Sportando NBA Award: Most Improved Player
I tre esperti di Sportando offrono le loro impressioni su chi merita il titolo di MIP in NBA
Continua la carrellata di premi Sportando. Oggi è il turno delle tre valutazioni sul Most Improved Player di questa stagione.
MOST IMPROVED secondo ORAZIO CAUCHI: (DEMARCUS COUSINS) Il premio di Most Improved Player of The Year è, probabilmente, il più difficile da assegnare in assoluto. Ognuno ha i suoi criteri di sviluppo e miglioramento, tutti i giocatori migliorano in determinati aspetti del loro gioco, mentre lasciano da parte altri aspetti. Ho pensato almeno ad una ventina di nomi da poter utilizzare per questo premio: Gerald Green, DeMar Derozan, DeAndre Jordan, Lance Stephenson, Anthony Davis (che era il più ovvio per molti versi). Alla fine, però, ho deciso di fare una scelta, per così dire, controcorrente, scegliendo DeMarcus Cousins. Un nome particolare, sicuramente. Cousins già adesso, nonostante tutti i suoi limiti caratteriali, è uno dei migliori lunghi del panorama NBA e in molti pensano che il premio di MIP debba andare al giocatore “semi-sconosciuto” che fa la stagione della vita. Ma, in questo caso, credo che il nome di Cousins possa starci bene.
Il centro dei Sacramento Kings, in questa stagione, ha migliorate le sue percentuali dal campo, ha preso più rimbalzi ed è andato in lunetta con grandissima costanza. La sua percentuale di efficienza sul campo (un dato statistico sempre più importante in questa lega) è salita di ben 5 punti, andando a raggiungere la top 5 di tutta la NBA. Cousins è stato una macchina da doppie-doppie nel corso di questa stagione, ben 53 complessive. Ha viaggiato ad una media di 22.7 punti e 11.7 rimbalzi a partita, il tutto condito da 1.5 rubate e 1.3 stoppate ad allacciata di scarpe. E' migliorato molto anche il suo approccio difensivo, come dimostrato da diverse statistiche avanzate. I Kings sono la squadra che concede meno punti in contropiede quando c'è Cousins sul parquet, la sua capacità di intimidazione è davvero notevole e sta iniziando a diventare un fattore. Inoltre, la difesa in post-basso di Cousins ha fatto un enorme balzo in avanti. Il centro dei Kings è davvero difficile da spostare nelle situazioni di post-basso e riesce spesso a far cambiare idea agli attacchi avversari, modificando anche le linee di penetrazione. I difetti rimangono, soprattutto quelli di stampo caratteriale. Tanti falli tecnici presi in modo davvero evitabile, un atteggiamento non sempre da professionista impeccabile, una pigrizia di fondo in alcune situazioni di gioco davvero fastidiosa. A parte questi difetti caratteriali, però, Cousins si sta trasformando sempre di più in uno dei lunghi maggiormente determinanti di questa lega. Quando le guardie avversarie se lo vedono arrivare vicino, indietreggiano, come fanno quando si vedono arrivare davanti gente del calibro di Noah e Hibbert. I Kings devono ancora lavorare per costruire una squadra in grado di essere competitiva nella Western Conference ma una cosa è certa: hanno a disposizione uno dei migliori lunghi di tutta la NBA, e in un campionato dove i lunghi di qualità scarseggiano, si tratta di un punto di partenza non da poco.
MOST IMPROVED secondo DARIO SKERLETIC: (DEMAR DEROZAN) Per il M.I.P si potrebbe anche formare un roster intero ogni anno, visto quanti sono i giocatori che migliorano da una stagione all’altra. Anche qui il criterio è ultra-soggettivo, e le variabili infinite. Ad esempio c’è chi gioca per un nuovo contratto (Bledsoe, Ariza, Stephenson ecc…), chi gioca minuti buoni per la prima volta in carriera (Plumlee, Wroten), gli alieni come Anthony Davis e Andre Drummond, da cui ci si aspettava moltissimo dopo il potenziale che avevano mostrato da rookies. Anche Terrence Jones, tutti o quasi i giocatori di Phoenix….
