NBA Focus: Atlanta Hawks
Il team di coach Budenholzer ha vinto 19 delle 26 partite giocate.
Una delle squadre del momento è sicuramente Atlanta, reduce da 12 vittorie in 13 partite. Questa serie positiva, sicuramente favorita dal calendario - il più facile della lega per b/r- , è stata ampiamente legittimata nell'ultima settimana con i tre successi su Chicago, Cleveland e Houston (le ultime due senza Jeff Teague, probabilmente l'MVP della squadra).
In estate la dirigenza ha cercato di convincere i Free Agent più ambiti -per creare spazio salariale è stato ceduto Lou Williams, ora fondamentale pedina dei Raptors. La sua partenza comunque ha creato i presupposti per l'ottima seconda stagione di Dennis Schroeder -, ma alla fine sono arrivati solamente due role-player come Thabo Sefolosha e Kent Bazemore. Senza una vera Superstar nel roster, per Budenholzer è stato ancora più facile puntare forte sul gioco di squadra e su una rotazione stile 'platoon system'.
Anche le riserve sanno che è solo questione di farsi trovare pronti, perchè prima o poi avranno la loro occasione per lasciare il segno. Shelvin Mack veniva da due n.e. prima di firmare con un 6 su 6 da tre il successo sui Cavs, Mike Scott ha spaccato diverse partite con il suo tiro da fuori, con Pero Antic in campo la squadra subisce appena 92.5 punti ogni 100 possessi, con Sefolosha 96.2....
Anche dalla consapevolezza di tutti di esser parte del progetto nasce il primo posto nella lega per percentuale di canestri segnati su assist, il 67.7%.
Avendo praticamente sempre almeno quattro buoni tiratori in campo, non è una sorpresa neanche il dominio nelle situazioni di 'catch and shoot': primi sia per punti a partita -34.6, davanti a Blazers e Knicks- che per percentuale di realizzazione -43.5%, 0.1% meglio di Washington-.
Al Horford non è ancora il giocatore che conosciamo - specialmente in difesa ed a rimbalzo-, ma è in costante crescita (26 su 43 dal campo nelle ultime tre) e, grazie ad un ruolo non più da prima punta, è riuscito a limare ulteriormente le palle perse. Il suo tiro dalla media distanza rimane una garanzia, e vicino al ferro non sbaglia quasi mai:
A proposito di non sbagliare quasi mai, c'è un certo Kyle Korver che potrebbe riscrivere qualche record...
53.9% da tre, che diventa 60.8% alla Philips Arena, ed il 95.8% dalla lunetta. Numeri che non possono raccontare del terrore e dello scompiglio che un suo semplice taglio crea alle difese avversarie (#mustReadAndWatch di Kirk Goldsberry e How U sulla questione).
Due grandi firme della stampa USA sono schierate dalla sua parte:
Kyle Korver's response to NOT making Team USA? He's merely trying to assemble the first 50/FIFTY/90 season EVER
— Marc Stein (@ESPNSteinLine) 22 Dicembre 2014
Competition is tough, but Kyle Korver deserves All-Star consideration. Shooting an insane 52%/54%/96%, Hawks' offense dies when he sits.
— Zach Lowe (@ZachLowe_NBA) 21 Dicembre 2014
In effetti Korver è l'unico giocatore di cui Atlanta sembra non possa proprio fare a meno. Levategli Teague, Millsap, Horford o chi volete, ma l'attacco resta sempre sopra i 100 punti ogni 100 possessi, ed il net rating resta positivo. Solo nei minuti senza l'ex Creighton l'attacco scende sotto la fatidica soglia (98), ed il net rating diventa negativo (-0.5).
Il suo debutto all'All Star Game a 33 anni sarebbe una delle storie più belle di questa stagione....