora che è stata allargata a 32 è un campionato di livello infimo, il problema rimarrà e non potrà che peggiorare. E fra parentesi, in Spagna di spagnoli se ne devono avere solo 4, ma non mi risulta che i giocatori non escano fuori.
La Croazia ha in rampa di lancio 5/6 giovani di grande talento, la Lituania presenta sempre nazionali di altissimo livello. Per dire, vedo messa molto peggio la Spagna da questo punto di vista..
La Croazia ha in rampa di lancio molti giovani che hanno giocato massimo un anno in Croazia e arriva da dieci anni di basso livello; la Lituania ha fatto l'exploit lo scorso anno ma sono anni luci dalla nazionale di Atene 2004, ma anni luce!
siamo messi male..
A me sembra che serbia a parte sia Lituania che Croazia siano parecchio in crisi dato che non c'è stato un ricambio generazionale
La Croazia ha in rampa di lancio 5/6 giovani di grande talento, la Lituania presenta sempre nazionali di altissimo livello. Per dire, vedo messa molto peggio la Spagna da questo punto di vista..
Guadagnano e giocano di più...ci credo che molti vanno giocare in A2 e fanno anche bene
Però va anche detto che tre delle nazionali più forti d'Europa (Serbia, Croazia e Lituania), per scelta o necessità, presentano in Europa club composti principalmente da atleti autoctoni. Magari senza grossi risultati per le squadre, ma con grosso ...
A me sembra che serbia a parte sia Lituania che Croazia siano parecchio in crisi dato che non c'è stato un ricambio generazionale
Le società senior danno la colpa alle giovanili, le giovanili danno la colpa al minibasket, il minibasket da la colpa ai genitori, i genitori da la colpa alla scuola, la scuola da la colpa allo stato, etc etc... Le scuse non esistono, andiamo a vede ...
Quoto. Ci sono giocatori italiani piuttosto giovani e bravi che hanno scarsissimo spazio. Impensabile che un atleta possa crescere senza responsabilità.
Il discorso sugli italiani che preferiscono l'A2 un po' mi stupisce. Probabilmente è anche una possibile ragione, ma mi viene da pensare che a Pesaro qualcosa manca come capacità di costruire il budget, e certo non mi riferisco agli spettatori.
Una cosa certa comunque è che senza italiani il basket non decollerà mai.
Resteremo sempre a questo livello se non peggiore, non potendo competere con altre realtà economicamente.
Si è visto anche alle olimpiadi con la pallavolo cosa vuol dire avere una grande squadra come traino per tutto il movimento.
Resta da capire come fare.
Lo sappiamo, purtroppo, non stiamo producendo nulla. Non c'entra Petrucci, abbiamo una Lega inesistente e poi la Bosmann ha ucciso i vivai, considerando che non c'è un solo giovane che ha voglia di soffrire per riuscire. O torniamo a 2 stranieri per ...
La Bosman in Italia viene usata come il capro espiatorio di tutti i problemi: come mai nei paesi della ex Jugoslavia e in Lituania questa cosa non la sentono e continuano a produrre giocatori a nastro? Ma loro non hanno squadre con grande attrattiva economica si dirà....e la Spagna allora?
Ma miglioramento come? Giocando ad un livello bassissimo e prendendone 50 a partita? Ci sfugge sempre che la nazionale più forte degli ultimi 20 anni è sempre la nazionale del campionato con più stranieri (8+4) e che abbiamo diminuito gli italiani ...
Però va anche detto che tre delle nazionali più forti d'Europa (Serbia, Croazia e Lituania), per scelta o necessità, presentano in Europa club composti principalmente da atleti autoctoni. Magari senza grossi risultati per le squadre, ma con grosso giovamento per il movimento.
non è che adesso non ci siano italiani forti. Una volta avevamo i Myers e gli Esposito, ma anche oggi abbiamo Belinelli (che in NBA ha fatto una carriera ben superiore a quella di Esposito)... Una volta avevamo Boni e Pittis, ma anche oggi abbiamo G ...
magari il primo anno ne facevano 15 al posto che 20, poi il secondo anno dovendosi confrontare ad un livello più alto avrebbero alzato anche il loro livello e ne avrebbero fatti 18, poi l'anno dopo ancora avrebbero alzato di nuovo il loro livello e magari ne facevano 21 e quindi sarebbero molto migliorati!
