I voti al draft di Sportando
Si inizia con la Eastern Conference
Dopo aver metabolizzato l'incredibile serie di eventi del draft NBA - più o meno una ventina di scambi, scelte a sorpresa a ripetizione - più incerto degli ultimi anni, analizziamo come è andata per le varie squadre NBA, a pochissime ore dal via ufficiale del mercato dei Free Agent. Iniziamo con la Eastern Conference:
Atlanta: per gli Hawks il draft è solo il primo passo di una estate che si prospetta alquanto lunga e impegnativa, con potenzialmente ben oltre 30 milioni da spendere sul mercato; Lucas Nogueira , se conferma il cambio di attitudine e concentrazione mostrato nell'ultima stagione, in prospettiva vale molto di più di una scelta N.16. Lo stesso discorso in ottica futura vale per Schroeder, anche se il tedesco gioca in una posizione molto più affollata a livello di talento. Se il programma di Ferry è di spendere le tante fiches (oltre i 30 milioni se Teague, Smith e gli altri F.A. firmano altrove) in questa offseason (obiettivo Howard facendo leva sulle sue origini), difficilmente Schroeder potrà essere il play titolare degli Hawks. Se - come sembra abbastanza probabile stando alle news recenti – il piano Howard dovesse fallire, il piano B degli Hawks potrebbe spostare il mirino verso la più appetibile free agency del 2014, ed in quel caso il tedesco ed il brasiliano potrebbero avere il via libera in un roster giovane che si iscriverebbe così di diritto alla corsa per Andrew Wiggins....
Voto: B+
Boston: Danny Ainge si è deciso a ricostruire, probabilmente 'stimolato' dal prossimo draft più che da questo... Olynyk per caratteristiche sembrerebbe più adatto a minuti di qualità in un contesto vincente, e Boston in generale avrebbe bisogno di atletismo e fisicità sotto i tabelloni. Il valore del giocatore comunque non si discute, ottimo come potenziale partner di Rajon Rondo (sempre se non scambiano anche lui...) nei vari giochi a due di cui l’ex playmaker di Kentucky è magnifico interprete.
Voto: B
Brooklyn: prendendo con la N.22 Mason Plumlee i Nets (oltre ad impedire l'accoppiata ai Pacers che sceglievano subito dopo) vanno sul sicuro, con un giocatore 'testato' abbondantemente nelle quattro stagioni in maglia Blue Devils, capace di contribuire fin da subito a rimbalzo ed in difesa senza avere troppe pretese in attacco. Fedeli alla strategia che li porterà a spendere una cifra spropositata di luxury tax....
voto:C+
Charlotte : sembra che Cody Zeller fosse il chiodo fisso di Rich Cho, ed il fatto che lo abbiano scelto con Noel e Len disponibili indica perlomeno una gran fiducia nel futuro sviluppo dello stoppatore Biyombo. Zeller è giocatore opportunista nonostante la giovane età, atletico e tecnico, gran lavoratore che - assieme a MKG- cercherà di contagiare positivamente i compagni afflitti dalle tante sconfitte. Piccolo passo di Charlotte nella giusta direzione.
voto:B
Chicago: Sia Tony Snell che Erik Murphy (N.49) a prima vista non sembrano i classici giocatori che si esaltano con la guida di Thibodeau, ma entrambi portano in dote ottime doti balistiche necessarie ai Bulls, a maggior ragione se dovessero confermarsi veri i rumors sulle partenze di Belinelli e Robinson, che insieme hanno preso oltre il 46% delle triple totali di Chicago
Questa è la mappa di tiro dei Bulls nella scorsa regular season, chiusa al posto N.19 per percentuale – 35.3- ed al penultimo per numero di tentativi da tre– 15.4 a gara, peggio solo Memphis con 13.5-. Pare evidente che Snell e Murphy capitano proprio a fagiolo….
Voto:B+
Cleveland: Chris Grant non ha certo paura di agire secondo le proprie convinzioni, riuscendo per il terzo anno di fila – prima Tristan Thompson nel 2011 e poi Dion Waiters nel 2012 scelti alla N.4- a sorprendere la maggior parte degli addetti ai lavori. La scelta di Bennett dal punto di vista del talento non si discute, viste le doti atletiche e la facilità realizzativa del canadese. Prima del draft lo stesso Bennett ha dichiarato di voler giocare da ala piccola, forse il ruolo più scoperto nel roster di Cleveland. Ad UNLV però ha giocato più o meno sempre da lungo, e con il suo arsenale offensivo sembrerebbe la power forward ideale per giocare con Irving. In quella posizione c’è già Tristan Thompson - altro canadese -, oltretutto reduce da un secondo anno più che positivo. I due connazionali però non sembrano complementari, nessuno dei due potrebbe reggere difensivamente da centro se non per qualche minuto, appunto uno dei fattori che sembrava escludere Bennett dai papabili per la N.1. Karasev e Felix si inseriscono bene nel folto nucleo di giovani che rendono i Cavs una delle squadre di maggior prospettiva della NBA.
voto: A-
Detroit: Scegliendo Caldwell-Pope con tutti i playmaker ancora disponibili Joe Dumars dimostra di non credere più di tanto nell’esperimento Brandon Knight-shooting guards; KCP a Georgia è cresciuto moltissimo nella seconda stagione, riuscendo ad incidere in diverse fasi del gioco nonostante un notevole carico di responsabilità offensive. I Pistons avrebbero i mezzi per giocare pesante nella prossima free agency, ma, con i pochi free agent veramente forti che firmeranno sicuramente altrove, la strada consigliabile sarebbe quella di continuare a sviluppare i tanti prospetti del roster, considerando anche che Greg Monroe è vicino al rinnovo. Tony Mitchell e Peyton Siva sono tra le migliori seconde scelte in assoluto, entrambi in grado di contribuire specialmente nella propria metà campo.
