Blatt giustifica l'attacco di Israele a Gaza: La guerra più giusta che possa ricordare

*** Commento moderato da Sportando ***

And?

La principale discriminazione di cui soffrono è che ovvi motivi non possono fare il servizio militare, cosa di cui molti sarebbero felici. E' vero che hanno meno opportunità, come tutte le minoranze del mondo, e anche a causa del loro minor tasso di cultura, ma più volte i sondaggi hanno evidenziato che non hanno alcuna intenzione di andare sotto l'Autorità Palestinese, pur soffrendo di una chiara problematica, riassumibile nel concetto: il MIO STATO fa la guerra al mio popolo. Peraltro i più capaci fanno carriera, ricordo ad es che uno dei tre supremi giudici della Corte Suprema (quelli che hanno condannato l'ex-presidente Kazav per abusu sessuali, e Olmert per corruzione) è arabo. Gli arabi-israeliani sono rappresentati nella Knesset, ed esercitano liberamente e anche duramente l'opposizione ai governi in carica. Quanto agli abusi dei coloni su stalle ecc, puoi star certo che se scoperti, i colpevoli pagano, come detto la giustizia in Israele è cosa seria, mica come in Italia...

perdonami, ma se vuoi far capire il punto di vista di un israeliano esistono spazi più consoni di questo forum imho. non dico che è stato sbagliato pubblicare la notizia, anzi. molti utenti han commentato con ottima cognizione di causa quello che è successo/sta succedendo. il fatto è che si può approfondire la cosa qui. intanto perché non si può tralasciare la storia di quei territori, poi perché i risvolti attuali si prestano a molte manipolazioni. da una parte e dall'altra. se ne potrebbe parlare ab aeterno (o almeno fino a che Love passa ai Cavs)

Appunto, il profughismo palestinese cristallizzato (anche per colpa dell'Onu) e sfruttato politicamente dai "fratelli arabi". Tre anni fa Assad organizzò una manifestazione di profughi palestinesi per contestare a Israele il possesso del Golan. Ci furono due morti tra quei dimostranti, perché nonostante gli avvertimenti dell'IDF varcarono imprudentemente i confini. I parenti dei morti contestarono duramente chi aveva mandato allo sbaraglio quei giovani (per denaro offerto da Assad, il quale aveva bisogno di distrarre il mondo dalla strage che stava cominciando in Siria) e nel corso del funerale dei due, ci furono disordini che provocarono 14 morti. Anche in Libano permangono i campi profughi, e anche lì i palestinesi sono trattati letteralmente come paria. Ma particolarmente in questa spinossissima questione si vede la superficialità (al netto del tifo per l'una o l'altra parte) con cui si affrontano e confrontano le opinioni. Con eccezioni come la tua, che vedo informatissimo, come pochi davvero.

Dire che gli arabi israeliani (cioè gli arabi che hanno la cittadinanza israeliana) abbiano gli stessi diritti degli ebrei che vivono in Israele è quanto di più falso possa esserci veramente.Non possono mandare i figli nelle scuole che vogliono,non possono visitare molti luoghi pubblici,vengono spesso aggrediti da bande di coloni che gli incendiano case stalle e alberi.Quindi il termine giusto sarebbe sopravvivono,non vivono.

Quotone!

Assolutamente, i palestinesi nel corso degli anni hanno avuto dei "capi" che avevano il QI di un cannolicchio...

Ma perché parlare di politica? Mah...

Mi sa che Blatt si è pippato la striscia di Gazza.

Analisi complessivamente ragionevole direi: il pessimismo della ragione.

Cosa non è successo nel campo profughi palestinese di Yarmouk, in Siria, nel corso dei decenni...cosa purtroppo troppo poco nota...

Alla fine della guerra Israele finalmente avrà la pace......ed i Palestinesi?
Parlasse di basket

Mi pare che tu ignori il significato e la portata della parola "genocidio" che evidentemente ignori, adeguandoti ai luoghi comuni del sentito dire. Israele ha assorbito il 20% di popolazione araba, con pieni diritti di lingua (l'arabo è ufficiale) e di religione, praticata liberamente come ogni confessione. Ha cercato sempre la pace con i vicini, un genocidio sarebbe impossibile, dato che centinaia di milioni di arabi circondano Israele. Il genocidio del popolo ebreo, la fine di Israele è piuttosto prospettata nello Sattuo di Hamas, che tanti purtroppo ignorano (è facilamente reperibile in italiano nel web). Aggungo che solo in Siria (170.000 morti in tre anni, 10.700 bambini) sono stati uccisi nel conflitto oltre 2400 palestinesi, senza che nessuno dica né a né ba. Ma quello non è un genocidio si vede.

