Sportando NBA Mock Draft 2018 2.0
DeAndre Ayton davanti a tutti nel Mock Draft di Sportando, insegue Luka Doncic
- l'elenco seguente è un 'mock draft', quindi per compilarlo non è stato preso in considerazione solo il valore del giocatore ma anche le necessità della squadra;
- le 'comparison' per esteso si potrebbero definire come 'il giocatore ricorda...', non vanno prese alla lettera;
- se in una comparison sono scritti due nomi, significa che il prospetto ricorda una via di mezzo tra quei due giocatori;
- le comparison sono state create immaginando che si realizzi il miglior scenario possibile per il giocatore.
Buona lettura.
1. PHOENIX SUNS
DeAndre Ayton (C, Arizona)
Con una frontline completamente da creare, i Suns hanno la possibilità di mettere le mani sul prodotto di casa DeAndre Ayton (nato alle Bahamas ma ha frequentato il college e la high school in Arizona). Il fisico scolpito nel marmo, unito ad un atletismo debordante, lo rendono incontenibile nei pressi del ferro (82% di realizzazione in stagione) per tutti…tranne che per sé stesso. Ayton ha tiro dalla media ma tende ad abusarne, il compito del coach in NBA sarà quello di convincere l’ex Wildcat della sua efficienza come unico lungo d’area.
Comparison: DeMarcus Cousins (a Kentucky)
2. MEMPHIS GRIZZLIES
Luka Doncic (PG/SG, Real Madrid)
Delle qualità di Doncic si è parlato e riparlato (Eurobasket vinto da protagonista, primo per valutazione in Eurolega…), vale la pena quindi concentrarsi sul fit. A Memphis lo sloveno troverebbe una PG come Mike Conley, capace di agire sia palla in mano sia off the ball, e Marc Gasol, playmaker aggiunto in campo e uomo franchigia dei Grizzlies, figura fondamentale per l’inserimento di un nuovo europeo a Memphis.
Comparison: Manu Ginobili/Hedo Turkoglu
3. DALLAS MAVERICKS
Marvin Bagley III (PF/C, Duke)
La produzione offensiva di Bagley nel suo unico anno a Duke è stata elitaria (21+11 di media a partita), una fonte di energia inesauribile sotto i tabelloni che può tornare utile ad una squadra che pecca di atletismo come Dallas. Pure il suo apporto in difesa sul perimetro è stato notevole, i problemi cominciano quando si pensa alla sua collocazione nella NBA moderna: non ha la lunghezza né l’attitudine per proteggere il ferro (BLK% inferiore ad un certo Jahlil Okafor a Duke), mentre la percentuale ai liberi è quantomeno ‘sospetta’ per un giocatore che dovrebbe per forza sviluppare un tiro da tre affidabile.
Comparison: Chris Bosh (a Toronto)/young Zach Randolph
4. ATLANTA HAWKS
Jaren Jackson Jr. (PF/C, Michigan State)
Il prospetto con più potenziale both ends. Coach Tom Izzo ha relegato Jackson ad un ruolo di stretch four a Michigan State (40% dall’arco con una tripla realizzata di media a partita), coinvolgendolo raramente in situazioni di pick and roll: il reale valore nella metà campo offensiva è quindi tutto da scoprire. Un rim protector (3 stoppate a partita in 20’ di utilizzo medio) che apre il campo, bastano queste caratteristiche per farne una merce pregiata nella NBA del 2018 e un compagno di reparto perfetto per John Collins: una coppia di lunghi che cambia su tutto e a proprio agio in una squadra con un alto numero di possessi.
Comparison: Serge Ibaka/Myles Turner
5. ORLANDO MAGIC
Trae Young (PG, Oklahoma)
La scelta dei Magic di aggiungere fisicità e atletismo in sede di draft (Payton, Hezonja, Gordon, Isaac) e in free agency (Ross, Biyombo, Simmons) non ha avuto, per un motivo o per l'altro, l’effetto desiderato. Orlando latita di talento individuale e di playmaking, Trae Young è una scommessa che va fatta: il 27% di triple assistite e il 49 di AST% sono indicatori che testimoniano il ‘nulla’ che aveva attorno la point guard ad Oklahoma. Nel peggior scenario possibile, la franchigia della Florida avrà un realizzatore di livello nel roster.