Questo per dire che la soluzione non è certo diminuire gli stranieri, perchè se noi siamo scarsi non è certo colpa degli stranieri! Anzi il poterci confrontare ad un livello più alto è solo d'aiuto
Finchè non troverà una poltrona migliore su cui appoggiare il suo prestigioso culo toccherà ciucciarselo...
E allora bisogna sperare in altro, perché visto come gli sta andando,facile non se lo pigli nessuno.
Il modo di giocare è molto cambiato. Si giocano 4 tempi anziché 2, e l'azione dura 24 secondi anziché 30. E' tutto molto più veloce, si corre e si salta come forsennati, badando molto meno alla tecnica ed ai fondamentali. Una volta era difficile ...
Ma spostavano gli equilibri perchè c'erano solo loro, non c'era concorrenza! E' insensato fare paragoni con il passato cercando di capire il più forte, ma parlando del livello generale con un campionato "chiuso" il livello era inevitabilmente più basso, poi magari Riva è più forte di Belinelli e Premier di Gentile, ma non lo so e non si può sapere, ma il divario che c'era tra i nostri giocatori e gli statunitensi ad esempio era infinito e non a caso adesso con un mercato (quasi) libero il livello dei giocatori europeo si è alzato a tal punto da avere un sacco di extra-americani in NBA
E dire che in A2 si fa molto più nero è politically (s)correct?
Non sono d'accordo. Gli italiani erano di alto livello, così come anche buona parte degli stranieri che venivano da noi. Vincere con la Nazionale è altra storia e non dimentichiamoci che una volta esisteva l'URSS e non solo la Russia o la Lituania, ...
non è che adesso non ci siano italiani forti.
Una volta avevamo i Myers e gli Esposito, ma anche oggi abbiamo Belinelli (che in NBA ha fatto una carriera ben superiore a quella di Esposito)...
Una volta avevamo Boni e Pittis, ma anche oggi abbiamo Gallinari e Datome...
Una volta avevamo Fucka, ma anche oggi abbiamo Bargnani...
Quello che voglio dire è che il passato è pieno di tanti campioni vissuti in epoche vicine o remote, ma anche oggi avremmo dei discreti giocatori, solo che non abbiamo più la forza economica di trattenerli in Italia...
Inoltre considera che i grandi campioni del passato giocavano in un contesto differente... il livello tecnico del campionato attuale sarà diminuito, ma quello fisico-atletico è aumentato.
I campioni che nel passato affrontavano in campionato squadre con 2 extra giocavano spesso marcati da italiani che surclassavano anche dal punto di vista fisico ed atletico. Se avessero dovuto giocare sempre contro dei ragazzoni più grandi, più grossi e e più atletici le loro medie realizzative non sarebbero state le stesse. Avrebbero comunque potuto sfruttare una superiorità tecnica, ma magari invece di chiudere la stagione con 20 di media, l'avrebbero chiusa con 15 a partita.
Sembravano di alto livello perchè giocavano solo contro di loro, ma se fossero stati di alto livello gli stranieri non facevano 50 punti in coppia in tutte le squadre; perchè se il livello fosse stato davvero così alto Djordjevic non ne faceva 30 ...