Ok grazie Enea...io apprezzo che abbiate messo la news: al netto di alcune prese di posizione estreme in un verso o nell'altro (come si fa ad avere tutte queste certezze su tema cosi' enorme e complesso?!), ecco al netto di cio' qui si e' sviluppato talk che fa onore a voi e pure a noi che viviamo di basket ma sappiamo che nel mondo succedono tante cose...ecco, piu' difficile farlo con cose italiane, li' si romperebbero tante amicizie! ;-)

Grazie per il rispetto, che contraccambio, in questo genere di discussioni è merce rara. Non è che gli ebrei abbiano più diritti degli altri, quanto alla autodeterminazione, per il fatto di averci dato la Bibbia. Tutti i popoli che si riconoscano come tali lo hanno, la liberazione (archetipo che regge l'intera narrazione biblica peraltro) individuale o di gruppi sociali o di popoli interi è la Storia stessa, non vedo perché debba essere negata proprio agli ebrei, che per duemila anni nella loro Pasqua hanno pregato con la formula: l'anno prossimo a Gerusalemme. Gerusalemme, che era stata loro capitale per tremila anni, e in cui peraltro la loro presenza è sempre stata maggioritaria. Il loro ritorno è stato drammatico e doloroso, anche perché la Palestina era poco abitata (per scelta politica della Sublime Porta), ma non disabitata, c'erano gli arabi. La loro colonizzazione è stata quindi demonizzata, dimenticando che gli ebrei sono andati lì con vanga e badile, il fucile l'hanno dovuto imbracciare dopo per sopravvivere. Dimenticando che la Storia è comunque un susseguirsi continuo di colonizzazioni, a prescidere dal giudizio morale che se può dare. Gli italiani stessi ne sono il frutto, con le loro cento e più razze. Le colonizzazioni ci sono perché i popoli cercano opportunità, tali furono quelle imperialiste degli europei nel mondo, tali sono quelle dei poveracci che attraversano il Mediterraneo rischiando la vita per sfuggire miseria e persecuzioni. Quella ebraica assomiglia più alla seconda che alla prima, credimi. la differenza è che un popolo con moltissima esperienza e cultura (provenendo dalla fuga dall'Europa) venne a contatto con una popolazione araba molto più arretrata e inconsapevole di sé. Il conflitto fu ed è inevitabile finora, ma non è questione di terra: di quella ce n'era e ce n'è per tutti e due, se fosse per la terra la cosa sarebbe risolta. E' un problema purtroppo di natura ideologica e religiosa e questo è causa dell'infinito prolungarsi del conflitto.

Blatt è un idiota.

