NBA on fire: Greg Monroe
I Pistons sono decimi nella Eastern Conference con 18 vittorie in 48 partite

La rinascita dei Pistons dopo il taglio di Josh Smith è sempre di più l'emblema del concetto di 'addition by subtraction'.
Nelle 28 partite con 'Smoove' il team sembrava allo sbando, con appena 5 vittorie ed enormi difficoltà su entrambi i lati del campo.
Nelle successive 20 sono arrivate ben 13 vittorie, una in più degli Houston Rockets (sconfitti ieri) nello stesso periodo....
Il primo ad alzare il livello del suo gioco in seguito alla partenza di Smith è stato Brandon Jennings, decisamente on fire prima dell'infortunio che ha chiuso anzitempo la sua stagione. Negli ultimi tempi invece il testimone è passato a Greg Monroe:
Nelle ultime 10 vittorie l'ex Georgetown viaggia con medie di 17.4 punti, 12 rimbalzi e 2.9 assist, con il 56% da due ed il 77% dalla lunetta. Grazie alla presenza dei tiratori sul perimetro Monroe ha più spazio per attaccare dal post basso, posizione da dove è pericolosissimo sia come realizzatore che come passatore. Spesso gli è stato chiesto di giocare dal post alto, per due motivi in particolare: agevolare la sua convivenza con Drummond e sfruttare al meglio la sua visione di gioco. Da quella posizione però Monroe non è mai riuscito a costruirsi un jumper affidabile, e ad oggi è decisamente più affidabile del suo giovane compagno quando riceve spalle a canestro. I due formano una coppia anomala, non ideale per lo 'spacing' tanto amato da Stan Van Gandy, ma fortissima a rimbalzo.
Senza la presenza del terzo incomodo, il duo ha iniziato a funzionare.
Nei 239 minuti che hanno giocato insieme dalla partenza di Smoove, i Pistons hanno concesso appena 94.8 punti ogni 100 possessi, segnandone 108.8, e prendendo un notevole 55% dei rimbalzi totali (34% di quelli offensivi, in generale il dominio dei tabelloni è fondamentale per il team di Van Gundy, sconfitto in 16 delle 19 occasioni in cui ha preso meno carambole).
Sono dati incredibilmente superiori a quelli fatti registrare prima del fatidico 22 Dicembre 2014 (per i curiosi:297 minuti insieme, 99.9 punti segnati e 102.4 subiti ogni 100 possessi, 52% dei rimbalzi) , un giorno che è già nella storia della franchigia del Michigan.
I playoff sono lì a portata di mano, chi l'avrebbe detto dopo quel terribile inizio?