Lettera dell'Avv. Enrico Zorzi, legale di Omar Abdul Thomas
Riportiamo il testo della lettera scritta dal legale di Omar Thomas a basketnet
Di seguito riportiamo il testo della lettera scritta dal legale di Omar Thomas alla redazione di basketnet
Spett.le Redazione di BasketNet,
In qualità di legale del sig. Omar Abdul Thomas, in relazione alle notizie apparse in questi giorni su "La Gazzetta dello Sport" rimbalzate poi su tutti gli altri organi di stampa è mia cura precisare, a nome del mio assistito, alcune circostanze. Innanzitutto, mi sembra abbastanza sorprendente e di una certa gravità dal punto di vista dell'etica sportiva, che il vostro quotidiano riporti pressochè letteralmente passi e circostanze contenute unicamente nel verbale di interrogatorio reso dal O. Thomas il 22 settembre dinanzi al Procuratore Federale. Gli atti di indagine sono, a termini di regolamento, soggetti a risrvatezza fino alla conclusione del procedimento e sono accesibili solo al diretto interessato ed agli organi inquirenti e giudicanti. Bene ha fatto la Gazzetta, giornalisiticamente, a pubblicare la notizia di cui era in possesso... male ha fatto chi, non dovendo, ha divulgato il contenuto di un atto di indagine che aveva a dispozione per un fine istituzionale e giuridizionale. Nei fatti, alcune circostanze riportare negli articoli di stampa sono estremamente imprecise e fuorvianti. Omar Thomas il 20 giugno 2011, non era in possesso di alcun passaporto americano poichè lo aveva smarrito (e ciò è facilmente documentabile per tabulas) e, quindi ha "affrontato" la frontiera USA/ITALIA per presentarsi davanti alla Procura Fedrale a seguito di convocazione, unicamente munito del famigerato passaporto sloveno. Ora, delle due l'una, o O.T. è un pazzo incosciente che si butta in pasto ai leoni oppure, cosa ben più probabile e logica, era in assoluta ed integrale buona fede sulla genuinità del documento in suo possesso. Omar Thomas non ha mai ammesso di aver "comprato" un passaporto, ma, bensì, di aver pagato il servizio reso da due agenti FIBA, nei confornti dei quali è già stata proposta denuncia presso i competenti organi internazionali, per svolgere la pratica amministrativa del rilascio del passaporto, pratica, che al contrario di quello che velatamente fa intendere il commento moralistico di Franco Arturi, non si è svolta in 24 ore, ma bè durata oltre 10 mesi. E' reato penale o sportivo rivoglersi ad intermediari per lo svolgimento di una complessa pratica amministrativa? Se così fosse sarebe illecito farsi seguire da terzi per il rilascio di qualsiasi permesso, licenza o autorizzazione che richieda un minimo di attività burocratica. Omar Thomas, con buona probabilità, è stato vittima di un pesante raggiro da parte dei due agenti che verranno perseguite nelle opportune sedi ed è vittima di tale situazione. In realtà il mio assitito, non ha nessuna intenzione di nascondersi nelle pieghe dei "tempi biblici" della giustizia ordinaria, anche perchè il procedimento penale a suo carico si è in concreto già risolto con un nulla di fatto! Infatti, in data odierna mi è stata notificata quale difensore, la sentenza n. 831 del 2011, depositata l'11 ottobre 2011, con cui il dott. Marco Mazzeo, GIP presso il Tribunale di Civitavecchia, in relazione alla notizia di reato trasmessa a seguito del sequestro del 20 giugno 2011 "visti gli articoli 459 e 129 c.p.p., dichiara non luogo a procedere nei confronti di Omar Abdul Thomas in ordine ai reati ascrittigli". Con quale sicumera e certezza per tanto adesso si può affermare che è necessartio sanzionare Omar Thomas? Quale sarebbe l'illecito commesso? Da ultimo mi rattristano e preoccupano le dichiarazioni del massimo organo federale riportate sulla Gazzetta delo Sport nei giorni scosrsi, organo a cui istituzionalmente non dovrebbe difettare mai l'imparzialità e la neutralità di fronte ad una vicenda che si sta svolgendo in sede giurisdizionale, evitando così dubbi e sospetti di condizionamenti. Omar Thomas ha il sacrosanto diritto di giocare a basket in qualsiasi squadra che avrà il piacere di contrattualizzarlo e ciò sino al giorno in cui non gli dovesse essere applicata una qualsiasi sanzione, circostanza che allo stato attuale non mi sembra si sia verificata. Se dimentichiamo o sorvoliamo su questo principio, che sembra non appartenere alla cultura giuridica del presdiente Meneghin, dobbiamo allora accantonare ogni ragionamento che contenga la parola "giustizia sportiva". Sto valtuando in queste ore il contenuto dell'appello proposto dalla Procura Federale avverso il provveidimento della Commisione Giudicante che alla luce dei fatti sopra riportati si è dimostrata molto più saggia di ogni opinione dominante. Mi sempra per altro che l'appello proposto presenti ampi profili di inammisiblità poichè proposto avverso una decisione meramente endoprocedimentale. Tanto dovevo a tutela del mio assistito.
Avv. Enrico Zorzi
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