L'incredibile lavoro di Daryl Morey
Uno dei personaggi più in vista nella 'comunità' delle advanced stats, è ormai vicino alla realizzazione finale del suo progetto di squadra vincente.
Daryl Morey non è il tipico gm NBA, comunica con i fans attraverso i social network e non ha paura di portare avanti le sue idee. Con il suo modo analitico di vedere la pallacanestro è spesso andato incontro a critiche in passato, ma il suo lavoro negli ultimi due anni ha totalmente rivoluzionato i Rockets - spalleggiato al 100% dalla proprietà, aspetto che bisogna sottolineare perchè altri dirigenti spesso hanno dei limiti imposti dalla proprietà entro i quali muoversi. Per non parlare degli owners che impongono le loro condizioni ( Dolan? Sterling?) in determinate situazioni-. In carica dal 2007, ha pagato con stagioni mediocri i problemi fisici di Yao Ming e T-Mac, la precedente coppia di stelle designate attorno alle quali aveva firmato role player di alto livello come Shane Battier e Chuck Hayes.
Morey ha sempre dichiarato la sua strategia del dopo Yao: accumulare più asset possibili senza perdere mai flessibilità in attesa dell'opportunità giusta di acquistare una superstar attorno alla quale costruire.
Per arrivare quindi a James Harden prima , ed a Dwight Howard poi, Morey dalla stagione 2010/2011 ad oggi ha eseguito una serie di movimenti interminabile sul mercato: tra free agent, acquisti, opzioni esercitate, draft, trade, tagli, giocatori mandati in D-League e poi richiamati ne ha eseguite 65 nel 2010/2011, 82 nel 2011/2012, e ben 119 fino al 30 Giugno 2013, alle quali aggiungere la cessione di T-Rob a Portland, l'acquisto di Howard e la cessione di Royce White. Inoltre Morey ed il suo staff - compreso quel Sam Hinkie che già ha iniziato a rivoluzionare i 76ers- sono stati bravissimi a scandagliare il mondo alla ricerca di giocatori da NBA come Beverley, oltre a pescare delle vere e proprie perle come Parsons al secondo giro del draft (anche Chase Budinger, Greg Smith che non è stato neanche scelto, e promette bene il giocatore preso nelle ultime scelte alla N.34, Isaiah Canaan). Il tutto rendendo i Rio Grande Valley campioni della D-League grazie anche ai frequenti arrivi dal roster dei Rockets.
Co-presidente della Mit Sloan Sports Analytics Conference, una sorta di riunione annuale di alcuni tra i più illustri esponenti della categoria, Morey nel 2011 ha anche pubblicato un breve articolo per Havard Business Review , dove parla della fondamentale importanza di avere a disposizione dati e numeri in più rispetto alla concorrenza, non solo nel basket ma in qualsiasi ambito economico.
Se i suoi Rockets - dopo altri aggiustamenti che sembrano già in cantiere - dovessero arrivare al titolo NBA, non è difficile prevedere che anche i più scettici finiranno per salire sul carro del vincitore....
Se dovesse realmente andare in porto l'acquisto di Josh Smith lo starting five dei Rockets sarebbe Lin-Harden-Parsons-Smith-Howard; non male se si fa un salto di due anni indietro, quando furono schierati per l'ultima di regular season i vari Goran Dragic, Chase Budinger, Kevin Martin, Patrick Patterson, Chuck Hayes, Courtney Lee, Brad Miller e Jordan Hill...