Sergio Scariolo: 'Con Milano la finale più difficile da raggiungere'
'Siena? Dobbiamo mettere in un cassetto il rispetto dovuto per chi ha vinto di più anche in questa stagione e, anche, investito di più, che è un merito soprattutto di questi tempi'
'Con Milano è la finale più dura da raggiungere perché, con un gruppo completamente nuovo, abbiamo dovuto ottenere un risultato mentre, contemporaneamente, avevamo altri problemi da risolvere: creare una mentalità solida, produrre un gioco efficace, lanciare e valorizzare i giovani tra cambi di assetto e infortuni, cose che se hai già un'identità , sono più facili da superare. Il filo conduttore a distanza di 22 dalla prima finale? L'aver reagito con compattezza e normalità a una situazione difficile che si è sempre manifestata durante l'anno. A Pesaro fu la sconfitta in gara-I dei quarti in casa contro Roma, oggi l'aver superato un gennaio di cattivi risultati senza cadere nell'instabilità che porta al fallimento. La prima fu importante perché ... era la prima. Ero un debuttante, avevo addosso grandi aspettative fin dall'inizio, e ho dovuto confrontarmi con questo aspetto ancor più che con quello tecnico. Fortitudo 1996 persa contro Milano? Fu bellissima, il culmine di un percorso iniziato due anni prima partendo da una penalizzazione di -6. Avrebbe potuto essere l'inizio di un ciclo duraturo, mi resta addosso il rammarico di non essere riuscito a far credere e convincere che una squadra di giovani, con Myers, Ferroni, Ruggeri avrebbe solo avuto bisogno di tempo per arrivare al titolo senza essere subito cambiata. Vitoria 1998 persa contro il Manresa? Era la prima del Tau, del tutto inaspettata. Eliminammo in semifinale il Barcellona e ci siamo fatti sorprendere, c'è stato un po' di rilassamento, non siamo stati così bravi come nel corso della stagione a mantenere alto il nostro livello. Real Madrid 2000 vinta col Barcellona? Fu una finale bellissima, il Real non vinceva da 6 anni, che per Madrid è un'enormità , contro uno squadrone. Finì a gara-5 col nostro successo al Palau Blaugrana. L'anno successivo invece ci scontrammo col giovane Pau Gasol che risultò assolutamente inarrestabile. Malaga 2006 vinta con Vitoria? Quella fu il risultato di un progetto: una squadra di livello medio capace di vincere il titolo e raggiungere le Final Four di Eurolega grazie a una crescita costante e ad una qualità di gioco altissima. Khimki 2009 persa col Cska? Fu la sfida contro un avversario ciclopico senza avere un atteggiamento remissivo. Vincemmo una gara contro di loro, cosa che non è più riuscita a nessuno poi, nemmeno a noi l'anno successivo. Quando arrivammo in finale senza americani, ma comunque svuotati da una stagione lunga e difficile nella quale la qualificazione all'Eurolega veniva prima di tutto, quasi una ragione di sopravvivenza per il club. In finale affrontato Barcellona, Cska, Vitoria... Siena dove si posiziona? Nello stesso gruppo. Con la necessità assolutamente simile di mettere in un cassetto il rispetto dovuto per chi ha vinto di più anche in questa stagione e, anche, investito di più, che è un merito soprattutto di questi tempi, trovandosi di fronte ad una linea generale di pronostici che non va nella nostra direzione e può essere modificata solo con una grande prestazione. Pesaro, Madrid, Malaga: vittoria alla prima stagione, e con Milano? Il primo anno è forse il più difficile, Peterson ha scritto che vincere a Milano lo è ancora di più. Credo che il nostro pubblico sia il testimonial più convinto della squadra perché dimostra di credere in quello che stiamo facendo. Il nostro è un progetto che non prevede il fallimento se quest'anno non dovessimo vincere perché qui c'è il futuro. E' evidente che il destino di questa società sia in ascesa e non possa essere che così'.
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