My next chapter: la lettera di Kevin Durant che annuncia il suo passaggio agli Warriors
La traduzione dal The Players' Tribune
Eccovi la traduzione della breve lettera che Kevin Durant ha scritto sul The Players' Tribune per annunciare la sua decisione di unirsi ai Golden State Warriors:
Quest'ultime sono state per distacco le settimane più difficili della mia carriera da professionista. Ho capito che stavo affrontando un bivio nella mia evoluzione come giocatore e come persona, e che questo portava con se una serie di scelte davvero difficili. Quello che non avevo davvero capito, comunque, era l'incredibile ventaglio di emozioni che avrei vissuto durante questo processo. L'obbligo primario che avevo nei miei confronti nel prendere questa decisione era quella di basarla sullo sviluppo della mia carriera come giocatore e della mia crescita tecnica. Ma sono anche ad un punto della mia vita nel quale trovare un'opportunità che incoraggi la mia evoluzione come essere umano ha la stessa importanza: uscire dalla mia comfort zone e spostarmi in una nuova città e in una nuova comunità che offre il più grande potenziale per la mia crescita umana. Con questo in mente, ho deciso di unirmi ai Golden State Warriors.
Io sono di Washington D.C. ma è Oklahoma City il posto dove sono veramente cresciuto. La città mi ha insegnato così tanto sulla famiglia e su che cosa significa essere davvero un uomo. Non ci sono parole per esprimere quello che l'organizzazione dei Thunder e la comunità di Oklahoma City significano per me e quello che rappresenteranno sempre nella mia vita e nel mio cuore. I ricordi e le amicizie sono qualcosa che vanno ben oltre il gioco del basket. Questi rapporti impagabili sono quelli che hanno reso davvero difficile la mia decisione.
Mi fa davvero male sapere che deluderò moltissime persone con questa mia decisione ma sento che sto facendo la cosa giusta a questo punto della mia vita e della mia carriera sportiva. Mi mancherà Oklahoma City e il ruolo che ho avuto in questa incredibile squadra. Apprezzerò sempre i rapporti che ho avuto all'interno dell'organizzazione, gli amici e i compagni con cui sono andato in guerra per nove anni sul campo e tutti i tifosi e la gente di Oklahoma. Mi hanno sempre supportato incondizionatamente e non potrei mai essere più grato per il ruolo che hanno avuto nella mia vita.
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