Max Menetti: Resto a Reggio perché è una società che ha visioni che sono avanti a tutti gli altri
Max Menetti: La passata stagione è stata sfibrante. Ma non ho mai pensato di mollare
“Sono guardiano e custode di una creatura in incubatrice” ha detto Menetti.
Passata stagione. E’ stata sfibrante e frustrante per tanti aspetti. E’ evidente che ci fosse qualcosa di rotto. Era una serie talmente importante di problemi sia individuali che di squadra che a un certo punto era difficile anche pensare di andare avanti. Non ho mai pensato di mollare ma non nascondo che è stata la stagione più difficile del nuovo corso.
Ripartenza. Non era facile perché per la prima volta ci trovavamo a ricostruire completamente una squadra. E dovevamo farlo con una filosofia diversa, con giocatori in ascesa o che noi pensiamo possano esserle.
Estate complicata. Ci sono stati due passaggi importanti. Landi che in luglio ha parlato di auto-sostenibilità del club. E Dalla Salda che ha detto che per scelta e forza si sarebbero dovute percorrere strade diverse per garantire un futuro al basket reggiano. Mi dicono che voglio rimanere a Reggio perché sono vicino casa. Ma non è così. Quando hai una società che ha visioni che sono avanti a tutti gli altri allora bisogna restare.
Screzi con Della Valle. Io con lui non ho mai avuto alcun tipo di problema. Quest’anno è arrivato determinato. Io lo sono altrettanto nel volerlo migliorare.
Disfattismo del pubblico reggiano alla prima sconfitta. E’ quello che non deve succedere quest’anno. Dobbiamo crescere tutti. Io, i giocatori, il club ed anche il pubblico capendo che non si può rimanere sempre legati a una sconfitta. Dalle sconfitte si deve sempre costruire qualcosa. Seguendo la nostra visione.
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