Il modo di giocare è molto cambiato. Si giocano 4 tempi anziché 2, e l'azione dura 24 secondi anziché 30. E' tutto molto più veloce, si corre e si salta come forsennati, badando molto meno alla tecnica ed ai fondamentali. Una volta era difficile vedere un passi in serie A1, ma anche in A2. Le panchine sono molto più lunghe e raramente ora un giocatore resta più di 30' in campo. Difficilmente troverai più in giro il cecchino da 30-40 punti o il centro da almeno 10 rimbalzi a partita. Però ricordo che gli italiani erano di valore ed erano loro a spostare gli equilibri.
Allora sono fortunato perché la A2 che vedo nelle partite della "mia" squadra è assai divertente
Può essere; io tifo Treviso e penso che Treviso sia stata una delle poche squadre (6/7 su 32) che abbia giocato a basket
La A2 livello tecnico più alto? La A2 divertente? Io tifo una squadra di A2 e posso dire in totale serenità di non aver mai visto uno scempio come l'A2 dello scorso anno; livello imbarazzante con giocatori che una 10/15 anni non giocavano in B2 e a ...
Allora sono fortunato perché la A2 che vedo nelle partite della "mia" squadra è assai divertente
E il fallimento si eappena visto. Ma quello la non la capisce.....crapun!!! Dimettersi non si dimette neanche dopo il preolimpico perso. Che si fa? Si va avanti così è si va in m....
Finchè non troverà una poltrona migliore su cui appoggiare il suo prestigioso culo toccherà ciucciarselo...
perchè i minori devono essere liberi di fare sport dove e quando vogliono, non è la liberalizzazione del vincolo il problema, ma la qualità del lavoro che fai nelle giovanili, che escluse alcune società, è altamente deficitario, il problema vero ...
Non so... Anche se il lavoro sulle giovanili lo fai bene, non è automatico che un giocatore che nelle U18 ti fa sfraceli poi riesca a tenere il campo in serie A.
Certo, sarebbe già un ottimo inizio avere tanti giovani giocatori con fondamentali solidi, ma se poi non consenti loro di assaggiare il campo in partite vere rischi di avere tanti fenomeni da campetto e nessun giocatore da prima o seconda divisione.
Male non farebbe comunque, intendiamoci...
Solo che uno sforzo in tal senso forse (dico forse perchè non ho certo esperienza in tal senso) potrebbe richiedere maggiori investimenti da parte delle società (istruttori migliori, strutture, magari una foresteria) e sono soldi che difficilmente riavresti indietro...
Non sono d'accordo. Gli italiani erano di alto livello, così come anche buona parte degli stranieri che venivano da noi. Vincere con la Nazionale è altra storia e non dimentichiamoci che una volta esisteva l'URSS e non solo la Russia o la Lituania, ...
Sembravano di alto livello perchè giocavano solo contro di loro, ma se fossero stati di alto livello gli stranieri non facevano 50 punti in coppia in tutte le squadre; perchè se il livello fosse stato davvero così alto Djordjevic non ne faceva 30 di media a partita, mentre ora prendi il playmaker europeo più forte (o la guardia se preferisci) e mettila a giocare in A e vedi che ne fa 20 a dir tanto, perchè il livello medio è più alto e non è un caso se non si vedono più le mostruose prestazioni che si vedevano 20/30 anni fa
Effettivamente si tratta di una stortura assurda che credo unica negli sport di squadra in Italia. Se tutto funzionasse correttamente i giocatori più forti giocherebbero in A e guadagnerebbero di più di quelli che giocano in A2 Qui invece abbiamo, giusto per fare un esempio, Poletti, Renzi e Tessitori in A2 e Quaglia in serie A Boh..
Quindi in quegli anni secondo te vincevamo perchè avevamo solo due stranieri? Vai a vedere quanti stranieri avevano gli altri campionati; io dico che vincevamo perchè avevamo i soldi per prendere i vari McAdoo e D'Antoni e le altre no e dico che vi ...
Non sono d'accordo. Gli italiani erano di alto livello, così come anche buona parte degli stranieri che venivano da noi. Vincere con la Nazionale è altra storia e non dimentichiamoci che una volta esisteva l'URSS e non solo la Russia o la Lituania, cosi' come esisteva la Jugoslavia e non solo la Serbia o la Croazia. Vincere era molto difficile, ma eravamo comunque all'altezza, ciò che ora non si può dire.
