micione

...allora, dove eravamo? Ah si, è da mesi che si dice che c'è qualcosa che non va e che il gioco sembra sempre "occasionale". Nella gestione dei gruppi - nello sport ma anche in altri settori - la somma delle qualità dei singoli non dà un semplice totale. Se manca un certo enzima l'organismo non gira e non produce. L'allenatore è un giovane preparato ma con un certo gruppo di giocatori, in un ambiente decaduto ma esigente e in più aggravato da grandi aspettative, pare non riesca a tenere la macchina a regime. Bisogna riflettere su questo e trovare una soluzione se si vuole reggere fino in fondo e scalare una serie.
Postilla su Siena. Non credo che Siena perchè ha 55mila abitanti deve rinunciare ad una squadra di Basket nazionale; potrei capire nel Calcio ma nel Basket può direancoramolto e, francamente, lo meriterebbe anche, se non altro per i suoi tifosi. E poi Capo d'Orlando ha 13mila abitanti, Avellino gli stessi di Siena, Cremona e Caserta sui 70mila abitanti, Pistoia 90mila, insomma non è che stiamo parlando di megalopoli. Suvvia, un po' di fede!!!

Concordo con FromSiena.
Aggiungo che non capisco chi scambia il lavare i panni sporchi in famiglia con l'idea che si goda degli insuccessi della squadra. Un tifoso non gode mai per le sconfitte ma un tifoso vero deve anche guardare lontano e rendersi conto delle cose che non vanno. Ripeto per l'ennesima volta: se di DEVE tornare su al primo colpo senza mancare l'obbiettivo, questa squadra è sbilanciata e il percorso è molto rischioso. Mecacci non è IL problema ma l'alta responsabilità sulle sue spalle e un certo tipo di squadra con certe individualità, non gli rendono la vita facile, considerata anche l'età. Purtroppo la sconfitta di ieri la temevo molto, visto che era stata "telefonata" con largo anticipo. Speriamo bene........

E' proprio così. Sono solo opinioni a fin di bene. A me girano parecchio quando vedo che dobbiamo affrontare il Mamy Oleggio (con tutto il rispetto) invece del Galatasaray, quando temo si possa disperdere un patrimonio sportivo che però va oltre anche lo sport (perchè soprattutto quello che la squadra ha fatto negli ultimi due anni andrebbe analizzato oltre l'ambito sportivo). Non ce l'ho con Mecacci, ripeto non lo conosco nè credo alla teoria di un unico responsabile, vorrei solo che l'obbiettivo comune - e non la semplice speranza - fosse quella di risalire nei minimi tempi in serie A, dove è GIUSTO che la Mens Sana e Siena stiano, almeno nel Basket (nel Calcio è un'altra storia).....

diciamo allora che forse non mi sono spiegato bene.... Mecacci in se e per se non c'entra molto, giudicare un allenatore non è mai facile (l'anno scorso vedevo Crespi allenare, rimanendone molto impressionato; in quel periodo molti dicevano che doveva andarsene ma io ero convinto che il suo lavoro avrebbe pagato prima o poi). Intendevo un'altra cosa, cioè la Prospettiva da darci e le persone adatte a farlo.... Voler tornare in serie A poi, come qualcuno ha scritto, non significa avere per forza 20 milioni di budget ma solo tornare dove è giusto che la Mensa Sana stia, con il budget che potrà esserci e che altre squadre dimostrano può essere molto, molto meno di quella cifra. Comunque Buon Anno a te e soprattutto alla Mens Sana!

Già ribadisco, questo è il punto.....se siamo una squadra di quarta serie con un glorioso passato - che chissà se mai tornerà - è un conto, e vanno benissimo anche Mecacci, la panchina corta e tutto il resto. Se invece la Mens Sana DEVE significare un riscatto sportivo (ma anche il simbolo tignoso di una città che vuole reagire) qualcosa deve essere cambiato,per poter puntare ad un'arcata che nel tempo minore possibile ci riporti in serie A. Anche se si dovesse agire ora; anzi soprattutto ora. Mi pare che sia chiaro a tutti che la squadra è sì la migliore del Girone A ma non è una squadra di marziani che fa campionato a se e, alla fine, rischierà come tutte le altre. Forse un po' meno di altre ma pur sempre rischierà.

