Trade Rudy Gay: approfondimenti tecnico-economici squadre coinvolte
La domanda che ora tutti nel mondo NBA si stanno ponendo è: ma chi ci guadagna da tutto questo?
TORONTO RAPTORS
GENERAL MANAGER: Bryan Colangelo
SITUAZIONE SALARY CAP ANNUALE: 61.341.476 $
SALARY GARANTITO LA PROSSIMA STAGIONE (riferito al valore dei contratti di quest’anno): 59.788.498 $
QUINTETTO: Lowry-DeRozan-Gay-Bargnani-Gray
COSA SERVE: un cambio di Lowry, un 4/5 spiccatamente rimbalzista
Toronto, o per meglio dire il GM di Toronto, aveva bisogno del colpo ad effetto per guadagnarsi la riconferma sulla prestigiosa poltrona. Ha optato per Rudy Gay, mossa contraddittoria, ma ottenuta senza smembrare la parte buona del roster. Permettendosi di sfruttare il fatto di trovarsi sotto il cap al momento della trade Bryan Colangelo inserisce i 16.490.538 $ del contratto dell’ex Grizzlies liberandosi dei 10.912.561 $ dei José Calderon e dei 2.207.040 $ di Ed Davis, mettendosi di fatto in luxury tax con un incremento di 3.370.937 $.
Toronto non ha spazio di manovra sul mercato, perché ha garantiti tutti i contratti di quest’anno anche per il prossimo con le sole eccezioni di Mickael Pietrus (698,589 $) ed Alan Anderson (854.389 $) oltre ad Haddadi che verrà tagliato. In tutto questo si trovano oltre 59 milioni di salary con un aumento di 1 milione del contratto di Bargnani (e dello stesso Gay), più il contratto maxato da 9 milioni di DeMar Derozan, che farà schizzare il salary a vertici da quasi 65 all’anno. Con le tasse maggiorate che si applicano in Canada non pare uno scenario troppo roseo per la franchigia canadese, che oltre a dover far quadrare i conti deve anche cercare di ottenere risultati.
Il trovarsi in luxury per i Raptors da un punto di vista tecnico non è di grande disturbo, in quanto non hanno bisogno di firmare free agent grossi per coprire lacune in panchina avendo tutti i contratti dell’anno in essere garantiti anche per il prossimo. Colangelo ha comunque intenzione di cedere Andrea Bargnani qualora si presenti l’opportunità, ma piazzare i 32 milioni nei prossimi 3 anni di un giocatore che mai ha dato l’impressione di poter spostare equilibri e che si trova ultimamente con una serie di problemi fisici fastidiosi non è facile.
Serve un cambio di Lowry, in quanto John Lucas III non sembra godere della totale fiducia di coach Casey e serve anche un ala/centro capace di alternarsi nei due ruoli svolgendo specificatamente compiti di natura difensiva e dedita al rimbalzo. Bisogna trovare una squadra che offra entrambe le cose ed alla quale possa servire un giocatore come Bargnani (Samuel Dalembert da free agent potrebbe essere utile alla causa).
PROPOSTA DI TRADE: HOUSTON ROCKETS. hanno abbondanza di ali grandi da gioco spiccatamente limitrofo ai tabelloni (Patrick Patterson, Marcus Morris, Royce White), possiedono un cambio play interessante (Toney Douglas) e hanno spazio salariale per assorbire il contratto di Bargnani. Dovendo aumentare il contratto di Parsons e avendo Harden a libro paga per 13,5 milioni dal prossimo luglio possono smaltire un po’ di panchinari in esubero nel ruolo di ala grande che invece farebbero al caso dei Raptors.
Patrick Patterson (2.096.070 $) – Marcus Morris (1.905.360 $) – Toney Douglas (2.067.880 $) per Andrea Bargnani (10.000.000 $) – John Lucas III (1.500.000 $) e una seconda scelta.