Concordo che il problema è molto complesso ed articolato. Concordo anche con la considerazione che senza una classe dirigenziale all'altezza non se ne esce... Il punto è che la situazione normativa, ma anche un elemento culturale estremamente diffu ...
Ok ma sono tutti "fatti" dovuti a qualcosa di sbagliato che sta dietro; il cosa e il come risolverlo non lo so, non lo può sapere nessuno, fatto sta che così le cose vanno male e non è certo stando fermi che si migliora
Vincere in Europa forse no, però il campionato era più bello con un nucleo italiano stabile, che quando andavi a vedere una partita sapevi già chi erano gli avversari che ti avevano fatto il **** l'anno prima, e con due soli americani molto forti ...
vai passiamo a 2 stranieri adesso e vediamo cosa succede; innanzitutto se non reintroduci i cartellini il problema di cui parli c'è lo stesso, seconda battuta certo diminuendo il numero di stranieri non ne aumenti il livello, perchè gli italiani si andrebbero a far strapagare (ricordo Mordente 800k qualche anno fa) e se anche così non fosse secondo te gli stranieri forti vengono in Italia a fare un campionato che sarebbe di un livello ridicolo? Poi in Europa andremmo a prendere 50/60 punti a partita. Siamo seri, questa non è una soluzione, ma sarebbe la definitiva morte! E ricordo sempre che i giocatori più forti d'Europa sono spagnoli e gli spagnoli hanno 8 stranieri e 4 spagnoli nelle squadre
Evvivaiddio. La questione dei cartellini è una mia fissa da tempo e non capisco come non venga mai messa sul tavolo come nuovo punto 0 per cambiare e rinforzare il movimento alla base.
perchè i minori devono essere liberi di fare sport dove e quando vogliono, non è la liberalizzazione del vincolo il problema, ma la qualità del lavoro che fai nelle giovanili, che escluse alcune società, è altamente deficitario, il problema vero è che le società reclutatrici preferiscono prendere il quattordicenne straniero e dargli la formazione italiana, al posto di prendere un quattordicenne italiano, questo da da pensare, non il vincolo, che è cosa arcaica e presente solo in Italia, se si vuole crescere veramente, abolire il vincolo e lavorare bene con il settore giovanile, se lavori bene, avrai iscrizioni e giocatori, quindi al momento giusto parametri, che tra l'altro andrebbero anche aumentati, se lavori male è giusto che tu chiuda.
Il problema è complesso ma parte dalla classe dirigenziale, non a caso i migliori risultati li ottiene chi ha i migliori dirigenti e il problema dirigenziale è anche (se non soprattutto) a livello di federazione. Non dico che il nostro settore giov ...
Concordo che il problema è molto complesso ed articolato.
Concordo anche con la considerazione che senza una classe dirigenziale all'altezza non se ne esce...
Il punto è che la situazione normativa, ma anche un elemento culturale estremamente diffuso (la voglia di risultati subito e ad ogni costo), ha portato ad alcune pericolose distorsioni:
1) un italiano forte costa il quadruplo di uno straniero dello stesso livello, quindi le squadre non straricche sono costrette ad affidarsi a stranieri forti e riempire la panchina con il minimo numero consentito di italiani, che non vedranno mai il campo nei momenti che contano.
2) a nessuna società della massima serie conviene più investire tempo e denaro per far crescere un giovane, poichè questo è un processo che richiede anni di pesanti investimenti economici e sportivi (sportivi perchè devi farlo giocare anche quando è acerbo perchè possa maturare, rischiando di perdere qualche partita) ed il giocatore non appena migliorato fa ciao con la manina e va a prendere soldi altrove.
