Ranking Serie A 2013-2014: da 5 a 8
Terzo quarto del nostro ranking per il prossimo campionato di serie A
5) MONTEPASCHI SIENA
Si può cambiare tutto e continuare a vincere? Secondo quanto mostratoci da Siena lo scorso anno la risposta potrebbe essere sì, ma se si analizza più a fondo la situazione della squadra ci si può sbilanciare abbastanza con certezza su come il vero cambiamento sia questa stagione e non quella passata. Innanzitutto Siena perde per la prima volta dopo la lunga striscia di vittorie anche il vice allenatore, fautore in maniera piuttosto netta dei successi del team (finito a Milano) e ripartirà completamente da zero anche nella costruzione di un gioco di squadra. Marco Crespi infatti dovrà inventarsi un nuovo sistema difensivo sulla base dei giocatori a disposizione che non potrà più contare su specialisti come Moss e lo stesso capitano Marco Carraretto. La squadra si ritrova con tre americani completamente nuovi per il campionato italiano, di cui due alla prima esperienza assoluta fuori dagli Stati Uniti d’America. C’è grandissimo interesse nei confronti di Erick Green: l’ex Virginia Tech si è presentato come miglior marcatore della scorsa NCAA ed è chiamato a garantire il numero di punti che portava in cascina Bobby Brown la scorsa stagione oltre ad aiutare Hackett nel far girare la squadra. La società ha cercato di confermare parte del roster dello scorso anno tenendo l’ottimo Ortner, Ress e Hackett. Per dare esperienza è arrivato Spencer Nelson, vecchia conoscenza del campionato italiano e giocatore in grado di dare sostanza indipendentemente dal minutaggio che riceverà. Le scommesse non mancano: da Cournooh a Udom, passando per Taylor Rochestie (arrivato da 6 mesi non esaltanti a Biella) e puntando anche sul rilancio di Othello Hunter dopo una stagione in naftalina nel campionato cinese. Da un punto di vista del roster la qualità della squadra potrebbe essere offensivamente migliorata, ma andrà a cedere qualcosa dal punto di vista difensivo, il marchio di fabbrica della Mens Sana. Possibile che si giochi ad un ritmo molto più sostenuto per sfruttare il maggiore atletismo e la balistica dalla lunga distanza dei tiratori English e Carter. Per concludere non possiamo sapere se il Montepaschi si confermerà per l’ottavo anno di fila, perché sulla carta di sono almeno 4 roster o più rodati o più talentuosi, ma su una cosa scommettiamo: magari il gioco porterà meno vittorie, ma sicuramente più divertimento.
6) PALLACANESTRO CANTU’
I problemi di Cantù non sono mai in campo, quanto fuori dal contesto di partita. La società sembra ormai ai ferri corti con gli addetti ai lavori per la questione del nuovo palazzo, che non accenna a venir alla luce e la famiglia Cremascoli ha tuonato minacciando di lasciare se la situazione non dovesse sbloccarsi. Nonostante questo e nonostante la ricerca di uno sponsor che rischia di farsi drammatica come lo scorso anno la squadra esce rinforzata dal mercato estivo, grazie al sapiente lavoro di conferma dei migliori e di acquisti mirati. Lo zoccolo duro della squadra è rimasto, con Aradori, Cusin, Ragland e Leunen (si è ridotto l’ingaggio del 40%) pronti a trascinare i nuovi alla ricerca di una stagione esaltante. Tyus se n’è andato, ma siamo pronti a mettere la mano sul fuoco sul fatto che il mastino Uter non lo farà rimpiangere. In mezzo a questo si opta per scommettere sulla guardia Michael Jenkins, individualista ma letale se innescato nella giusta maniera. Il settore playmaker si è inoltre arricchito della fresca crescita di Stefano Gentile, in un derby tutto familiare con il fratello. Piuttosto intriganti le scommesse Rullo (atteso al nuovo esame con la serie A) e soprattutto Marcel Jones. Il globetrotter americano è giunto per la prima volta in Italia dalle lontane barriere australiane e potrebbe rivelarsi la sorpresa della stagione canturina. Ci saranno molti minuti anche per Abass, finito nel quintetto ideale degli europei under 21 e pronto a ricevere responsabilità da Sacripanti anche nel suo club. Proprio sul coach spendiamo le ultime parole: passare da Trinchieri a Sacripanti è cadere assolutamente in piedi. La squadra giocherà duro e lotterà fino alla fine anche questa stagione. Il coach ex di Caserta si merita finalmente una squadra con diverse ambizioni, dopo aver fatto miracoli a Caserta e aver conquistato l’oro europeo. Cantù outsider per il titolo? Non è detto, ma che possa dare molto più che fastidio quello sì.
