Chi è stato il miglior europeo nella prima metà di stagione in NBA?
A chi lo scettro di miglior europeo della prima metà della stagione NBA
La ‘corsa’ quest’anno è più equilibrata del solito a causa della lunga assenza di Nowitzki e dei vari problemi di Pau Gasol ai Lakers, situazioni che eliminano di fatto i due mostri sacri dell’ultimo decennio. Tra gli altri, due in particolare stanno giocando ad un livello superiore:
1- Tony Parker (San Antonio Spurs): gli anni passano ma il francese continua a rendere da par suo, è ancora uno dei migliori nell’andare a sfidare i lunghi in penetrazione - 53% da due su 13.8 tentativi a partita, per intenderci meglio di gente come Anthony, Harden, Wade, Irving ecc.-, e continua a migliorare il tiro dai 5/6 metri…in difesa non è un ‘mastino’ ma è ben protetto dal sistema difensivo di Popovich - complice l’ottima annata di Tim Duncan la difesa degli Spurs è attualmente quarta per punti subiti ogni 100 possessi-. Nonostante la più che decennale carriera NBA ( ed un futuro come dirigente all’Asvel)Tony Parker è ancora trentenne, e non ha ancora mostrato il minimo segno di cedimento, anzi, continua incredibilmente a migliorare – solo nel 2008/2009 ha segnato di più, mentre ha servito più degli attuali 7.3 assist di media solo nella scorsa mini-stagione…- a dispetto di uno stile di gioco arrembante e dispendioso dal punto di vista fisico…
2- Marc Gasol (Memphis Grizzlies): terzo nel Player efficiency rating - statistica che notoriamente premia maggiormente i grandi attaccanti - tra gli europei con 19.20 – prima di lui Tony Parker con 22.68 e Jose Calderon con 19.81-, è il raro atleta europeo il cui valore va ben oltre la metà campo offensiva; assieme a Zach Randolph forma un reparto tra i più temuti nella NBA, praticamente la base del recente successo di Memphis (avvenuta ieri la prevista trade per scendere sotto il livello della luxury tax)i. Apprezzatissimo dai media americani, recentemente Zach Lowe lo ha messo al primo posto nella corsa al Defensive Player of the year, argomentando ‘ probabilmente non c’è un giocatore con un gap più grande tra il livello di popolarità verso il pubblico – nella media- ed il livello di popolarità verso i vari addetti ai lavori. Gli ‘insider’ della NBA adorano Gasol’ ed anche : ‘è sempre nel posto giusto, spesso sembra un passo avanti all’attacco. Pur aiutando correttamente riesce a non perdere mai di vista il suo uomo’. Un altro ottimo aspetto del suo gioco è il passaggio , con 3.5 assist di media è secondo solo a Conley jr. nei Grizzlies, mentre tra i centri NBA solo Noah ne serve di più …
Andrebbero menzionati anche Luol Deng e Joakim Noah dato che sono protagonisti con nazionali europee, ma sono nati il primo in Sudan ed il secondo in America …
Dopo di loro, ad un livello obiettivamente più basso ci sono Nicolas Batum ( migliorato tantissimo grazie alla maggiore libertà offensiva concessagli da Stotts, al massimo in carriera per punti -16.7- , rimbalzi -6 - , assist -4.5- , stoppate -1.1- e recuperi – 1.5- , terzo NBA per minuti giocati con 39 di media…), il ‘nostro’ Danilo Gallinari ( 16.6 punti con 5.4 rimbalzi e 2.4 assist, il 45% da due ed il 36% da tre, percentuali ‘contaminate’ da un Novembre chiuso col 38% dal campo ed il 28% da tre, nei due mesi successivi è nettamente sopra il 40% sia da due che da tre, elemento fondamentale per una squadra di ottimo livello come i Nuggets), e l’ammirevole Jose Calderon ( nonostante i soliti rumors di mercato, lo spagnolo ha fatto’retrocedere’ in panchina anche Kyle Lowry, ennesima vittima dopo i vari T.J. Ford, Jarrett Jack e Jerryd Bayless, terzo NBA per assist sui 48 minuti – 13 - ed addirittura primo nel rapporto tra assist e palle perse – 4.59-. In difesa , pur impegnandosi, soffre inevitabilmente i vari sprinter, ma è un prezzo che si può pagare se in regia gioca così…) tra gli esterni , mentre tra i lunghi ci sono il turco Omer Asik (meglio del previsto a Houston, dove segna 10.3 punti con il 53% da due e fornisce il solito impatto difensivo – quarto NBA con 11 rimbalzi di media e anche 1.1 stoppate oltre all’ottimo lavoro in aiuto e recupero sul pick’n’roll -) , il polacco Marcin Gortat ( peggiorato in attacco – da 15.4 punti agli attuali 11.6- complice la partenza di Nash, comunque è un buon centro titolare con discreta attitudine difensiva – 9 rimbalzi e 1.9 stoppate- , coinvolto , e in parte responsabile, nel caos di Phoenix) ed il sorprendente montenegrino Nikola Vucevic (terzo rimbalzista NBA con 11.1 di media, mostruoso nelle ultime 10 giocate con 15 punti, 14.9 rimbalzi, 1.2 stoppate ed una rubata con il 55% dal campo ed il 70% ai liberi, con la ‘perla’ dei 20 punti e 29 rimbalzi -record dei Magic – nella sconfitta 112 a 100 contro gli Heat, il tutto ad appena ventidue anni…).
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