Ben Simmons a gamba tesa sulla NCAA: 'Il sistema non funziona, è una farsa'
Il giocatore dei Sixers è stato protagonista del documentario One and Done
Ben Simmons, prima scelta assoluta dell'ultimo draft, ha rilasciato dichiarazioni molto forti sulla NCAA nel documentario One and Done, che andrà in onda per la prima volta Venerdì sera su Showtime. Il documentario ha seguito parte della stagione di Simmons ad LSU, evidenziando le contraddizioni del sistema che costringe i principali prospetti a stare un anno al college, senza reali vantaggi nel farlo.
"La NCAA è veramente un bordello," ha dichiarato Simmons. "Tutti fanno soldi tranne i giocatori. Siamo noi quelli che si svegliano presto e che sono costretti a seguire delle giornate massacranti per dare il massimo in campo, le squadre vogliono che diamo il massimo ma poi non si sognano nemmeno di premiarci per quello che facciamo. Dicono di premiarci con l'educazione ma se io rimango solo un anno al college non posso certamente ricevere molta educazione"
Durante il documentario Simmons dichiara anche che agenti e marchi di sponsorizzazione gli hanno offerto ogni tipo di regali o compensi in denaro, in pieno contrasto a quelle che sarebbero le regole della NCAA: 'Mi offrivano qualunque cosa," ha dichiarato Simmons. "Una volta in un negozio di scarpe il proprietario mi disse che potevo prendere quello che volevo e io mi tolsi di mezzo per evitare di finire nei guai".
Il documentario dimostra anche lo scarso interesse dei ragazzi per i corsi accademici. In una scena Simmons dichiara esplicitamente di non voler frequentare i corsi del secondo semestre, visto che per gli atleti basta ottenere una media minima al primo semestre per essere elegibile a stare in campo anche per il resto dell'anno: 'Ho preso delle B e delle C, sono quelle che mi servono per giocare per il resto dell'anno, perchè dovrei frequentare le lezioni del secondo semestre? Sono qui per giocare, non per frequentare le lezioni"
"Il coach mi diceva che sarebbero stati costretti a punirmi, se avessi saltato delle altre lezioni, poi però pretendeva che in allenamento fossi sempre super concentrato e non facessi errori. A quel punto gli ho detto che non sarei andato alle lezioni successive, perchè l'anno dopo sarei andato in NBA e quelle lezioni non mi avrebbero aiutato a migliorare il mio gioco'
"Voglio essere una voce per i giocatori del college," ha continuato Simmons. "La NCAA non funziona. A me hanno detto che ero un non professionista, poi però mi costringevano a partecipare ad eventi sui quali loro facevano centinaia di migliaia di dollari, usando la mia immagine e sfruttandomi. Aspettate e vedrete, la mia voce sarà ascoltata. Che senso ha per me stare qui ad LSU? Non posso prendere una laurea in due semestri, che senso ha?"
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