Livio Proli: 'Lavoriamo ogni giorno per arrivare a vincere subito'
Livio Proli attacca Siena ed il sistema basket proponendo delle riforme
Livio Proli, presidente dell'Olimpia Milano, ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera parlando della squadra e della voglia di vincere qualcosa sin da subito, anche se il progetto iniziato la scorsa estate ha natura triennale. Non manca un durissimo attacco alla Mens Sana Siena ed al sistema Lega Basket Serie A in generale.
"Il nostro programma è di vincere in questo triennio, ma lavoriamo ogni giorno per arrivare a vincere subito. Quanti anni hanno impiegato Siena, Treviso, Bologna, prima di vincere? Tanti. E per noi non è diverso: anche noi siamo ripartiti da zero. Errori? Tanti, ma di una cosa posso vantarmi: non abbiamo mai ripetuto gli stessi. Il più grave? Quello iniziale, di aver chiuso a riccio la società. È stato per una carenza di esperienza mia. Abbiamo lasciato spazio a chi è stato bravo ad approfittarne. Siena? E' la società che ha dominato in questi anni, è stata brava ad approfittare di un clic straordinario. Tutte le avversarie si sono suicidate contemporaneamente. Milano compresa. Dichiarazioni di Scariolo sul conflitto di interessi? È sotto gli occhi di tutti come questo rientri in un quadro generale di sudditanza rispetto a un dominus. Se un allenatore può con disinvoltura, e con pieno diritto, parlare a bordo campo con tutti gli organi federali, arbitri compresi, cosa che ad altri non è concessa, allora esiste una commistione che non va bene, a prescindere dalla buona fede degli interessati. Pianigiani? Ribadisco, la buona fede degli interessati non è in discussione. Il problema è che una simile situazione genera sospetti. Quali? Vogliamo parlare di arbitraggi strani, reiteratamente strani? Non credo che quella di Scariolo fosse una dichiarazione di guerra. Sergio ha detto cose che sono sotto gli occhi di tutti, solo che nessuno aveva il coraggio di dirle. Siena nel mirino? Dal punto di vista sportivo sicuramente, è il nostro principale competitor, è l'avversario da battere. Fuori dal campo di gioco Milano ha deciso di essere meno timida, e di dare una mano perché il sistema basket possa tornare a funzionare. Perché il sistema possa tornare a funzionare è necessario che il contributo complessivo sia la sommatoria del contributo di tanti, non il risultato di posizioni dominanti. Il sistema si è impoverito e obiettivamente non va bene per nessuno, nemmeno per chi vince. Non credo che così si possa andare avanti ancora a lungo. Perché in Lega non si cambia se le cose non vanno bene? Perché finché in Lega non si cambia lo statuto e a comandare sono i singoli associati, Renzi va benissimo. Renzi è un buon amministratore della politica. Oggi il presidente della Lega è come il presidente onorario di un consiglio di amministrazione che può e deve solo verificare che le decisioni dei 16 consiglieri vengano applicate. La riassunzione di un ruolo importante deEe società passa nel guardare con attenzione i modelli delle altre leghe: Nba, Eurolega, Spagna. Io assenteista? Il primo anno non ho mancato una riunione. E ho capito che c'è una litigiosità non sempre costruttiva. Poi la società è stata rappresentata da Gianluca Pascucci. La delega che noi davamo a Siena? La davamo a chi decide. In quella fase gli interessi di Milano coincidevano più con quelli di Siena che con quelli delle altre società, soprattutto sulle questioni che coinvolgevano l'Eurolega. Comunque chi mi ha visto dentro la Lega sa che non ho mai preso la scia di Minucci. Come cambiare il basket? In tre punti: 1. Economicità del sistema. La vera svolta sarà educarci tutti a finanziarci con i soldi che ci sono; 2. Siccome abbiamo poche risorse, non ha senso frazionarle: si potrebbe pensare di creare una cassa di solidarietà per creare valore interno alla Lega. 3. Creare una politica di alternanza e discontinuità all'interno degli equilibri. Quando si creano posizioni di dominio, a prescindere dal fatto che ieri c'era Treviso, poi Bologna, oggi Siena e magari domani Milano, bisogna creare un sistema che crei alternanza. Se si sa già chi vince, allora sai che noia.... Io ho mai presentato proposte in Lega? No. In un mondo così apatico non ho mai espresso una mezza idea, perché sarebbe annegata nella palude. Anzi, avrebbero detto: qual è il suo vero fine? Io poi non capisco di basket...Lo dico spesso come provocazione".