Estate calda per i Knicks: da Stoudemire a Smith, i nodi di New York
La dirigenza dei Knicks dovrà prendere delle decisioni importanti per il futuro
L'eliminazione subita dai Knicks in semifinale di Conference contro gli Indiana Pacers ha aperto con anticipo una serie di interrogativi che la dirigenza newyorkese dovrà affrontare quest'estate. La squadra ha svolto un'ottima regular season, grazie soprattutto allo straordinario lavoro fatto da Mike Woodson. Nella postseason, però, sono venuti fuori tutti i limiti di una squadra che vive un pò troppo sulle percentuali del tiro da fuori e che, tolto Chandler, non ha presenza difensiva nel pitturato.
La dirigenza dei Knicks dovrà affrontare una serie di questioni delicate in Estate, a partire dal futuro di J.R. Smith. Il sesto uomo dell'anno ha una player option da 2.9 mln di dollari ma in molti pensano che Smith uscirà dal suo contratto e testerà la free-agency. Smith ha dichiarato di voler rimanere a New York ma per farlo dovrebbe accontentarsi di un salario ridotto. Il giocatore ha vissuto una post-season estremamente difficile, non convincendo mai a pieno. Tante voci sono circolate sulle sue nottate brave durante i playoffs, in compagnia dell'amica (fidanzata?) Rihanna, che lo ha anche criticato su Instagram, dicendogli di allenarsi di più e passare meno tempo nei club di New York. Difficile la decisione per i Knicks, Smith è stato fondamentale durante la regular-season, giocando probabilmente la migliore stagione della sua carriera, ma nei playoffs sono venuti fuori tutti i suoi limiti caratteriali, nonchè tecnici, visto che Smith non ha mai smesso di prendersi tiri che avevano ben poco senso in un contesto di squadra. Se vuole davvero rimanere a New York dovrà accontentarsi di pochi spiccioli, visto che il salary cap è piuttosto ingolfato, altrimenti il suo futuro è verso altri lidi, con stipendi più importanti ma, probabilmente, con meno ambizioni da titolo.
Passiamo al capitolo Amare Stoudemire. Il giocatore non è mai partito in quintetto titolare per tutta la stagione, i suoi problemi fisici e la difficoltà di accoppiamento con Carmelo Anthony persistono. I Knicks hanno giocato alla grande in regular season utilizzando un sistema small ball, giocando quasi sempre con tre guardie in campo e con Melo da ala grande. Stoudemire in uscita dalla panchina è un'idea interessante, che Woodson ha cercato di portare avanti. Lo stesso giocatore, inizialmente, sembrava molto disposto ad un ruolo da sesto uomo per dare una mano alla squadra. Nei playoffs, però, il minutaggio di Stoudemire è stato davvero limitato e il giocatore ha gradito ben poco questa situazione. Un uomo che guadagnerà 45 mln d dollari per le prossime due stagioni si accontenterà di un ruolo da sesto uomo? Sembra improbabile ed infatti i Knicks avevano già provato a cedere Stoudemire la scorsa estate, senza avere fortuna. La dirigenza dei Knicks dovrà prendere una decisione chiara e netta sul giocatore, o rimane e viene considerato un giocatore importante, oppure è meglio cederlo, in qualunque modo. La situazione di limbo che stanno vivendo Stoudemire e i Knicks non può andare avanti a lungo.
Il reparto lunghi è uno dei punti più delicati da affrontare per la dirigenza dei Knicks. Dietro Tyson Chandler c'è letteralmente il vuoto, le alternative arrivate in Estate si sono rivelate inaffidabili, soprattutto a causa di un'età piuttosto avanzata. I vari Camby,Wallace e Thomas hanno passato più tempo in infermeria che in campo. Il ritorno di Rasheed è durato meno di una stagione e il giocatore si è adesso ritirato definitivamente, Kurt Thomas è stato stoico in alcuni momenti della stagione, giocando da acciaccato, poi è arrivata la frattura al piede e il taglio. Camby ha visto il campo con il contagocce, a causa dei continui problemi di fascite plantare. Probabilmente fargli firmare un triennale, che farà guadagnare al giocatore altri 7.5 mln di dollari nelle prossime due stagioni non è stata l'idea del secolo. Copeland non è, ovviamente, un lungo classico ma un altro esterno nel corpo di un 4. Il giocatore proveniente dal campionato belga ha contribuito in modo utile in diverse situazioni, grazie alle sue ottime doti realizzative. Anche lui è in scadenza di contratto, potrebbe rimanere ma solo se si accontenterà del minimo salariale. Il ragazzo sa tirare, su questo non c'è il benchè minimo dubbio, peccato che tutto il resto lasci piuttosto a desiderare. In difesa Copeland non è presentabile a livelli NBA e anche in attacco, quando è costretto a mettere palla per terra, si notano tutti i suoi limiti. Ci sarà bisogno di trovare un lungo giovane in grado di rappresentare un'alternativa a Chandler e magari anche qualcuno che possa dare qualche minuto nel ruolo di ala grande. Kenyon Martin potrebbe essere una risorsa anche per la prossima stagione ma anche lui non è più un ragazzino e la sua tenuta fisica va monitorata con attenzione prima di fargli firmare un altro contratto.
Infine la situazione dei playmaker. Non è un mistero che gran parte delle fortune dei Knicks durante la regular season sono state costruite sulle giocate di Jason Kidd, una sorta di allenatore in campo per la squadra. Kidd ha altri due anni di contratto, a poco più di 3 mln di dollari a stagione, ma non è escluso che il giocatore possa anche ritirarsi in Estate. Il suo rendimento nei playoffs è letteralmente crollato, costringendo Woodson ha tenerlo molto spesso in panchina e a puntare più su Pablo Prigioni, un altro giocatore non esattamente di primo pelo. I Knicks, indipendentemente dalla decisione di Kidd e Prigioni, hanno bisogno di rafforzare il ruolo di point-guard puntando su un giocatore giovane da raggiungere attraverso il draft o magari con qualche trade. C'è bisogno di un giocatore in grado di reggere bene su entrambi i fronti del campo, attacco e difesa, qualcosa che, al momento, manca ai Knicks.
Tante decisioni delicate da prendere per i Knicks e pochi soldi da spendere. Bisognerà fare grande attenzione per mantenere una squadra in grado di dire la sua nella Eastern Conference, il rischio frittata è dietro l'angolo.