Petrucci: Investendo sugli italiani si avrà più pubblico e attaccamento dei tifosi
Malagò scrive una lettera al presidente FIP
Dopo le parole di Petrucci di qualche giorno fa su avvisi ricevuti dalla FIP da parte dell’Unione Europea aventi come oggetto la presunta contrarietà di alcune norme regolamentari della Federazione rispetto ai principi comunitari, con specifico riferimento alla formazione degli atleti e all'iscrizione a referto di gara, è intervenuto sul caso il presidente del CONI Giovanni Malagò, interpellato proprio dal presidente FIP.
Ecco la lettera scritta da Malagò e riportata da Il Corriere dello Sport: “Desidero innanzitutto ringraziarti per lo spirito costruttivo e per l'approccio sereno e sempre collaborativo con cui la Federazione da te rappresentata ha operato ai fini della soluzione della vicenda. Nel garantirti il pieno supporto del CONI, è importante che parallelamente la Federazione appronti una risposta idonea a far comprendere alla Commissione Europea che la Federazione si sta muovendo nella direzione auspicata, così evitando la prosecuzione della procedura. In questa prospettiva, anche tenendo in considerazione la necessità di tutelare i giocatori italiani, è decisivo riuscire a coniugare la doverosa applicabilità delle norme comunitarie, che sappiamo fondate su principi giuridici pensati per fattispecie molto diverse, con la specificità e i valori fondanti dello sport... Muoviamoci quindi, ognuno per la parte di sua competenza, su questa linea, senza dimenticare l'obiettivo di far archiviare la procedura d’infrazione”.
Gianni Petrucci, sempre da Il Corriere dello Sport, ha detto: “Io voglio che gli italiani giochino. Conosco le leggi, ma sembra che da noi esistano solo per lo sport. Non capisco la fretta che dovrebbe avere la Fip. Parlerò con tutti i presidenti di A per convincerli che esclusivamente investendo sugli italiani avranno più pubblico e più attaccamento dei tifosi alle squadre. Certo, il giocatore forte anche oggi emerge sempre, ma con percentuali minori. Malagò si sta comportando correttamente, con lui ho un ottimo rapporto. Se poi fra qualche anno dovrò, per una sentenza definitiva, aprire a tutti i comunitari, non avrò altra scelta che chiudere la porta agli extacomunitari. Io voglio trattare con la Commissione Europea, ma non pensino che mi arrenderò per l’ammonimento ricevuto. La convenzione con a Lega che scadrà nel 2017 sull'eleggibità degli atleti? Verrà rispettata. Perché i patti si rispettano. Però ogni anno dalla Lega sento gli stessi discorsi triti e ritriti: la crisi degli italiani, dei palazzetti... Ai tempi di Maifredi presidente Fip, i club presentarono una richiesta di blocco delle retrocessione che venne rispedita al mittente. La Fip di oggi rimane della stessa idea: la serie A non è un campionato a sé. ha alle spalle altre società che ambiscono ad arrivare al vertice. Quello che voglio che sia chiaro è che non esisteranno in futuro riforme che non siano state in precedenza concordate con la Lega Nazionale e l'associazione Giocatori (Giba, ndr). Non esiste solo la Lega”.
Sempre Il Corriere dello Sport ipotizza una soluzione per accontentare la UE: non far menzione nei regolamenti ad un numero fisso riservato ai comunitari, e parlare solo di "non italiani". Come e chi potrebbe contestare ad un club la libertà di scegliere se ingaggiare 5 extracomunitari invece che 5 comunitari?
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