Comparison: Stephen Curry rookie/Josè Calderon (a Toronto)
6. CHICAGO BULLS
Michael Porter Jr. (SF/PF, Missouri)
Kris Dunn PG titolare, Cam Payne back up e cercare un’ala che abbia taglia, fisicità e tiro da fuori. Questo il riassunto delle parole di John Paxson, vice presidente delle ‘basketball operations’ dei Bulls, parole che si adattano alla perfezione al profilo di Michael Porter Jr. Porter ha inoltre la versatilità per ricoprire entrambe le posizioni in ala, gli unici dubbi sono a livello fisico: nel suo ritorno in campo a Marzo non si è vista quella esplosività che lo aveva contraddistinto alla high school.
Comparison: Harrison Barnes/Tobias Harris
7. SACRAMENTO KINGS
Wendell Carter Jr. (C, Duke)
Il solo Willie Cauley-Stein a presidiare il ferro è poco per i Sacramento Kings: Wendell Carter è un rimbalzista e stoppatore di livello NBA, fisicamente pronto già per il 'day one'. A Duke ha fatto vedere tutta la sua intelligenza cestistica, coprendo i buchi di Bagley in difesa e giocando l'alto basso con quest'ultimo in attacco, e intravedere una buona mano da fuori (40% da tre ma su pochi tentativi). Pecca di mobilità e velocità laterale, gli stretch four sarebbero compito quindi di WCS, mentre contro i quintetti super small il suo possibile utilizzo sarebbe tutto da testare.
Comparison: Al Horford
8. CLEVELAND CAVALIERS (via Bkn)
Mohamed Bamba (C, Texas)
L’operazione Love da unico lungo non è andata in porto, il tempo di Tristan Thompson a Cleveland sembra finito…i Cavs sono alla ricerca disperata di un giocatore capace di far cambiare volto alla loro difesa, penultima nella NBA per punti concessi ogni 100 possessi. Mo Bamba è ancora un diamante grezzo, ma ha istinti (secondo per stoppate a partita nell’intera Division I e il 79% di realizzazione al ferro) e mezzi fisici (240cm di apertura alare) che non si insegnano. Oltre a tutto ciò sta lavorando duramente per cambiare la sua meccanica di tiro, con l'intento di diventare uno stretch five a tutti gli effetti.
Comparison: Rudy Gobert
9. NEW YORK KNICKS
Mikal Bridges (SF, Villanova)
Stesso obiettivo dei Bulls per i New York Knicks: con una situazione affollata nel reparto guardie e con il reparto lunghi che si basa su Porzingis, la dirigenza monitora con attenzione (secondo ESPN) i due Bridges e Kevin Knox. I mezzi fisici (2m di altezza e 2.15m di apertura alare) e un’assurda efficienza offensiva piedi per terra (1.34PPP da spot up, stesso dato di CJ McCollum in NBA), rendono il prodotto di Villanova facilmente inseribile in qualsiasi sistema.
Comparison: Otto Porter/Taurean Prince
10. PHILADELPHIA 76ERS (via Lal)
Zhaire Smith (SF, Texas Tech)
Smith ha le caratteristiche necessarie per far parte del supporting cast attorno a Ben Simmons e Joel Embiid e del 'Process': un progetto a lungo termine con un atletismo debordante (probabilmente il miglior atleta del draft), capace di difendere su più ruoli e con una meccanica nel tiro da oltre l’arco che promette bene.
Comparison: Norman Powell/Danny Green
11. CHARLOTTE HORNETS
Shai Gilgeous Alexander (PG, Kentucky)
Gilgeous-Alexander ad ottobre 2017 non era minimamente (e giustamente) considerato dai vari mock: il canadese si è prima preso di forza il ruolo di point guard titolare, poi quello di prima opzione offensiva e metronomo dei Wildcats. SGA è un prospetto intrigante, 1.98m di altezza per 2.13m (senza avere uno spiccato atletismo) e un q.i. che a Kentucky non si era mai visto in tempi recenti: palleggio sempre a testa alta così da poter innescare i compagni e una spina nel fianco sulle linee di passaggio. Seppur con limitati tentativi da oltre l'arco, la sua stagione si è chiusa con un 50-40-80 al tiro (fit perfetto vicino o come cambio di Kemba Walker).