Toronto abbassa il cap di 5.430.690 $, garantendosi un po’ di spazio di manovra, inserisce due giocatori futuribili come Patterson e Morris da alternare sotto i tabelloni con Gray, Valanciunas ed Acy. Houston aumenta la pericolosità offensiva nel ruolo di 4 perimetrale con un giocatore da 18/20 punti di media, ottimo per non lasciare James Harden a far sempre acqua da solo per il mulino e conserva 3 giocatori nello spot di 4 (Bargnani, White, Jones).
Tra 2 anni in valore dei contratti di Lin, Harden, Parsons, Bargnani e Asik potrebbe superare i 60 milioni di $, ma:
1) Houston non ha problemi economici anche grazie agli introiti degli sponsor di Jeremy Lin sul mercato asiatico
2) Tutti i contrattoni sono in scadenza. Nel peggiore dei casi è solo un anno a 70/75 mln di salary
MEMPHIS GRIZZLIES
GENERAL MANAGER: Chris Wallace
SITUAZIONE SALARY CAP ANNUALE: 62.277.353 $
SALARY GARANTITO LA PROSSIMA STAGIONE (riferito al valore dei contratti di quest’anno): 55.218.887 $
QUINTETTO: Conley-Allen-Prince-Randolph-Gasol
COSA SERVE: ricostruire partendo da una guardia con punti nelle mani
Robert Pera è stato chiaro: basta luxury! La politica di contenimento dei costi ha già fatto vittime illustri a Memphis e potrebbe non aver finito di mieterne. Il primo indiziato a partire, per anagrafe e peso specifico del contratto è Zach Randolph. A differenza di Bargnani Zach ha molti ammiratori e più di una squadra potrebbe tentare di offrire qualcosa di allettante per Zi-Bo, ma andiamo con ordine:
dalla trade Memphis ha liberato i contratti di Rudy Gay (16.490.538 $) e Hamed Haddadi (1.300.000 $) per incamerare quelli di Tayshaun Prince (6.764.045 $), Ed Davis (2.207.040 $) ed Austin Daye (2.958.077 $) liberando di fatto una somma pari a 5.861.376 $, che vanno ad aggiungersi ai quasi 6 milioni liberati in anticipo dalla trade Leuer. La mossa di portare Ed Davis lascia presupporre una nuova trade al risparmio in arrivo per Zach Randolph, in quanto l’ex Raptors dovrebbe dividersi il ruolo di 4 con Darell Arthur e cambiare Marc Gasol da 5.
Punti saldi nel roster dei Grizzilies sono Conley (con Wroten ormai chiamato a prendersi responsabilità), Prince (per fare da chioccia a Quincy Pondexter, indicato come l’ideale sostituto di Gay) e Marc Gasol. Per Randolph urge quindi trovare una squadra disposta a scelte e un giocatore nel ruolo di guardia/ala, oppure scambiarlo per contratti in scadenza e ricambi puntando sulla free agency estiva per lo spot di 2 (Monta Ellis alla finestra). La crescita dei contratti di Zi-Bo e di Gasol porta Memphis ad una situazione di limite intorno a 58 milioni garantiti per il prossimo anno.
Si ricorda che i Grizzlies (anche se al momento non paiono intenzionati ad usufruirne) possiedono ben 5 trade exceptions per quasi 9 milioni di dollari derivanti dalle trade Ellington, Pargo, Selby, Speights e Sam Young.
PROPOSTA DI TRADE: ORLANDO MAGIC. Orlando sta creando un bel frontcourt con Nikola Vucevic in grande crescita e chi meglio di Zi-Bo può insegnargli come adoperare il piede perno nella maniera giusta? Nonostante i 32 anni può essere l’uomo giusto per trasmettere cattiveria agonistica a una squadra molto giovane e tutta da formarsi. I Magic hanno J.J. Redick in scadenza e un Glen Davis in rampa di lancio, non troppo costoso che potrebbe fare al caso dei Grizzlies.
