Le sue info
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Belle parole. Finalmente.
Auguro un campionato pieno di soddisfazioni per dirigenza e staff tecnico. Reggio se lo merita. Affermava S. R. Covey: "un'organizzazione adulta è quella in cui le persone hanno le conoscenze, le capacità, il desiderio e l'opportunità di aver successo a livello personale in modo che porti al successo tutta l'organizzazione". Aggiungo io, anche se non tutti sono simpatici o perfetti come vorremmo.
In bocca al lupo!
Caro Presidente,
mi permetta un consiglio.
Andiamo avanti con Esposito e vediamo che succede, si fa sempre in tempo a cambiare. Nell'eventualità proviamo invece a cercare a Rome e dintorni un Vice che sia in gamba.
in tutti i casi, in B o in A2 non è obbligatorio prendere professionalità fuori Roma.
Cordiali saluti
Grande coach! Grande scuola di realismo e serietà.
Proviamo a sintetizzare:
- era finito un ciclo, ma per evidenti difficoltà personali (non per colpe) non si è riusciti a ufficializzarne la fine.
- da anni per evidenti limiti di budget non si è riusciti a trattenere i migliori atleti (non è una colpa è l'onestà di chi gestisce)
- non si possono chiedere soldi ad imprenditori e amministrazioni pubbliche dichiarando che comunque non andremo lontano perché siamo ad una rifondazione (non è un limite ma onesta omissione a fin di bene)
- ci si è fatto coraggio a prendere decisioni forti e sistemare in corsa una annata che non possiamo ancora definire fallimentare.
- è arrivato un lavoratore in panchina che non nasconde le difficoltà, che parla in faccia e non crea alibi a nessuno (società, atleti, e non solo).
- in un paese in crisi da anni, in una regione con tanti problemi si è prodotto e si continua a lavorare per essere presente nel grande basket.
Vogliamo provare ad accettare aspettative eccessive, salite e discese che sono della vita reale del singolo e anche di un'organizzazione sportiva la difficoltà del vivere? Non sono sardo e non vivo di basket ma sono orgoglioso di quanto ha fatto in questi anni la Dinamo.
caro Amico, ma tu queste cose le sai bene.
Anche Bianchini anni fa evidenziava che il modello NBA non è riconducibile alla realtà italiana ed infatti, è stato un promotore di un ritorno ad un campionato italiano che designi lo scudetto e che valorizzi i giovani e che naturalmente abbia dei costi contenuti. un modello NBA in questi anni potrebbero affrontarlo solo alcuni club: milano, sassari, venezia, Reggio emilia. forse ma non sono comunque sicuro. gli altri fanno gli assemblatori di atleti che non lasciano segno e non sposteranno l'attenzione dei media. dove il soldo non c'è occorre trovare e rapidamente un surrogato e le ipotesi non sono molte.
..Non capisco perché alcuni insistano tanto sul " settore giovanile"..Per una società,banalizzo,professionistica,è un lusso,non serve..chi gioca oggi con giovani formati nel proprio " vivaio"? Quando Toti,l' anno della finale,ha cominciato a minac ...
di principio sono d'accordo che un primo campionato di club professionisti potrebbe fare a meno del settore giovanile e forse anche di altri aspetti, ma quello che vediamo da ormai qualche anno è un movimento di floride società o un campionato fatto di drastici ridimensionamenti? e il futuro sarà migliore? un club strutturato se retrocede, ricomincia da una base ma non chiude. E questo, è un atteggiamento virtuoso ma non da virtus roma.
In fin dei conti non è importante: avere dei giocatori di proprietà o con contratti pluriennali, contare su uno staff cresciuto in casa, avere un collaudato ed esclusivo addetto al marketing, avere un impianto e una sede di proprietà, contare su accordi di collaborazione con altri club, definire un bilancio sociale di questi 15 anni, fidelizzare sponsor privati e pubblico. invece, quello che è importante é ... spiegatemelo per piacere.
