Consigli per gli acquisti: Cameron Bairstow
Il big man australiano ha appena concluso la carriera universitaria con New Mexico.
Il discorso ormai lo conosciamo a memoria, c'è la crisi, quindi meno soldi e più rookies....Qui cerchiamo di proporne sempre qualcuno tra quelli da noi ritenuti più interessanti (5 playmaker e 5 guardie , autore Davide Leccese).
In un ipotetico 'NCAA most improved senior' Cameron Bairstow sarebbe finito certamente nelle primissime posizioni. Nella sua ultima stagione con New Mexico il big man australiano è letteralmente esploso, diventando top scorer della discreta Mountain West Conference con una media punti più che raddoppiata (da 9.7 a 20.4) ed un P.E.R di 29.
Insieme al centro Alex Kirk (dichiaratosi per il Draft con una stagione d'anticipo) ha formato una delle più temibili coppie di big man in Division One, vista la capacità di entrambi di mettere punti sia vicino al ferro che dalla distanza.
Gran lavoratore, lo scorso Gennaio rivelò a Kelly Anderson (in un articolo che parlava dei candidati al titolo di giocatore NCAA dell'anno....) di avere 'copiato' dal connazionale David Andersen l'abitudine di fare 45 minuti di pesi subito dopo la fine delle partite casalinghe.
In questa stagione ha guadagnato liberi su liberi (8.8 a partita, realizzati con il 73%) sfruttando tempismo e senso della posizione. Quasi la metà delle sue conclusioni dal campo (il 46,7% per la precisione) le ha prese nei pressi del ferro, realizzandone il 69%. La caratteristica che lo rende potenzialmente ottimo per le leghe europee è l'ottima mano dalla media distanza, sia da piazzato che dopo un palleggio.
Nella sconfitta sul campo di Kansas ha chiuso con 24 punti (7 su 15 da due, 10 su 12 ai liberi) e 6 rimbalzi, contro gli atletici big man di UNLV ne ha messi 27 (10 su 16 da due, 7 su 9 ai liberi) con 6 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate. Nel video ci sono gli highlights delle sue prestazioni contro UNLV, San Diego State e Cincinnati (le ultime due sono state tra le migliori difese in Division One):
Difensivamente potrebbe diventare qualche difficoltà, aspetto comune alla maggior parte dei rookie allla prima esperienza oltreoceano, ma non lesina energie e non ha paura di sporcarsi le mani sotto i tabelloni.
Difficilmente sarà tra i 60 scelti nel prossimo Draft NBA (N.94 nella top 100 di DX), nel caso ha comunque tutte le carte in regola per strappare almeno un invito al training camp. Se poi dovesse decidere di venire in Europa a rifinire il suo gioco....