3) un italiano di medio livello può guadagnare di più in Legadue che in Serie A, così anche in Legadue, che dovrebbe idealmente essere una lega di sviluppo, le palle importanti passano per le mani dei vecchi marpioni (basti pensare a Mancinelli, che per anni è stato in nazionale e lo scorso anno ha comunque avuto cifre interessanti a Torino).
4) probabilmente per gli stessi motivi di cui al punto precedente (più soldi, più spazi e meno concorrenza in squadra), dei validi italiani nel pieno del loro sviluppo che in Legadue sanno farsi valere (e.g. Renzi, Poletti, Brkic, etc.) a salire di livello non ci pensano neanche
5) Per poter reggere la A i ragazzi dovrebbero poter giocare minuti veri in una lega del livello della A, ma il livello della Legadue è generalmente più molto basso e non è detto che possa preparare gli italiani a giocare al massimo livello (mi viene in mente il caso di Portannese, che dopo ottime stagioni in seconda divisione tentò il salto di categoria con la Bologna Virtus... risultati estremamente deludenti e conseguente ritorno in seconda divisione dove concluse un'ottima stagione)
6) mi sembra quindi di riscontrare i paradosso per cui i giovani italiani devono giocare minuti veri in serie A per poter diventare giocatori degni della serie A giocata (per sventolare asciugamani va bene anche un giocatore dalla B), ma per poter giocare minuti veri in serie A devono prima essere giocatori degni della serie A giocata...
7) una ultima considerazione la dedicherei anche alle scelte dei giocatori... capita di tanto in tanto di vedere un giocatore con potenziale che al momento di scegliere per il proprio futuro preferiscono firmare il contrattone con lo squadrone in cui faranno il dodicesimo-quattordicesimo uomo senza possibilità di vedere il campo, rifiutando le offerte economicamente più povere di squadre che offrirebbero però tanti minuti e tante responsabilità.
Quest'anno il caso è quello di Fontecchio, ad esempio, ma guardando agli anni precedenti potremmo trovare tantissimi nomi (personalmente ci metterei anche Tessitori, che da centro promettente e con possibilità di trovare ampi spazi in squadre di seconda divisione scelse di andare a fare il terzo centro a Sassari...)
7 considerazioni solo per buttare lì qualche idea, ma sicuramente di aspetti da valutare se ne potrebbero trovare tanti altri...
La decadenza del movimento ha tante cause e tante sfaccettature...
Quanti di voi vedono le partite sia di serie A che di A2 ?Togliamo pochi casi, le squadre di serie A giocano per gli americani, con un modo di giocare molto fisico ed atletico, p&r a iosa ed un modo di giocare simile tra loro. In A2 si vede gioca ...
La A2 livello tecnico più alto? La A2 divertente? Io tifo una squadra di A2 e posso dire in totale serenità di non aver mai visto uno scempio come l'A2 dello scorso anno; livello imbarazzante con giocatori che una 10/15 anni non giocavano in B2 e americani che fanno e disfano tutto loro con le società che cambiando gli stranieri prima dei playoff/playout hanno falsato i campionati. Il tuo ragionamento vale per la vecchia B1, la B1 che c'era fino a 6/7 anni fa; solo italiani, grando livello tattico e si vedeva giocare a basket, cosa che certo non si vede nell'attuale A2
Di certo se non devo strapagare italiani, posso anche permettermi di valutare anche stranieri di livello superiore rispetto a quelli che girano in questo momento. Poi va bene, i tempi non sono gli stessi, ma sarebbe comunque un miglioramento, unito a ...
Ma miglioramento come? Giocando ad un livello bassissimo e prendendone 50 a partita? Ci sfugge sempre che la nazionale più forte degli ultimi 20 anni è sempre la nazionale del campionato con più stranieri (8+4) e che abbiamo diminuito gli italiani perchè non si tirava fuori un ragno dal buco e il massimo risultato raggiunto era dare 800k a Bulleri e Mordente e 650k a Mancinelli
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