Saibene lavorerà bene. sicuramente. Ma la scommessa rimane sempre questa: la famiglia Toti riuscirà con umiltà e consapevolezza a condividere un progetto con altri? Una grande passione da sola non basta più. un passo indietro spesso serve per riuscire a fare un salto più grande! in bocca al lupo.
Ma il progetto non era sui giovani?
Quando si lavora in una città e si torna da avversario, molti troveranno certezze su questioni lontane nel tempo e che qualcuno provava a far dubitare. Bravo coach bella soddisfazione!
Grande Coach,
la fama di lavoratore severo ma giusto ti precede e non mancherà molto per verificarlo anche in questa città. in bocca al lupo!
Quando si dice etica del lavoro! Complimenti non è da tutti. In bocca al lupo e occhio al prossimo manager!
Alberani è un dipendente. il coach è un dipendente. Ritorniamo a sollecitare una regia che, tra le tante cose, sia in grado di gestire le risorse umane. Con questa maglia le migliori professionalità presenti nel movimento internazionale tra atleti, tecnici e dirigenti, oltre a vincere poco, non hanno contribuito a far crescere nuove figure tra atleti, tecnic e dirigenti. questo è il problema. tanti soldi spesi solo per stipendi, alberghi e procuratori. non una sede, una palestra di proprietà, ed ogni anno si cambia tutto. caro presidente la passione tua e della tua famiglia non basta. ti meriti di metterti in condizione di cambiare strategia, prima che ti sarai stufato del tutto. Penso che ci sia una certezza: Calvani tornerà a Roma, ma non ci saranno molti personaggi presenti oggi.
Riepiloghiamo, calvani vuole rimanere, alberani non lo vuole, le persone influenti intorno alla società spingono per un rinnovo, toti stretto tra questi due fronti, non aiuta e spera che i due facciano coincidere le loro idee. mi ripeto: presidente da questa situazione si esce a vantaggio di tutti se inserisce la figura del DS che coordina i due settori e migliora l'organizzazione di questa società. ce ne sarebbe bisogno solo per quest'ultimo motivo. speriamo bene.
Calvani e Alberani non avrebbero problemi a continuare insieme se ci fosse un manager sopra le due figure di riferimento di questo splendido anno. Ma il problema torna sempre nelle mani di Toti che per denaro e per egocentrismo (più per il secondo motivo che per il primo) non vuole dare a questa società un assetto organizzativo all'altezza delle sfide. Tutti i grandi amici di Toti si guardano bene a offrire risorse che poi saranno gestite da lui come sappiamo da 13 anni. Purtroppo la sola passione di padre e figlio non basta.
Calvani non è preso in considerazione a Varese per i problemi del procuratore per il caso Vitucci?
Caro Coach, dopo 13 anni qualcuno non ha capito. non ha capito su chi contare. non ha amici, non ha professionalità di cui fidarsi. non ha capito, nonostante i milioni di euro spesi in stipendi a grandissimi tecnici, dirigenti e tanti altri, che prima si scelgono gli uomini e poi le loro qualità. non ha capito, che tra chi conta a Roma, non troverà più chi finanzierà le sue gestioni sportive e che questi, invece, aspettano che vada via per uscire allo scoperto e cambiare veramente la roma cestistica. non ha capito, che non ci sono più soldi delle aziende pubbliche per finanziare le sue passioni. non ha capito che già a novembre, tutto quello che in questi mesi ha vissuto, saranno solo un sogno lontano. non ha capito che Calvani tornerà ad allenare a Roma, ma lui non sarà ancora presidente. in bocca al lupo Coach.
Si vince dietro una scrivania, sul campo e sulle gratinate. Su questo i senesi sono maestri con pochi eguali in europa. mi piacerebbe sentire e vedere al palazzetto un tifo che invita a piegare le gambe e lo mostra!, più che incitare a stare tutti in piedi. se si è vinto quest'anno il merito è stato principalmente per l'impegno in difesa! è questa la chiave vincente e il marchio di calvani. e quindi : "TUTTI GIU SULLE GAMBE!!"
comunque vada è un successo! sorprendiamoli con lucidità e coraggio. Grazie Coach