NBA Draft Grades: la Western Conference
Analisi delle scelte in sede di draft delle squadre della Western
Denver Nuggets
#14 Michael Porter Jr., #41 Jarred Vanderbilt, #58 Thomas Welsh
Un giocatore dalle caratteristiche tecniche e fisiche di Michael Porter Jr. è una steal alla #14, anche dopo una stagione da 53' totali giocati: per i Nuggets è spendibile sia come esterno, sia come finto lungo vicino a Jokic o Millsap.
Vanderbilt è il progetto di un progetto (solo 14 partite con Kentucky, clamorosi i dati a rimbalzo), Welsh è una chiamata inutile: non ha i mezzi atletici da NBA, si poteva puntare a qualche europeo da lasciare nel Vecchio Continente.
Voto: 7.5
Dallas Mavericks
#3 Luka Doncic, #33 Jalen Brunson, #56 Ray Spalding, #60 Kostas Antetokounmpo
I vincitori del draft. Doncic, con un attento lavoro sul fisico, ha le qualità per essere il 'building block' su cui rifondare i Mavs (e avrà come mentore un certo Dirk Nowitzki). Gli unici dubbi riguardano i compagni di backcourt: Barnes dovrà cedere una sua 'quota' di isolamenti, Smith Jr. si è dimostrato molto combo e poco point guard nell'annata da rookie.
Gran colpo anche Jalen Brunson alla 33: il due volte campione con Villanova porterà in dote una buona dose di playmaking e intelligenza cestistica.
Voto: 8
Golden State Warriors
#28 Jacob Evans
Ottima pesca per rafforzare la panchina da parte dei campioni in carica. Evans è un potenziale 3&D in NBA, ma a Cincinnati ha dimostrato di saper fare un po' di tutto: andrà a scuola da Iguodala.
Voto: 6.5
Houston Rockets
#46 De'Anthony Melton, #52 Vince Edwards
Con due scelte oltre la 45, Morey si assicura Melton, considerato una prima scelta dopo la sua stagione da rookie (fermo nel 2017/18 per problemi di eleggibilità). L'ex USC è un all around che ha completamente ricostruito il suo tiro, Edwards è uno stretch four che può venir utile nel sistema di Mike D'Antoni.
Voto:7
Los Angeles Clippers
#11 Shai Gilgeous-Alexander, #13 Jerome Robinson
Il voto è la media tra la scelta di SGA (nella seconda parte di stagione è stato la miglior PG della nazione) e quella di Robinson. L'ex leader di Kentucky è una point guard di due metri capace di mettere in ritmo i compagni e di finire al ferro, il tiro da 3 è un incognita (40% ma su 1.5 tentativi a partita) ma nonostante ciò pare il perfetto compagno di reparto di Beverley. Tiro dall'arco che non giustifica una #13 per Jerome Robinson, tutto da verificare in D, dove non ha il fisico per marcare le ali e la velocità di piedi per tenere le guardie.
Voto: 6
Los Angeles Lakers
#25 Moritz Wagner, #39 Isaac Bonga, #47 Sviatoslav Mykhailiuk
Se l'obiettivo dei Lakers era quello di aggungere tiro da 3, lo hanno raggiunto pienamente: Wagner e Mykhailiuk possono essere tranquillamente tiratori da 40% o più dalla lunga distanza anche in NBA. I dubbi sul tedesco riguardano solo la metà campo difensiva, anche se la 'combine' arriva in soccorso dell'ex Michigan, quantomeno sulla parte atletica: tra i lunghi si è classificato 3° nel 'max vertical', 1° nella 'lane agility' e 2° nel '3/4 court sprint' e nel 'NBA shuttle drill'.
Ottima la chiamata di Bonga come draft and stash: il classe '99 ha già all'attivo minuti veri in prima serie tedesca, e una point guard/forward di oltre due metri è sempre un prospetto intrigante.
Voto: 6.5
Memphis Grizzlies
#4 Jaren Jackson Jr., #32 Jevon Carter
Fit perfetto quello di Jaren Jackson Jr. a Memphis: con Gasol a presidiare l'area, verranno meno i problemi di falli del prodotto di Michigan State (grosso problema al college), in attacco invece potrà alternarsi sul perimetro col catalano e avere lo spacing necessario per essere pericoloso in situazione di pick and roll. Jevon Carter rispecchia in pieno il basket di tipo 'Grit & grind' dei Grizzlies, potrebbe prendere il posto di Tony Allen nei cuori dei tifosi del Tennessee.