Comparison: Jrue Holiday/Spencer Dinwiddie
12. LA CLIPPERS (via Det)
Miles Bridges (SF/PF, Michigan State)
Restare un anno in più al college così da sviluppare il gioco da esterno. Questo era il proposito di Miles Bridges, che da esterno sì ci ha giocato (i big man erano Jackson e Ward), ma lo skillset è rimasto quello di un lungo: meglio sfruttarlo da tagliante e rimbalzista offensivo piuttosto che farlo stazionare sul perimetro, meglio delegarlo in marcatura su un lungo (ha i chili per contenere chiunque) rispetto ad un esterno. Se sì convincerà di tutto ciò, sarà un'arma in più per Doc Rivers, non nuovo ad utilizzare solo un lungo di ruolo e vicino i Tobias Harris o i Gallinari di turno.
Comparison Bridges: JaMychal Green/Michael Beasley
13. LA CLIPPERS
Robert Williams (C, Texas A&M)
Altro sophomore come Miles Bridges, ma a differenza dell'ex Michigan State non è stato mai messo in condizione di rendere al meglio a Texas A&M. Williams è un 2.05m con braccia infinite, corre alla grande in campo aperto e finisce al ferro con una percentuale migliore di Ayton. I problemi sorgono a metà campo, dove non apre il campo, caratteristica che unita al 50% scarso dalla lunetta spingerebbe ad un suo utilizzo da bloccante sul pick and roll, purtroppo gli Aggies optavano per un assetto con un altro accanto (Tyler Davis, lungo di post efficace a difesa schierata).
Comparison: Clint Capela
14. DENVER NUGGETS
Collin Sexton (PG, Alabama)
Ai Nuggets manca qualcuno che possa essere allo stesso tempo il back up di Jamal Murray e la point guard che permette di agire a Murray off the ball. Sexton è un animale da transizione (1.10 PPP) che ama competere: conscio dei suoi limiti al tiro, cerca sempre di finire al ferro (7.6 tiri liberi tentati a partita sono un'enormità in NCAA, mandati a bersaglio nel 78% dei casi), mentre dall'altro lato non si risparmia minimamente in marcatura sulle PG avversarie.
Comparison: Eric Bledsoe
15. WASHINGTON WIZARDS
Kevin Knox (SF/PF, Kentucky)
Il ruolo ritagliato da coach Calipari non ha esaltato le qualità tecniche di Kevin Knox: a UK il 33% dei suoi tiri è stato piedi per terra, il 38% tiri da tre. Il nativo di Phoenix non è ancora un tiratore affidabile (34% da tre), ma la pulizia tecnica è incredibile per un 18enne (compirà 19 anni ad agosto): padroneggia l'arte del palleggio arresto e tiro, va al ferro contro i '4', gioca il post basso contro i '3'. E' ancora presto per dire quale spot di ala ricoprirà in NBA, un giocatore spendibile in entrambi questi ruoli come Otto Porter ne faciliterebbe l'inserimento in squadra.
Comparison Knox: Jayson Tatum/Danilo Gallinari
16. PHOENIX SUNS (via Mia)
Lonnie Walker (SG, Miami)
Il freshman di Miami ha vissuto una stagione fatta di alti e bassi, soprattutto a causa della difficile convivenza sul parquet con Bruce Brown (entrambi hanno avuto il loro momento migliore quando l'altro era ai box per infortunio). Walker è principalmente uno scorer, un tiratore di striscia con mezzi atletici d'elitè che deve migliorare nella selezione dei tiri: a Phoenix il pallone è 'proprietà' di Devin Booker e della point guard che (si spera) verrà, contesto tecnico che aiuterebbe il rookie a sgrezzarsi.