La Mens Sana Basket è, nel bene e nel male, anche simbolo della città e delle sue fortune. Per questo il "non detto" ma che sono sicuro che tutti "sentono" nel profondo, è che la sequenza serie B - serie A (ovvero D-C-B-A)non sia un opzione ma una NECESSITA', quasi vitale. Ecco perchè le possibilità sono due: la prima è che la città (prima ancora della Società) non abbia il fiato - mentale ed economico - e quindi un anno in più non sarebbe una disfatta ma solo sano realismo. La seconda è che tutte queste chiacchiere appassionate diventino benzina per l' IMPRESA. Nel primo caso, l'esempio Mecacci significa che questo ragazzo ha tutto il diritto di crescere anche lui e gli va data fiducia; nel secondo caso potrebbe essere il "secondo" ideale di un altro allenatore, il cui arrivo sarebbe il sigillo di una ben altra prospettiva triennale e di un riscatto in cui tutto vogliono credere. Un allenatore che, a parte le sue doti tecniche - a mio parere - dovrebbe necessariamente avere i capelli......crespi.

.Ma via! Che differenza c'è tra questi ex collaboratori e chi dice che non poteva parlare perchè " la sera doveva pur tornare a casa"....fare i donchisciotte contro l'SS (Sistema Siena) non sarebbe servito a molto; in troppi hanno taciuto e del singolo martire non avremmo proprio saputo cosa farne....

ma è proprio indispensabile esprimere un pensierino a tutti i costi?

Un bellissimo momento di sana psicoterapia di gruppo che ha avuto in Marco Crespi il reagente chimico, antidivo e impeccabile come sempre...fuori luogo la polemica dei tifosi duri e puri. Un conto è Minucci che,nel bene e nel male, è stato il dominus della Menssana, ed è giusto che ne paghi le conseguenze; un conto alcuni dei sui bravissimi collaboratori che non avrebbero potuto opporsi, anche se avessero voluto. La verità è che in questa città il gioco di "chi è senza peccato scagli la prima pietra" avrebbe uno scarsissimo successo....ricordate la frase "...ma io dovevo pur tornare a casa la sera?"

...non direi proprio... nuovo allenatore, squadra totalmente rinnovata senza Bobby Brown e Moss, tanti punti interrogativi sui nuovi arrivi ....Hackett che se ne va....il fallimento della società che perde colpi pezzo dopo pezzo quasi ogni mese...beh ci vogliono delle discrete palle e competenza per tenere unito e motivato un gruppo. Crespi - e il suo staff - hanno fatto un gran lavoro. Punto.

Nella sua lunga e gloriosa storia credo che la Menssana abbia fornito qualche dubbio su arbitraggi a suo favore indotti.... "ambientalmente"...ma come si dice "poggio e buca fanno pari". In questo caso sembrava proprio che fosse ambientalmente inaccettabile il fatto che la povera Menssana del povero Crespi potesse vincere lo scudetto: e così è stato, puntualmente. Ma appunto, si parlava di Marco Crespi che, con la sua impresa, ha scritto comunque una grande pagina nel libro del Basket italiano e questo credo proprio che nessuno lo possa negare.

Si può discutere sulle chimiche ambientali per cui un allenatore in un certo luogo - e con certi giocatori - possa essere più adatto di un altro ma non mettere in dubbio la qualità professionale di Crespi. Bastava vedere i suoi allenamenti a Siena per capire perché un gruppo disomogeneo, totalmente nuovo e appesantito dalla disfatta ambientale, in campo avesse quei risultati sfiorando persino lo scudetto. Pianigiani agiva in un contesto assai diverso, contesto di cui Crespi non ha certo beneficiato.

Anche a Siena Crespi ebbe un momento difficile in cui in molti ne chiedevano la testa. Lui non è un selezionatore ma un allenatore vero e quindi deve creare un sistema che funzioni, diciamo "scientificamente". Per fare questo ci vuole tempo e certo non è aiutato da un carattere facile, non incline al compromesso. Mi pare comunque che anche il Baskonia di suo non abbia un....carattere facile:)