Glen Davis (6.400.000 $) – J.J. Redick (6.190.000) per Zach Randolph (16.500.000 $).
I Grizzlies ottengono un ulteriore decurtamento del monte salari, con un movimento al ribasso di ulteriori 3.910.000 $, inseriscono la guardia tiratrice che possono decidere se rinnovare e alternare a Tony Allen (anch’egli da rinnovare) oppure lasciar decadere e rifondare da zero, mentre i Magic prendono il contrattone di Zi-Bo, ma inseriscono un giocatore che sotto i tabelloni è uno dei migliori che circolino e che con il giovane Vucevic può creare una coppia davvero interessante.
DETROIT PISTONS
GENERAL MANAGER: Joe Dumars
SITUAZIONE SALARY CAP ANNUALE: 62.495.961 $
SALARY GARANTITO LA PROSSIMA STAGIONE (riferito al valore dei contratti di quest’anno): 32.759.841 $
QUINTETTO: Calderon-Stuckey-Singler-Monroe-Drummond
COSA SERVE: un free agent di peso nel ruolo di ala piccola
Rimasta imprigionata sotto il peso di contratti sconsiderati Detroit sembra veder finalmente la luce. Grande mossa di Joe Dumars liberarsi del contratto esagerato del Prince post-2009, l’ombra di quello del titolo e acquisire l’uomo che più serve a questa squadra: il playmaker d’ordine José Calderon. Detroit è ad un bivio: la prossima estate potrà firmare free agents per una cifra di oltre 25 milioni di dollari e non può permettersi errori di valutazione. L’estate 2014 inoltre vede la fine del contrattone esagerato di Villanueva e di quello mai totalmente meritato di Stuckey, che non sarà sicuramente rinnovato e che permetterà ai Pistons di fornire a Greg Monroe un adeguato contratto in base all’ottimo rendimento che sta avendo. Considerando che dei 25 milioni a disposizione 5 si possono utilizzare per rinnovare Calderon alla metà del contratto che percepisce adesso ne restano 20 per firmare un paio di svincolati con la S maiuscola, uno nel ruolo di ala piccola (dove Singler cresce bene ma non da garanzie di alto livello) e uno nel ruolo di guardia se si riuscisse a tradare gli 8 milioni di Rodney Stuckey.
Dumars potrebbe puntare su uno dei due pezzi degli Indiana Pacers nel ruolo di 3: Danny Granger o Paul George. Assodato che ad Indianapolis si disferebbero volentieri del contratto da oltre 13 milioni del primo, perché non provare a prenderlo offrendo qualcosa in cambio? Indiana non ha una vera e propria shooting-guard (alterna George con Stephenson e Gerald Green) e potrebbe vedere di buon occhio l’inserimento di Stuckey (combo guard ma molto guardia e poco play) nel roster al posto di Danny Granger che così andrebbe a Detroit ad occupare l’host lasciato libero da Prince salvando anche un po’ di salary cap gravato dal maxi contratto pareggiato quest’estate ai Trail Blazers per Roy Hibbert.
PROPOSTA DI TRADE: INDIANA PACERS. Stuckey per Granger economicamente è fattibile e altri movimenti tra le squadre si rivelano superflui (ci sarebbe da valutare West in scadenza o Jason Maxiell) ma potrebbe bastare per migliorare entrambe le squadre:
Rodney Stuckey (8.500.000 $) e una scelta protetta per Danny Granger (13.058.606 $) e una terza squadra prende Will Bynum (3.250.000 $) in scadenza in quanto i Pistons sono sopra il salary ma non hanno trade exceptions.
Indiana decurta di ben 4.558.000 $ il salary cap e inserisce un giocatore in un ruolo dove non era chiarissima la situazione dei giocatori e Detroit ha il giocatore sostituto di Prince per puntare con decisione ai playoff e rimane sempre con moltissimo salary utilizzabile.
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