Simone Pianigiani, coach di Olimpia Milano, commenta il ko di Madrid: «Un’altra gara tutt’altro che negativa per noi. Abbiamo giocato sino alla fine, siamo stati in partita, abbiamo segnando molto, muovendo bene la palla, e giocando bene per gran parte del match. Le vittorie, in questi casi, passano però per dei dettagli: abbiamo perso palloni in momenti chiave, in generale 17 palle perse sono troppe in EuroLeague, e abbiamo speso troppi falli evitabili concedendo semplici tiri liberi. Infine ci sono state chiamate arbitrali che non ho capito. Non abbiamo il massimo status, siamo una squadra nuova, ma i fischi pesanti sono stati troppi. Ho visto le tipiche movenze di Laso sulla linea laterale, mentre noi ricevevamo tecnici o antisportivi contro. Ma non sono gli arbitri il mio primo pensiero: quel che conta è la reazione dei miei dopo il parziale del terzo quarto. Il momento è difficile, sapevamo quanto il calendario iniziale sarebbe stato duro, ma il mio obiettivo è futuro».
Ovvio un riferimento, su richiesta della stampa spagnola, per Luka Doncic: «Abbiamo cercato di mettergli un corpo simile addosso come quello di Micov, ma se lui ti porta a segnare dalla distanza diventa difficile. Abbiamo cercato di aggredirlo, ma lui sa leggere le situazioni e passare. Nell’ultima parte del match abbiamo scelto M’Baye, che ha messo la sua fisicità. Abbiamo cercato varie soluzioni, apportando modulazioni costanti: perchè se lui ti legge e ti capisce, alla fine ti distrugge».
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