Eurobasket 2017 Power Rankings: #9 - #16
Israele, Montenegro e Georgia puntano ad essere delle possibili outsider
- nella valutazione delle singole squadre non si è tenuto conto del girone di appartenenza o dei possibili accoppiamenti nella fase ad eliminazione diretta;
- alcune squadre non hanno ancora ufficializzato i 12 del roster (come ad esempio la Francia, che parte per Helsinki con 13 giocatori);
- il 'giocatore da seguire' non coincide per forza con il miglior giocatore della squadra.
9) Grecia
Possibile quintetto: Sloukas, Calathes, Papanikolau, Printezis, Papagiannis
Punto di forza: fisicità in difesa. A difesa schierata la Grecia può disporre di un mix di grandi difensori sulla palla (Mantzaris, Papanikolau, Antetokounmpo) e di centimetri in area (Bourousis, Papagiannis, Bogris).
Punto debole: attaccare la difesa schierata. Gli unici in grado di colpire dall'arco con continuità sono Mantzaris e Sloukas (chiamato anche a compiti di playmaking). Se il pnr di Nick Calathes è quello visto sul finale di stagione con il Pana, la Grecia può affidarsi solo ai post statici di Printezis e Bourousis per mettere punti a referto.
Giocatore da seguire: Georgios Papagiannis. A causa dei forfait di Koufos e Auguste, il centro dei Kings è l'unico intimidatore disponibile per coach Missas.
10) Israele
Possibile quintetto: Mekel, Dawson, Casspi, Eliyahu, Howell
Punto di forza: completezza quintetto base. Mekel ad innescare Eliyahu e Casspi (che in ambito Europeo ha sempre dei mismatch da sfruttare), l'atletismo di Dawson, i chili di Howell sotto canestro: non manca nulla.
Punto debole: contributo dalla second unit. Gli unici elementi di spessore che si alzano dalla panchina sono Ohayon, Pnini e Halperin, veterani che hanno già passato i giorni migliori o che non sono dei veri e propri scorer.
Giocatore da seguire: Shawn Dawson. Figlio del cestista USA Joe Dawson, ha caratteristiche fisiche uniche nel roster israeliano: può punire dal perimetro grazie agli scarichi di Mekel-Casspi e attaccare il ferro.
11) Montenegro
Possibile quintetto: Rice, Sehovic, Radoncic, Todorovic, Vucevic
Punto di forza: frontline. La combinazione di stazza e tecnica di Nik Vucevic, i chili e il gioco in post di Bojan Dubljevic, Marko Todorovic ad aprire il campo e Filip Barovic a fare legna sotto i tabelloni: la frontline montenegrina vale quella di una squadra da medaglia.
Punto debole: guardie/ali. Per avere un contributo importante negli spot di 2 e 3, Tanjevic deve sperare in un'esplosione nel corso della manifestazione di Dino Radoncic o sperimentare la soluzione con il doppio play (Rice-Ivanovic).
Giocatore da seguire: Bojan Dubljevic. Il campione di Spagna con la maglia del Valencia è chiamato ad un doppio compito: caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà e reggere più minuti possibili da numero 4, così da poter essere impiegato insieme a Vucevic.
12) Georgia
Possibile quintetto: Tsintsadze, Dixon, Markoishvili, Shengelia, Pachulia
Punto di forza: gruppo storico. Per Tsintsadze, Markoishvili, Shengelia, Pachulia e Shermadini sarà il terzo o il quarto Europeo: il quintetto base gioca a memoria, e il meno talentuoso Dixon dà probabilmente più stabilità difensiva rispetto a Pullen.
Punto debole: profondità roster. La rotazione è sostanzialmente di soli 6 elementi, più Sanadze che può portare qualche punto alla causa (discreta carriera a San Diego).
Giocatore da seguire: Giorgi Shermadini. Già ad Euro 2013 Shermadini sfiorò la doppia doppia di media, in quell'edizione mancava però Zaza Pachulia. Fresco di contratto con l'Unicaja Malaga, l'ex Cantù dovrà essere produttivo anche con un minutaggio ridotto.
13) Polonia
Possibile quintetto: Slaughter, Ponitka, Waczynski, Cel, Kulig
Punto di forza: frontline. La tecnica di base di Damian Kulig, un professore del post basso come Karnowski, l'esperienza di Cel e Hrycaniuk, il tiro da fuori del giovane Gielo: in casa polacca bisogna cavalcare con continuità i lunghi.
Punto debole: playmaking. Il 33enne Koszarek non può essere efficiente su un numero elevato di minuti, A.J. Slaughter è invece una combo guard adattata nello spot di 1.
Giocatore da seguire: Przemek Karnowski. Il prodotto di Gonzaga aveva lanciato segnali positivi con la nazionale già due anni fa: ora, senza Marcin Gortat, è lui il punto di riferimento sotto i tabelloni.
14) Russia
Possibile quintetto: Kulagin, Shved, Kurbanov, Vorontsevich, Mozgov
Punto di forza: qualità dei role players. I fratelli Kulagin, Fridzon, Kurbanov, Vorontsevich e Antonov fanno parte di una squadra 'vincente' come il CSKA Mosca, Timofey Mozgov ha giocato due finali NBA con i Cavs (una da protagonista).
Punto debole: talento diffuso. La Russia dipende totalmente dalle lune di Alexey Shved, unico giocatore in grado sia di creare per gli altri, sia di essere un terminale offensivo di livello (Mozgov va innescato sul pick and roll e in post è limitato).
Giocatore da seguire: Andrey Vorontsevich. L'ala siberiana del CSKA deve elevare il livello del suo gioco, passare da 3&D ad attaccante credibile anche in isolamento.
15) Turchia
Possibile quintetto: Dixon, Guler, Osman, Hersek, Erden
Punto di forza: difesa sugli esterni. Guler, Osman, Balbay, Mahmutoglu e Koksal costituiscono una batteria di difensori in grado di mettere in difficoltà i migliori attaccanti dell'Europeo (anche pressando a tutto campo).
Punto debole: Dixon-dipendenti. Senza Dixon in campo la squadra non solo perde il suo miglior giocatore di 1vs1, ma pure l'unico in grado di creare per i compagni.
Giocatore da seguire: Furkan Korkmaz. Il rookie dei Sixers è il giocatore di maggior talento offensivo dopo Dixon: deve prendersi responsabilità maggiori in attacco, giocare qualche pick and roll, non limitarsi a fare il tiratore sugli scarichi.
16) Germania
Possibile quintetto: Schroeder, Staiger, Benzing, Voigtmann, Theis
Punto di forza: sfrontatezza. Schroeder ('93), Lo ('92), Theis ('92), Voigtmann ('92), Hartenstein ('98). Il primo è alla guida di una franchigia NBA, l'ultimo è appena stato scelto al draft, gli altri provengono da una solida annata di Eurolega: giovani che saranno il perno delle future nazionali tedesche.
Punto debole: leadership. Dennis Schroeder deve mettere in ritmo tutti i compagni e allo stesso tempo capire quando mettersi in proprio, il tutto senza una guida tecnica e carismatica come Dirk Nowitzki a guidarlo.
Giocatore da seguire: Maodo Lo. Doppio compito in vista per il prodotto di Columbia University: fare da back up di Schroeder e marcare le guardie avversarie quando Fleming deciderà di schierare il doppio play.
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