NBA draft: Parker o Wiggins?
Questa è 'la' domanda che si pongono da tanto tempo gli scout NBA
Tra Jabari Parker ed Andrew Wiggins il dualismo è nato grazie all'enorme attenzione mediatica che hanno generato da un paio di anni - se nn di più...- prima del loro approdo nel college basket.
Dall'inizio della stagione sono stati passati ripetutamente ai raggi x da addetti ai lavori, stampa e semplici appassionati, in pratica da chiunque ami la pallacanestro USA. Ma nessuno è in grado di emettere il verdetto definitivo su chi dei due sia il miglior prospetto NBA.
Parker ha indubbiamente iniziato meglio la stagione, guidando Duke a suon di ventelli assieme al compagno di reparto Rodney Hood. Wiggins invece ha avuto più problemi ad emergere a livello numerico - non è facile per nessuno a Kansas, specie se sei un esterno...- ma ha distribuito qua e là lampi di talento abbaglianti.
Kansas, squadra giovanissima e inesperta al contrario dei Blue Devils, ha avuto una prima parte di calendario oggettivamente difficile da affrontare. Chiaro l'intento di coach Self di preparare da subito i suoi tanti nuovi giocatori al clima battagliero del college, in prospettiva di una Big12 che si preannunciava più competitiva che in passato.
Invece Duke ha avuto sì la sua buona dose di sfide - Kansas,UCLA, Arizona, Michigan-, ma anche diverse partite facili.
Poi sono iniziate le varie Conference, e Jabari ha iniziato a sembrare umano, andando in difficoltà contro la maggior parte delle squadre della ACC. Nelle 11 partite giocate ha superato il 50% dal campo solo nelle ultime due, contro Boston College e Wake Forest, non esattamente il top della Conference. Contro le difese dure di Clemson, Virginia e Florida State ha segnato 11 dei 38 tiri presi dal campo. Bisogna riconoscergli l'attenuante del dover giocare in pratica sempre da lungo in difesa, a causa dell'assenza di alternative ritenute affidabili da coach K. Ed anche il gran lavoro a rimbalzo, dove è primo nella Conference.
Le sue cifre nelle 11 partite di ACC: 16.5 punti, 9 rimbalzi, un recupero e una stoppata con il 46% da due ed il 25% da tre. Se però escludiamo le ultime due contro le squadre 'materasso' scende attorno ai 15 punti con il 37% da due ed il 28% da tre. Attenuanti o meno, un calo c'è stato, dopo che nelle prime 12 partite solo in 2 occasioni non aveva superato quota 20 (19 contro Arizona e 15 contro Michigan) e tirava oltre il 50% sia da due che da tre.
Alla prima occasione utile, contro Duke, Wiggins ha fatto vedere di che pasta è fatto, prendendo in mano la partita nel secondo tempo davanti ad una folla colma di scout e dirigenti NBA. A quel punto c'erano le premesse per una stagione memorabile, in inea con le enormi aspettative. Non è andata così, spesso il canadese ha preferito non uscire dai binari del sistema di coach Self, e la contemporanea esplosione di Joel Embiid - ad oggi il favorito per la prima scelta assoluta , ma da qui alla March Madness può ancora cambiare tutto - ha fatto il resto. L'atletismo è extralusso, il tiro da fuori tecnicamente sembra a posto ed entra con costanza -39% nelle vittorie-. Inoltre rispetto a Parker Wiggins ha il vantaggio di giocare a tempo pieno da esterno, in quello che sarà il suo ruolo nella NBA
.Di tanto in tanto decide di andare forte a rimbalzo, addirittura 19 contro Iowa State-. In difesa non sempre è attento e concentrato ma il potenziale è evidente, con la giusta applicazione in non troppo tempo dovrebbe essere in grado di marcare ogni tipo di esterno NBA, playmaker compresi. Il prototipo dell'all-around del futuro.
In prospettiva draft entrambi sono considerati tra le primissime posizioni, molto dipenderà dall'ordine di scelta che sarà fissato dalla Draft lottery. Così, a sensazione, Parker sembra perfetto per una squadra che vuole cercare di essere competitiva da subito, Wiggins invece è più adatto a far parte di un nucleo giovane da far crescere nell'arco di più stagioni. Per il primo Utah farebbe carte false per averlo per ovvi motivi, il canadese andrebbe bene ovunque, ad esempio ai 76ers con Carter-Williams e Nerlens Noel non sarebbe proprio male....
Una cosa solo è certa, il dualismo è ancora all'inizio, ci saranno tante puntate da scrivere....
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