Claudio Toti: 'Entusiasta della mia rivoluzione'
Le parole del presidente della Virtus Roma Claudio Toti
Claudio Toti, proprietario e presidente della Virtus Roma, ha parlato a Il Corriere dello Sport in una lunga intervista. Toti ha detto di essere 'Entusiasta' per la stagione della Virtus Roma, che ha chiuso al terzo posto ed ora si appresta ad affrontare i playoff (ai quarti contro Reggio Emilia, ndr)
Stato d'animo. "Entusiasta. Perchè eravamo partiti in ritardo ed abbiamo rivoluzionato sia la squadra che l'organico societario al completo. Quando si inizia così è normale che i tempi dello start up siano più lunghi. Invece abbiamo ottenuto un 3° posto che nessuno di noi avrebbe potuto prevedere. Negli ultimi 2 anni non eravamo entrati nei play off, ma non era questo il vero problema: la mia insoddisfazione nasceva da un ambiente nel quale non mi sentivo più sereno e da un clima all'interno della società che non mi piaceva.
Segnale. "Un segnale che ho notato abbastanza preso è stato il vedere la voglia di lottare su ogni pallone in tutti i giocatori. E per me già solo questo rappresentava un risultato importante. Poi, mentre nella prima parte della stagione andavo a guardare quali erano le squadre sotto di noi in classifica, dalla terza di ritorno ho iniziato leggere i nomi di chi ci stava davanti. E ho capito che questa Virtus aveva le potenzialità per far bene
Rivoluzione dirigenziale. Avevo percepito che all'interno del club non c'era più quello spirito propulsivo e pulsante che volevo vedere. L'entusiasmo? A Roma nasce all'80% dai risultati e al 20% dall'atteggiamento della squadra. Su questo ho un atteggiamento disincantato. Ad esempio, domenica scorsa mi sarei aspettato di vedere il Palazzetto pieno per dare il giusto tributo alla Virtus. Vedere appena 2000 persone mi è dispiaciuto. E quando leggo che Varese ha fatto 3000 abbonamenti per i play off, mi dico: noi siamo Roma, giochiamo in una città con oltre 3 milioni di abitanti, possibile che non riusciamo ad avere un impianto pieno?.
Budget minimo per la stagione. Spero solo che quanto ho fatto quest'anno con la mia testardaggine per non far sparire la pallacanestro da Roma serva a aprire gli occhi a qualcuno che voglia investire sul basket della Capitale e farlo crescere. Perchè possa nascere una squadra della città e non di un club che si regge su una persona sola. Lo sport non può più reggersi sui mecenati. Così come non si può pretendere che gli sponsor siano dei mecenati: devono avere anche loro un ritorno di immagine ed economico. La mia idea è allestire una Virtus nel rispetto della situazione di spending review che c'è in italia per riportarci in linea con certe aspettative economiche: un'accoppiata idee-denaro nel giusto equilibrio per avere il giusto risultato.
Datome. Quest'estate ho fatto di tutto perchè rimanesse, visto che avevo ben chiaro quali sono i suoi valori, e non parlo solo della sua capacità di fare canestro. Valori che sono fondamentali per il credo della Virtus. Il suo futuro? A giugno farà le scelte che si sentirà di fare.
PalaEur. Mi chiedo: ma tutti quelli che si scoprono ora tifosi da semifinale, dove stavano durante la regular season? L'unica cosa che mi sento di assicurare è che torneremo al PalaEur solo se entreremo in finale.
Centrale del Foro Italico Coperto. Spero di giocarci, e recentemente ne ho parlato con il presidente del Coni Malagò. Spero che il progetto possa diventare presto realtà. Chi effettuerà la copertura? Sicuramente non noi...
Futuro. Innanzitutto dobbiamo avere ben chiare quali saranno le nostre capacità economiche, e questo dipenderà dalla ricerca di nuovi sponsor e sostenitori. Le conferme per chi ha fatto bene possono essere abbastanza scontate. Ma vogliono restare, e a che condizioni? Perchè se tutti sono ragionevoli, i matrimoni si fanno. Io voglio gente entusiasta che sta qui perchè crede in questa società e nel cammino che vuole compiere in base al discorso economico. Non perchè considera Roma un ripiego
Playoff. La Virtus ha le potenzialità per fare un quarto di finale importante. Ho il massimo rispetto per Reggio Emilia, però questa è una sfida che, sfruttando anche il vantaggio del campo, potrebbe essere alla nostra portata. Come sempre accade, nei momenti di difficoltà chi è un amico sincero ti rimane accanto, e chi invece calvalca assieme a te solo perchè divertente... è sceso da cavallo".