Voto: A
Indiana: l’unico anno nel recente passato in cui i Pacers hanno puntato in primis sul potenziale hanno portato a casa George e Stephenson, una coppia che ha il potenziale ed il giusto atteggiamento per mantenere Indiana al top della Eastern Conference per tanti anni. Eppure, dopo l’enigma Miles Plumlee, i Pacers si ripetono andando su Solomon Hill, atleta versatile e buon uomo squadra che con ogni probabilità sarebbe stato ampiamente disponibile anche oltre la metà del secondo giro. Hill ha giocato in pratica ogni ruolo nel suo quadriennio con i Wildcats, bene ma senza eccellere particolarmente. Visti gli ultimi playoff, un tiratore come Crabbe (preso alla N.31 da Portland), Bullock (N.25 Clippers) o Canaan (N.34 Houston) forse poteva servire di più
Voto:D
Milwaukee: Con Adetokoubo e Wolters i Bucks portano a casa un discreto draft; quella del greco è stata ‘La storia’ di quest’anno, al punto che per andare a vederlo dal vivo si svuotavano di scout le palestre dell’Adidas Euro camp… Wolters è stato elogiato da molti addetti ai lavori per la sua etica lavorativa e per l’atteggiamento sul parquet. La vera offseason Milwaukee se la giocherà dal primo Luglio.
Voto:B-
New York: Tim Hardaway jr, figlio del Tim con il quale tempo addietro i Knicks si sono spesso incrociati in roventi serie playoff, è riuscito ad entrare al primo giro grazie all’ottima impressione destata ovunque nei vari workout, spesso giocando contro prospetti più quotati. Discreta polizza assicurativa nel caso J.R. Smith dovesse lasciare, sembra sia stato preferito a Mitchell, poi scivolato fino alla N.37. Grunwald ha confermato di aver cercato invano di acquistare una seconda scelta, ma è riuscito comunqe ad assicurarsi C.J. Leslie, ottimo prospetto dal punto di visto atletico, uno dei principali atleti non scelti tra i 60.
Voto: C+
Orlando: Oladipo si inserisce perfettamente nel contesto su cui stanno lavorando Hennigan e coach Vaughn ai Magic. Quel che colpisce dell’ex Indiana – vero colpo di Tom Crean, che lo ha reclutato nonostante non fosse considerato tra i top 100 dell’annata liceale 2010 (Barnes, Irving, Perry Jones)- sono i continui miglioramenti nell’arco della sua carriera NCAA. Difensore aggressivo ed efficace – 2.2 rubate,primo nella Big Ten, conference dove le difese spesso prevalgono sugli attacchi, nel defensive rating (punti concessi ogni 100 possessi) con 86.9 -, in attacco ci sono seri dubbi sulla sua capacità di confermare il 44% da tre dell’annata appena conclusa, ma è inarrestabile in avvicinamento – sia in penetrazione che con tagli effettuati con innato timing -. Osby (N.51) è stato bravo a mettersi in mostra nei vari workout, dopo una più che dignitosa carriera nelle sue due fermate al college (Mississipi State ed Oklahoma).
Voto: B+
Philadelphia: Hinkie, da buon discepolo di Morey ha subito mostrato il coraggio di prendere decisioni drastiche, scambiando Jrue Holiday (All Star, 23 anni, tremendo potenziale anche come difensore) per Nerlens Noel e una prima scelta 2014 (protetta solo nel caso in cui si rivelasse una delle prime cinque). Su Noel il giudizio è sospeso, ma le sue doti difensive – non solo con le stoppate, anche con la capacità di aiuto e recupero, l’intensità e la voglia mostrate nella sua breve esperienza a Kentucky- saranno utilissime, se poi dovesse migliorare anche il gioco offensivo…
A questo punto – dando per scontato che non confermeranno Bynum- i 76ers sono una delle nuove pretendenti ad Andrew Wiggins… Carter-Williams avrà spazio e responsabilità che lo rendono uno dei candidati al ‘rookie of the year’. Se l’obiettivo prima del draft era avviare la ricostruzione, il voto non può essere che positivo, ma Hinkie potrebbe pentirsi di aver scaricato Jrue Holiday
Voto: B
Washington: la logica scelta di Otto Porter si inserisce a perfezione nel contesto dei Wizards, che con l’ex Georgetown aggiungono un elemento in grado di incidere a tutto campo senza sottrarre troppe responsabilità offensive all’ottima coppia Wall-Beal. Visto oggi lo scambio tra Rashard Lewis e Okafor-Ariza (ben oltre i 20 milioni in due nella prossima stagione) sembra ancor più disastroso, visto che priverà i Wizards della possibilità di puntare su un lungo free agent di alto livello – Josh Smith, Pekovic,Millsap-. Glen Rice jr ha dimostrato nei playoff della D-League di essere competitivo sia come atleta che come attaccante, ma il fatto che i Rockets – che lo conoscevano meglio di tutti essendo proprietari dei Rio Grande Valley Vipers – abbiano preferito puntare su Canaan con lui disponibile non è un bel segnale…