Scariolo: 'Senza Gallo ed Hairston, dove si crea gioco siamo scarsi'
Il coach dell'Olimpia Milano analizza i primi mesi di campionato
Sergio Scariolo, a Il Corriere della Sera, ha parlato dopo la vittoria dell'Olimpia Milano sulla Scavolini Siviglia Pesaro, che ha interrotto un filotto di sei sconfitte consecutive per la squadra lombarda.
Ecco le parole del coach:
"Dopo la vittoria sono sollevato. E comunque sereno. E' già da qualche partita che vedo segnali di ripresa. Non mi aspettavo che saremmo stati primi in classifica così presto per diverse giornate. D'altro canto non ho mai perso sei partite consecutive nella mia vita, quindi è una sensazione un po' strana. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione difficile, ho vissuto situazioni più complicate nella mia carriera, anche prima di vincere scudetti, e ne sono uscito. Sono sicuro che ne usciremo anche stavolta. Ho sempre avuto la certezza, anche quando eravamo primi, che una squadra completamente nuova prima 0 poi avrebbe vissuto un momento difficile. Speravo che potesse essere più contenuto negli effetti e nella durata. È un'esperienza. Critiche al gioco di Milano? Rispondo che l'unico problema sono i risultati. Ho 50 anni e da tempo ho imparato che in Italia il criterio di valutazione sono i risultati. Di questa serie di risultati negativi dobbiamo assumerci la responsabilità, tutti, io per primo. Tre settimane fa eravamo primi e qualificati alle Top 16. L'uscita di squadra di giocatori come Gallinari e Hairston è stata devastante. Con Gallinari e Hairston eravamo primi in classifica, e che quando loro non ci sono stati più abbiamo perso posizioni. Non sostituiti, hanno lasciato un enorme buco, ma non è colpa loro. Mi aspettavo che senza di loro saremmo riusciti a resistere meglio, così non è stato. Su questo dobbiamo riflettere. Noi da scudetto? Vorrei che sia chiaro. La richiesta dela società era di migliorare i risultati mantenendo lo stesso investimento. Possiamo ottenere questo risultato, anche se ci siamo allontanati un po' dalla giusta traiettoria. Fragilità della squadra? Le considerazioni sulla consistenza di testa dei giocatori sono accettabili e riconosco di avere sopravvalutato, dal punto di vista mentale, qualche giocatore quest'estate. Anche se all'epoca non ricordo di aver sentito grandi obiezioni sulla costruzione della squadra. iciamo che posso aver commesso qualche errore di sopravvalutazione. Forse sono stato più attento all'aspetto tecnico che a quello mentale, pur essendomi reso conto che le difficoltà ambientali qui sono pari forse solo a Madrid. Cosa ci manca tecnicamente? Senza Gallinari e Hairston, nel reparto dove si crea la pallacanestro siamo oggettivamente scarsi. A Nicholas, che al Panathinaikos era un sesto uomo con compiti da specialista, probabilmente abbiamo chiesto troppo. Soprattutto ora che l'assenza di Hairston lo mette ancor più al centro deE'attenzione. Cook? Sta facendo quello che volevamo da lui. Bremer è un buon giocatore, non un fenomeno, ma un buon giocatore die farà crescere la squadra. Il problema di leadership? Per creare un leader hai tre strade. 0 prendi un Diamantidis, che non è sul mercato; 0 prendi giocatori che non erano leader sperando che possano diventarlo; 0 prendi leader di squadre più modeste sperando che facciano fare salto di qualità. Quale paga? Dipende. Per quanto riguarda i tifosi, la squadra deve aiutarsi da sola: se si meriterà in campo affetto e incoraggiamento, i tifosi glielo daranno"