Comparison: Kentavious Caldwell-Pope/Reggie Bullock
17. MILWAUKEE BUCKS
Mitchell Robinson (C, Chalmette High School)
I Bucks hanno dimostrato recentemente di non aver problemi nel fare scelte rischiose al draft (Giannis, Thon Maker, Rashad Vaughn…). Robinson è un freak atletico di 2.15m, con zero esperienza per quel che riguarda il basket ‘organizzato’. Dopo un’estate di ripensamenti ha deciso di restare fermo ad allenarsi e di non frequentare il college: i suoi unici highlights analizzabili dagli scout sono quelli della high school e del McDonald’s All American 2017, dove ben figurò (7/9 al tiro per 14 punti e 3 stoppate).
Comparison: DeAndre Jordan/Javale McGee
18. SAN ANTONIO SPURS
Jontay Porter (PF/C, Missouri)
Senza dubbio il miglior ‘Porter’ visto con la maglia di Missouri. Il fratello minore di Michael compensa la mancanza di velocità laterale e atletismo con una grandissima tecnica difensiva, funge da play aggiunto in attacco ed è il migliore tra i big man come meccanica di tiro. Un lungo altruista che apre il campo (senza pagarlo nell’altra metà campo) serve come il pane agli Spurs.
Comparison: big Nemanja Bjelica/poor men Nikola Jokic
19. ATLANTA HAWKS (via Min)
Dzanan Musa (SG/SF, Cedevita)
A causa del fenomeno Doncic, la stagione di Dzanan Musa è passata sottotraccia: segnare mediamente 10.5 punti in Eurocup (57% da due e 36% da tre) a 18 anni è cosa per pochissimi. Il bosniaco come scorer non si discute, deve migliorare nel coinvolgimento dei compagni e soprattutto fisicamente, motivo il quale potrebbe portarlo a restare ulteriormente in Europa. Scelta che sarebbe nell’interesse suo e pure degli Hawks, che nel ruolo di ala hanno già un Taurean Prince in rampa di lancio.
Comparison: slim Bojan Bogdanovic
20. MINNESOTA TIMBERWOLVES (via OKC)
Keita Bates Diop (SF/PF, Ohio State)
Un giocatore che può marcare tre ruoli per Tom Thibodeau, il quale è chiamato a creare almeno una parvenza di sistema difensivo. Bates-Diop è un’ala di due metri senza un preciso ruolo al piano di sopra, ma che in attacco, grazie alla sua attività (tagli dal lato debole, rimbalzi offensivi) e al suo tiro piedi per terra, può sposarsi bene vicino ai trattatori di palla dei Timberwolves.
Comparison: Al-Farouq Aminu
21. UTAH JAZZ
Chandler Hutchison (SF, Boise State)
Un 3&D con istinti da passatore e pronto a contribuire sin da subito, grazie a quattro anni di college nel vicino Idaho (quindi nessun problema di sorta nell’adattarsi alla quotidianità di Salt Lake City): sotto la guida di Quin Snyder potrebbe seguire le orme di Joe Ingles e Royce O’Neale.
Comparison: Caris LeVert
22. CHICAGO BULLS (via NO)
Khyri Thomas (PG/SG, Creighton)
Con una scelta alta in questo draft e altri tre giovani (Dunn, Lavine, Markkanen) su cui puntare, alla #22 meglio non correre rischi e selezionare qualcuno poco 'ingombrante'. Khyri Thomas è un junior di 22 anni con poco 'upside', ma che ha nel tiro piedi per terra e nella difesa sulla palla le sue doti principali: difficilmente potrà creare dal palleggio in NBA, quindi necessita di un handler primario vicino.
Comparison: Patrick Beverley
23. INDIANA PACERS
Troy Brown (SF, Oregon)
La stagione di rebuilding dei Ducks non ha aiutato Brown (uno dei top liceali della classe 2017) a mettersi in mostra. L'ala ha avuto problemi considerevoli al tiro (35% dal mid-range e 29% da fuori), nonostante ciò sono emerse anche le sue qualità da all around, un giocatore in grado di riempire il foglio statistico in ogni sua voce (6 rimbalzi, 3 assist e 1 recupero e mezzo a partita).