7) REYER VENEZIA
E’ la squadra delle scelte fuori moda e anche quella che ha cambiato maggiormente. Solo Magro e Rosselli confermati, il resto è tutto da scoprire. Il DS Casarin finito la scorsa stagione sul banco degli imputati insieme al coach Mazzon per i risultati non entusiasmanti lavora benissimo e si porta a casa un pacchetto di americani da far invidia ad una squadra da titolo. Donell Taylor da Reggio Emilia sembra pronto a garantire i 16/17 punti a gara e si candida come il go-to-guy per mettere la palla nel canestro quando per gli altri si oscura. Andre Smith di ritorno da quel di Samara ha le carte in regole per spostare l’ordine delle sfide sia in attacco che in difesa, specialmente se dovesse essere supportato adeguatamente dal connazionale Nate Linhart, che gli utenti hanno votato come difensore dell’anno sul sito della Bundesliga. Il giocatore ex Trier ha la capacità di difendere su almeno 3 tipi di giocatori, dalla guardia all’ala grande e può giocare indifferentemente in varie posizioni del campo anche in attacco. Tony Easley è l’uomo indicato per le sportellate ad alta quota e riteniamo una mossa ottima affiancarlo a Magro, che ha caratteristiche tecniche e fisiche differenti. Il reparto play è ciò che è sotto la lente di ingrandimento. Ci si attende la conferma della strepitosa stagione passata da parte di Vitali (eletto MIP di Sportando), che verrà supportato da Giachetti, al ritorno verso un minutaggio di livello dopo la tanta panchina a Milano. Sicuramente Mazzon può disporre di una squadra molto forte sia fisicamente che tecnicamente, oltreché estremamente eclettica. I ruoli nel roster si possono scambiare molto facilmente per la capacità di molti giocatori di accoppiarsi in attacco e in difesa con giocatori di stazze differenti. La perplessità sulla squadra nasce dal fatto che il roster sia leggermente corto (manca una guardia che cambi Taylor nonostante possa scalare Linhart) e che molti storcano il naso di fronte alla scelta di non avere un play straniero. Per quanto ci riguarda la riteniamo una squadra assolutamente competitiva che può arrivare comodamente molto oltre il risultato della scorsa annata.
8) CIMBERIO VARESE
Lo scorso anno si è sfiorata a finale, persa solo per uno sciagurato infortunio a Bryant Dunston, ma da lì in poi è cambiato tantissimo, dal coach, passando per la cessione dei pezzi da 90 andati a monetizzare la grande stagione. Non sembra essere facile rimpiazzare il contributo di Banks, Dunston e Green, ma la società è riuscita ad assicurarsi giocatori molto interessanti. Il settore lunghi varesino è forse il migliore del campionato perché nessuna squadra in Italia può vantare 4 lunghi che si completano in toto in atletismo e tecnica: Hassell è l’uomo dell’estate, colui che dovrà rimpiazzare Dunston, presentatosi a Varese con credenziali di altissimo livello e atteso al banco dell’Eurolega per cercare di emulare il 20+15 della scorsa stagione israeliana. Sull’impatto del centro americano dipende molto della stagione di Varese, ma la squadra potrà contare anche sulla tecnica eccelsa di Marko Scekic, il raggio di tiro di Dusan Sakota e i voli di Achille Polonara. Difficile sinceramente fare di meglio. Il reparto guardie invece desta diverse perplessità. La squadra perde moltissimo in regia con l’innesto di KeeKee Clark, uomo da punti, ma non necessariamente uno che fa girare la squadra come potrebbe chiedere Frates e sicuramente meno affidabile di Mike Green anche da un punto di vista difensivo, mentre Aubrey Coleman piace assolutamente, ma non sembra il partner ideale per giocare con il bulgaro ex Venezia, oltre a non avere un cambio di livello (se si esclude Nicola Mei). Lo stesso problema affligge e affliggerà il settore ala piccola, con Ebi Ere atteso a molti straordinari a meno che Erik Rush non esploda e si trasformi in un cambio di livello per il nigeriano. La squadra ha inoltre scommesso sulle conoscenze cestistiche in qualità di allenatore di Fabrizio Frates. Un’ottima occasione per il coach per rilanciarsi dopo un grottesco esonero da viceallenatore di Milano. Allo stato attuale e vedendo il roster è veramente difficile poter ipotizzare come la squadra andrà in campo e che tipo di schemi potrebbe adottare. C’è molta curiosità da questo punto di vista nel vedere come giocherà questa squadra (certificati dagli oltre 3000 abbonamenti sottoscritti), che in ogni caso difficilmente chiuderà prima in campionato come lo scorso anno e pagherà qualche posizione in campionato qualora riesca la qualificazione (assolutamente alla portata) alla fase a gironi di Eurolega.
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