Voto: 7.5
Minnesota Timberwolves
#20 Josh Okogie, 48 Keita Bates-Diop
Okogie e Bates-Diop (crollato stranamente fino alla 48) rappresentano un sicuro upgrade per la difesa dei T'Wolves. Riusciranno gli ex Georgia Tech e Ohio State, abituati ad essere il perno dell'attacco e ad avere a disposizione tanti possessi, a calarsi nel ruolo di 3&D e ad essere efficienti vedendo il pallone con il contagocce?
Voto: 6
New Orleans Pelicans
#51 Tony Carr
Nonostante la meccanica non proprio ortodossa, Carr arriva da una stagione da 43% dall'arco, ed è probabilmente il migliore di questa classe a giocare in post basso. Una buona pick, peccato sia una pick simile a quella fatta lo scorso anno con Frank Jackson (altra guardia), e che i minuti nel ruolo sono già divisi tra Holiday e Moore, in attesa di vedere se Rondo e Clark rinnoveranno.
Voto: 5.5
Oklahoma City Thunder
#45 Hamidou Diallo, #53 Devon Hall, #57 Kevin Hervey
Presti fa il massimo possibile con le scelte bassissime di cui disponeva. Gira 'cash consideration' a Brooklyn per assicurarsi Diallo, uno dei migliori atleti del draft (palla in mano siamo all'ABC); poi, con chiamate oltre la 50 porta a casa un tiratore capace di reggere in D come Hall, e l'ex Sun Belt POY Kevin Hervey, ala tuttofare che deve completare la transizione da interno ad esterno.
Voto: 6.5
Phoenix Suns
#1 DeAndre Ayton, #10 Mikal Bridges, #31 Elie Okobo, #59 George King
Ayton era una must pick, la frontline dei Suns andava creata da 0; Mikal Bridges è tra i giocatori più 'NBA-ready' del draft ed è spendibile in più ruoli (cambio di Josh Jackson o di Booker, esterno in un quintetto small con Jackson da finto lungo). Il francese Okobo è reduce da una stagione da leader del Pau-Orthez a soli 20 anni, chiusa a 14 punti e 4.7 assist di media (42% dall'arco).
Non è 8 vista la cessione della 1a 2021 degli Heat e aver 'svalutato' Warren: con la scelta di Bridges pare non far più parte del progetto e andrà per questo motivo ceduto.
Voto: 7
Portland Blazers
#24 Anfernee Simons, #37 Gary Trent Jr.
Quantomeno alta la chiamata di Simons, mai visto non solo al college, ma neanche ad un Hoop Summit o ad un McDonald's All American: prospetto a lunghissimo termine in un backcourt già affollato (Dame e McCollum con tre anni di contratto, due per Evan Turner) e con il probabile rinnovo di Napier. Trent Jr. deve crescere atleticamente per poter diventare qualcosa di più di un Anthony Morrow, cioè un giocatore limitato al solo tiro da fuori.
Voto: 5
Sacramento Kings
#2 Marvin Bagley III
Voto che dipende per la gran parte dall'aver passato Doncic, in parte minore anche alla chiamata di Bagley. L'ex Duke necessita dell'area sguarnita e di qualcuno che gli copra le spalle nell'altra metà campo: Cauley-Stein non sembra il compagno di reparto ideale per esaltare le qualità della seconda scelta assoluta.
Voto: 4.5
San Antonio Spurs
#18 Lonnie Walker IV, #49 Chimezie Metu
Walker è quel talento grezzo che mancava agli Spurs: l'ex Miami ha mostrato lampi notevoli in assenza del compagno di reparto Bruce Brown, è sceso alla 18 solo per problemi alle ginocchia. Metu in pre-season era uno dei contender per una scelta al primo giro, il miglior prospetto tra i lunghi ancora disponibile.
Voto: 7
Utah Jazz
#21 Grayson Allen
Coach Snyder farà sicuramente rendere Allen oltre il suo valore, e Allen gaserà di certo il pubblico di Salt Lake City con i suoi atteggiamenti...resta una scelta troppo alta in relazione al valore del giocatore, un tiratore di striscia che in NBA non potrà essere impiegato da point guard e non avrà vita facile nell'arrivare al ferro.
Voto: 5
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