Non giudico la correttezza o meno di postare una notizia del genere, scelta che rientra pienamente nelle scelte editoriali di una redazione e che quindi come tale va rispettata. Un tema come quello del conflitto israelo-palestinese, inserito peraltro nel macro-ambito della questione arabo-israeliana, si presta con disarmante facilità alle più disparate letture, trattandosi peraltro di un problema che ahinoi viene non di rado esaminato più con la prospettiva dei "tifosi" piuttosto che con il necessario rigore analitico. Mi sembra che buona parte delle considerazioni fin qui esposte si siano concentrate più sulle ricostruzioni storiche, dal sionismo di Herzl, alla Dichiarazione Balfour, ai famosi mandati post-prima Guerra Mondiale, al '48, al '67 e al '73. Io proverei a spostare l'obiettivo un po' più sul presente, senza con questo voler separare l'attuale situazione israelo-palestinese dal più ampio contesto storico. Mi sembra che in qualche caso questo tentativo sia stato fatto; perchè in questa crisi c'è molto dell'attuale situazione politica israeliana, con una componente radicale sempre più forte che ha portato Netanyahu ad un'ulteriore radicalizzazione delle posizioni, e c'è molto dell'attuale situazione politica palestinese, con Hamas che stava attraversando la fase più critica della sua storia recente con la perdita di un punto di riferimento come la fratellanza musulmana al potere in Egitto e spazzata via dai militari e dall'uomo forte dell'Egitto al-Sisi e persino giunta ad unire la sua debolezza con quella di al-Fatah, con l'accordo per la nascita di un governo di unità nazionale in vista delle elezioni. E' un conflitto dal quale nè il popolo israeliano nè quello palestinese possono trarre beneficio, ma che presumibilmente farà uscire rafforzato Netanyahu, che consoliderà il suo consenso, e rafforzerà Hamas come "unico baluardo della resistenza palestinese". E poi c'è quella galassia di ebrei e israeliani che hanno condannato questa sproporzionata interpretazione del concetto di "difesa" da parte di Tel Aviv (fermo restando che i razzi su Ashkelon, Ashdot, Sderot...esistono), e di palestinesi che di Hamas non ne può più. Fermo restando che, e sono parecchi analisti a dirlo, forse Israele non disdegna più di tanto che Hamas si rafforzi nella Striscia, visto che le alternative per Tel Aviv potrebbero non essere molto più gradite (basta guardare cosa succede un po' più ad Est di questi territori). Il fatto che al termine di questo conflitto Israele potrà avere la pace, come dice Blatt, semplicemente non ha alcuna base geopolitica al momento attuale. In primo luogo, bisognerebbe capire in che senso Blatt affermi questo: nel senso di una rioccupazione israeliana di Gaza? Non credo che Tel Aviv ne abbia particolare voglia, dovendosi poi accollare il peso di una terra che accoglie 1,8 milioni di disperati che vivono in condizioni da molti definite ai limiti dell'infernale; in secondo luogo il Medio Oriente di dieci anni fa e quello di oggi sono due spazi abbastanza diversi, e pensare che da questa guerra sboccerà la pace in uno spazio in cui il Libano è in perenne tensione, la Siria è dilaniata da 3 anni e passa di guerra, la Giordania deve sempre controllare quello che succede al suo interno, l'ISIS di Abu Bakr al-Baghdadi imperversa in Iraq...beh non mi pare sia una tesi con basi particolarmente solide.

non commento perchè altrimenti mi parte il razzismo a 360

hahahaha.
E' così le razze son razze, pochi cazzi.

Non c'è niente da capirlo.. le sue frasi sono un idiozia

hahahahahaha.
Obbiettivo direi.

Come allenatore è anche tanta roba ma questo dalla vita non ha capito un c.azzo

Ma che stai a dì David????

La guerra non è mai giusta e mai un bene per nessuno !!!!!!

Ma guardatevi Zohan dioccà!!!!!

Quoto.

Completamente d'accordo, prima non volevo parlare troppo di queste cose molto delicate :). Il problema, tutto ciò deriva da come sono state gestite le cose nel dopo guerra e in particolare nella fine degli anni '60, indietro non si puo tornare purtroppo. Sul fatto che Hamas si approfitti di scudi umani, non puo nemmeno "allentare" il fatto che bombardare luoghi pubblici sia da considerare un crimine di guerra. La situazione può esser gestita in modo molto meno "distruttivo". In questo caso è difficile schierarsi con dei popoli che non hanno a che fare, uno con gli errori del passato ed un altro con una fazione terroristica, ma è INACCETTABILE e IGIUSTIFICABILE cio che stanno compiendo. E tutto cio sta avvenendo mentre noi ce ne laviamo le mani. Non scordiamoci che in primis (secondi produttori di armi) noi lucriamo da questi scenari

Poi non va dimenticato che non è vero però che tutti gli israeliani siano a favore di questa guerra. In America e Inghilterra tanti ebrei non sionisti hanno condannato l'attacco a Gaza.
Anche a Betlemme e Gerusalemme i partiti della sinistra israeliana sono contrari.
Solo che guarda caso sui Media non se ne parla,ma chi vuole con un po di pazienza trova tutto ormai.

