Sergio Scariolo: 'Favoriti? Mai pronostici. Non c'è più aria stantia'
Il coach parla della stagione dell'EA7
Sergio Scariolo ha rilasciato un'intervista a Tuttosport parlando della prima campionato della sua EA7 Milano contro Caserta. Ecco le sue parole.
"Nella parabola del nostro progetto siamo a buon punto. Nel primo anno abbiamo raggiunto gli obiettivi e fatto più esperienze del previsto. In questa stagione siamo un po' indietro, con ovvie lacune di assemblaggio e abbiamo subito impegni importanti come il girone di Euroleague, l'unico in cui non ci siano due squadre sulla carta candidate a uscire. Noi favoriti? Non faccio pronostici, mai. Vogliamo raggiungere i risultati attraverso la qualità del gioco, rappresentare al meglio il basket italiano all'estero ed essere una delle squadre di riferi- mento, non solo tecnico, del movimento. E vogliamo dare soddisfazioni alla proprietà e ai tifosi, in aumento al Forum, che sempre ci supportano. Che Serie A sarà? Ho visto poche squadre. E l'esperienza" mi insegna che le considerazioni di precampionato possano essere ribaltate dai fatti, dalla crescita in stagione. Credo ci sia un ringiovanimento generale degli organici, alcuni giocatori cominciano un percorso che potrebbe portarli anche in Nba. All'inizio mi aspetto più sorprese. La sensazione è di una crescita delle squadre di fascia medio alta e di una qualità più diffusa. E anche nella lotta salvezza possono verificarsi soprese. Tante scommesse giocate: chi azzecca quella su un paio di giovani può fare la differenza. Melli e Gentile? Melli ha avuto un'estate difficile, in cui forse - al di fuori del nostro staff- non si era colta la portata del suo infortunio. Noi siamo pazienti, lui non deve esserlo con se stesso per crescere. Ho molta fiducia, Nicolò ha carattere, farà bene. Per Gentile è stato decisivo il trasferimento nella scorsa stagione. Ha potuto ambientarsi, adeguarsi a un livello diverso di compagni e di esigenze. Deve ridurre il numero di errori nelle scelte, aumentare la capacità di concentrazione, la difesa. Per ogni squadra, la differenza è nalla crescita di chi ha più margine. La funzione della Nazionale in un movimento sportivo è importantissima. In estate l'Italia ha ottenutej i risultati prefissati e trasmesso l'idea di squadra e compattezza che non aveva da anni. I giocatori convivono tecnicamente e umanamente rinunciando a parte del proprio ego. Ora per aspirare a una medaglia, obiettivo che un movimento come il nostro deve porsi, bisogna mettere assieme e avere a disposizione tutte le risorse di talento, creando una coesistenza utile. Stagione più serena? Ne sono convinto, non ricordo di aver mai visto - ad esempio in campo arbitrale - una trasformazione cosi profonda nelle persone, nei metodi, nelle strutture, nelle regole, nell'atmosfera. I tanti cambiamenti dimostrano che una certa sofferenza c'era. Giovane su cui puntare? Polonara ha caratteristiche importanti. Mi aspetto molto da Moraschini e Cervi. La sensazione è che i ragazzi dell'Under 20 d'argento diano segnali importanti. E alcuni club hanno cambiato filosofia".