Qui però andiamo su DeMar DeRozan, esterno di 24 anni protagonista assoluto nell’ottima regular season dei Toronto Raptors-post-Rudy Gay.
Questa è la mappa di tiro che riguarda le 60 partite giocate dopo la trade che ha portato Gay a Sacramento. Le cifre: 23 punti, 4.5 rimbalzi e 4.3 assist con il 42% dal campo ed il 27% da tre. Quello che la mappa non può evidenziare sono gli 8.6 tiri liberi tentati, realizzati con l’82%. Nello stesso periodo solo KD, Harden e Griffin sono andati più volte in lunetta. Paragonando le advanced stats di DeRozan prima
e dopo la trade
è impossibile non notare il miglioramento in pratica ovunque, nonostante un USG% superiore (di norma quando aumentano le responsabilità offensive l’efficienza tende a diminuire). In pratica giocando da prima opzione offensiva l’ex USC ha aumentato di molto gli assist ed i viaggi in lunetta, addirittura riducendo le palle perse rispetto al periodo precedente. E poi le vittorie, la cosa più importante, 41 in 63 partite…
DeRozan ha ancora tanto margine di crescita, legato in gran parte ad un miglioramento nel tiro dalla lunga distanza. Se riuscisse a spostare dietro la linea da tre tutti quei tiri presi un passo dentro l’area…
Nei playoff contro i Nets ha l’opportunità di rendere questa stagione memorabile.
Menzione d’obbligo infine per Lance Stephenson, ottimo protagonista nella prima squadra della Eastern Conference. Gioca solo ad una velocità sia in attacco che in difesa, non conosce la parola ‘paura’ (non sempre questo è un bene) e lascia sempre ogni goccia di sudore sul parquet. Ah, è anche l’unico giocatore NBA con 5 triple-doppie in regular season….
MOST IMPROVED secondo ENEA TRAPANI: (DEMAR DEROZAN) associandomi a quanto scritto da Dario nella sua valutazione opto per puntare anche io su DeMar DeRozan, svincolando il concetto dal punto di vista numerico. DeRozan più che aumentare il suo punteggio, una cosa abbastanza normale date le maggiori responsabilità a disposizione, riesce per la prima volta nella sua carriera ad avere un ruolo e una posizione. L'inserimento di Terrence Ross e il conseguente sgombro dell'ingorgo dell'area, che vi era in presenza di Rudy Gay, aprono sostanzialmente spazi chilometrici per DeMar nell'equilibrare la monovra dei Raptors in fase offensiva. Il talento c'è sempre stato, non c'era invece la capacità di disciplinarlo. I 23 punti di media sono lì a dimostrarlo e in questo la mano dell'allenatore nel far quadrare il rettangolo di gioco c'è e non si può negare. DeRozan passa da guardia la mano a Ross, inventandosi ala piccola e prendendo accoppiamenti in isolamento con giocatori molto meno rapidi di lui e per questo ideali al suo arresto e tiro in allontamento.
Obiettivamente resta davvero difficile pensare che il suo rinnovo a 9.500.000 $ a stagione per quattro anni non si stia rivelando un affare colossale. Il giocatore ha enormi margini di miglioramento e potrà dimostrare il suo valore di leader, insieme a suo compagno Kyle Lowry (altro che potrebbe ambire a questo premio) in una serie di playoff che si preannuncia combattutissima contro Brooklyn. Ora che il sistema è stato creato sono l'estro e l'impegno dei giocatori a renderlo vincente.
Menzioni per due altri giocatori: Kyle Lowry, ovviamente, che ha preso in pugno la squadra la leader trascinandola con un record 42-22 al record di franchigia e per Al Jefferson. Il big man dei Bobcats ha chiuso una stagione clamorosa, da doppia doppia di media e con una leadership, che ha trascinato i rampanti Bobcats ad una grande stagione di soddisfazioni. Oltre 21 punti con 10.2 rimbalzi di media e il passaggio da giocatore offensivo di sistema (Jazz), a leader offensivo totale (Bobcats-Hornets)
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