Sai una cosa, fabius? Ti rispetto perché hai una visione coerente e non moralmente ripugnante della vicenda e la difendi in maniera sobria e rispettosa. Sono molto belle le tue ultime frasi ma non le posso condividere perché a parere mio e solo mio, giusto o sbagliato che sia, i presupposti sono sbagliati. Tu parli del diritto di un popolo a costituirsi in stato dopo 2000 anni di persecuzioni, io vedo milioni di individui accomunati solo da un credo religioso (che non si trasmette necessariamente solo per nascita ma che può essere stato frutto di conversione nel corso di tutti questi secoli) che desiderano fortemente riunirsi tutti insieme in terre che ritengono gli appartengano perché così è scritto in un testo molto bello ma che per un ateo ha al massimo solo valore letterario. Credo che molti popoli siano stati perseguitati e cacciati dalle loro terre nel corso della storia, in alcuni casi questi episodi sono recenti e facilmente verificabili e quindi il diritto all'autodeterminazione di queste popolazioni ha un fondamento pari o superiore rispetto a quello basato sulla bibbia (vedi nativi americani, tibetani, popolazioni di indios sudamericane). Agli ebrei è stato concesso un diritto che altri popoli non hanno avuto, e l'hanno ottenuto a spese di altri popoli che abitavano già quelle terre e che solo per il fatto di non essersi nel frattempo dati una formazione statale di tipo occidentale, si è ritenuto e si ritiene tutt'ora che siano privi di diritti

e già che ci sei guardati pure Munich dell'ebreo Spielberg

Ecco, infatti. In primis i "simpatici" egiziani.

Appunto.
Infatti il mio post a King James dice proprio questo.

Da Israeliano ha ragione,poco da aggiungere.....ma la news è proprio senza senso.....non si vuole mettere dentro la politica e poi si esce con una news sulla guerra in Palestina...roba da 10000 commenti

Che l'Irgun del futuro premio nobel per la pace Begin nel 48 sterminò

centinaia di migliaia di Palestinesi è un fatto inopinabile. Però dire che le ragioni storiche stiano solo da una parte non sarebbe corretto. I palestinesi sono divisi da sempre in fazioni ed alcune di esse dipendono economicamente da alcuni paesi arabi ,paesi che volevano la distruzione di Israele per interessi economici.Ma quando poi c'è stato bisogno di intevenire han fatto finta di niente.

Quoto...

Quoto. Purtroppo nel tempo i palestinesi si sono fidati di vicini guerrafondai che li hanno sfruttati e poi abbandonati alla prima occasione. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Aspetto cortese risposta della redazione, se vogliono si intende...

Esempio assolutamente calzante..

Perchè non l'hai detto prima che eri un bimbominkia scusa ? :)

credo che se una persona che fa parte del.mondo del basket si schierasse dalla.parte palestinese, darebbero la notizia

il problema non è il 48,il vero problema è quello che è successo dal 67 in poi....se si ritornasse ai confini pre 67 si avrebbero due popoli e due stati,come giusto che sia.
Ma proporre questa soluzione con i confini post 67 significa dare le briciole ai palestinesi,nel vero senso della parola.

che brutta caduta di stile questa di blatt

non ti eri disintossicato da Korver?

Questo forse potrebbe aiutare : [ link ]

Ok di istinto mi vien da pensare che avete fatto bene a dare la news...mi sembra molto radicale quanto dice Blatt, ma il punto non e' questo...vi chiedo: se date il punto di vista di Israele dovreste provare a dare anche quello opposto...mi scuso se hai gia' risposto a cio' ma i post sono tantissimi...poi: ricordiamo sempre che anche tra gli israeliani c'e' chi pensa che il loro stato sbagli...chiedete - si fa x dire - a Moni Ovadia o all'immenso Woody Allen ( genio hiddish) cosa pensano dell'attuale governo di Israele...che non significa parteggiare per i terroristi di Hamas! E pure li: tra i palestinesi stessi vi sono tante divisioni...

Pardon, volevo quotare.

Ah questo è poco, ma sicuro. Sito vostro, sostanza vostra. Tornerò quando tratterai di basket, è sicuramente più piacevole.

Mmm bè allora potreste postare tutti i pensieri dei vari giocatori di basket su moltissimi temi... Ma nn li ho mai letti

Noooooooooooooo stile>sostanza

No, è diverso: qua sarebbe un "il resto del mondo si impegna SERIAMENTE per mantenere la pace", a Roma era "andiamo e prendiamo, poi si vedrà".