Comparison: Josh Jackson
24. PORTLAND TRAIL BLAZERS
Jacob Evans (SF, Cincinnati)
Classico prototipo di 3&D: 38% in carriera da oltre l’arco a Cincinnati, difensore che si avvale più della forza fisica che dell’atletismo e insospettabile passatore. Un ricevitore in più sul perimetro per la coppia Lillard-McCollum e un uomo in più nella corta (e con pochi punti nelle mani) rotazione dei Blazers.
Comparison: Trevor Ariza
25. LA LAKERS (via Cle)
Jalen Brunson (PG, Villanova)
La mossa della coppia Magic&Pelinka di chiamare giocatori fatti e finiti con le scelte basse ha funzionato al draft 2017 (Kyle Kuzma, Josh Hart), perché non incrementarli con un due volte campione NCAA? Jalen Brunson ha il q.i. cestistico per giocare sia da point guard sia vicino a Lonzo Ball, oltre ad una fisicità insospettabile, che lo rende efficace in post basso.
Comparison: Fred VanVleet
26. PHILADELPHIA 76ERS
Goga Bitadze (C, Mega Bemax)
Bryan Colangelo non ha necessità di aggiungere due rookie (ne spazio a roster), e già lo scorso anno ha dimostrato di seguire con attenzione gli ‘internationals’. Bitadze è l’europeo più intrigante dopo Doncic e Musa: in Lega Adriatica ha messo insieme cifre simili a quelle prodotte da Jusuf Nurkic nel suo ultimo anno al Cedevita. Le differenze? Il centro dei Blazers aveva 20 anni, il georgiano invece ne ha 19; quest’ultimo è parso di gran lunga superiore nella protezione del ferro.
Comparison: Alexis Ajinca
27. BOSTON CELTICS
De'Anthony Melton (PG/SG, USC)
Con un Marcus Smart che si appresta ad affrontare l’estate da restricted free agent, i Celtics scegliendo Melton potrebbero lasciar partire l’ex Oklahoma State con meno rimpianti. Nella stagione 2017 (il 2018 lo ha passato ad allenarsi a causa dell’indagine dell’FBI) l’ex USC è stato l’unico nell’intera Division I a mettere insieme almeno 10 punti, 5 rimbalzi, 5 assist, 2.5 recuperi e 1.5 stoppate per 40 minuti.
Comparison: slim Marcus Smart
28. GOLDEN STATE WARRIORS
Landry Shamet (PG/SG, Wichita State)
Point guard di oltre un metro e novanta, pensa prima a mettere in ritmo i compagni e solo dopo a sè stesso. Ha la taglia per essere impiegato in entrambi i ruoli del backcourt e il 60% dei suoi tiri con la maglia degli Shockers è stato preso da oltre l'arco (e realizzato con il 44%): una point guard tiratrice che andrebbe a nozze nell'attacco degli Warriors, fatto di spaziature e di extra pass.
Comparison: Tyus Jones/George Hill
29. BROOKLYN NETS (via Tor)
Anfernee Simons (PG/SG, IMG Academy)
Il #9 dei migliori collegiali della classe 2018 si presenterà al draft dopo aver frequentato una prep school (cosa che fece a suo tempo anche Thon Maker). Simons è una combo guard di talento, capace di costruirsi il tiro dal palleggio ma ancora troppo indietro fisicamente per reggere l’impatto con la NBA. Oggetto ancor più misterioso di Robinson, in quanto ha ‘tolto’ il proprio nome dal roster dell’Hoop Summit e del McDonald’s All American dopo essersi dichiarato eleggibile per il draft.
Comparison: young Lou Williams/Marshon Brooks
30. ATLANTA HAWKS (via Hou)
Aaron Holiday (PG/SG, UCLA)
Madre natura non ha donato ad Aaron Holiday l’altezza di Jrue o Justin, ma il prodotto di UCLA compensa questa mancanza con l’intensità nella sua metà campo e con il tiro da fuori nell’altra. Atlanta aggiungerebbe un tiratore da 43% da tre punti alla sua batteria (quasi 3 triple segnate a partira, solo lametà assistite).
Comparison: Terry Rozier
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