Il piano B degli Hawks
Una volta fallito l'assalto ai migliori Free Agent, Atlanta ha saputo rimediare, conservando la flessibilità necessaria per migliorare la squadra nei prossimi due anni.

Il ciclone Danny Ferry nella scorsa offseason fu il primo a sfruttare la voglia di spendere qualunque cifra dei Brooklyn Nets, e riuscì a scambiare Joe Johnson ed il suo pesantissimo contratto in cambio di una serie di giocatori in scadenza di contratto, liberando così tanto spazio salariale per questa offseason. La speranza era di poter firmare - facendo leva anche sulle sue origini - Dwight Howard e/o altri pezzi forti tra i free agent, ma non è andata così….Gli Hawks però non si sono fatti trovare impreparati e sono passati al piano B, riuscendo a mantenere competitiva la squadra senza compromettere irrimediabilmente la flessibilità salariale.
Dal draft sono arrivati due atleti promettenti come Dennis Schroeder, che ha impressionato nella Summer League di Las Vegas, e Lucas Nogueira - ancora in ACB la prossima stagione -, oltre a Jared Cunningham
Durante la free agency sono stati confermati il trentaduenne tiratore Kyle Korver - quadriennale da 24 milioni per quattro stagioni con stipendio a scendere dai circa 6.7 della prima ai circa 5.2 dell’ultima, esempio di quanto valga avere un tiratore infallibile nel roster- ed il playmaker Jeff Teague - pareggiata l’offerta dei Bucks da 32 milioni per quattro stagioni -, e sono arrivati in ordine sparso i vari Paul Millsap - due anni a 19 milioni totali, definito da molti una magata di Ferry- , DeMarre Carroll - due anni a 5 milioni totali-, Gustavo Ayon - rilevato il contratto da un milione e mezzo per questa stagione con una team option per la prossima-, Pero Antic - due anni a 2.45 milioni, garantito solo il primo - e Elton Brand - 4 milioni per una stagione-.
I nuovi avranno il compito di non far rimpiangere specialmente Josh Smith, Zaza Pachulia e Devin Harris, tre atleti molto importanti nella scorsa stagione.
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Dalla tabella, che prende in esame tutte le combinazioni di tre giocatori usate da Drew per un minimo di 130 minuti, emerge che il terzetto in questione è stato il migliore nella differenza tra punti segnati e punti subiti ogni 100 possessi con +13.3. Per rendere meglio l'idea, in regular season Atlanta ha fatto registrare un +0.9 (tredicesimi NBA, davanti anche a Bulls e Celtics).
Spesso si parla di Josh Smith per la sua dannosa abitudine di tirare dalla media/lunga distanza - questa mappa di tiro riguarda solo i jump shot presi da Smoove la scorsa stagione, per un totale di 161 su 539, appena il 29.9% -, ma non per questo bisogna trascurare il notevole apporto che il giocatore firmato dai Detroit Pistons è in grado di fornire su entrambi i lati del campo.
Con due ottimi difensori di squadra come Smith e Horford gli Hawks avrebbero dovuto fare decisamente meglio in difesa (decimi NBA per punti subiti ogni 100 possessi,erano sesti nel 2011/12. Crollati dopo un Novembre da 97.3 punti subiti ogni 100 possessi, unico mese della stagione sotto i 100) nella scorsa stagione, e magari ,visto anche il tipo di roster - composto da giocatori veloci e molto altruisti, ideale per uno come D’Antoni - avrebbero potuto sfruttare di più il contropiede (tredicesimi NBA per numero di possessi a partita) per alzare il numero di conclusioni vicino a canestro. Solo 8 squadre hanno effettuato meno tiri nella restricted area, zona dalla quale solo Miami ed i Clippers hanno superato il 65% di realizzazione fatto registrare da Atlanta.
Il nuovo coach Mike Budenholzer - incidenti di percorso esclusi - ha una grande reputazione - come i tanti discepoli di Popovich -, ed avrà il tempo necessario per sviluppare il ‘sistema Spurs’. Molto probabilmente la prima opzione offensiva sarà Al Horford, giocatore solidissimo che si è ampiamente guadagnato questa occasione dopo anni passati senza mai lamentarsi all’ombra di Joe Johnson e Josh Smith.
Escludendo la stagione 2011/12, nella quale l’ex compagno di Joakim Noah a Florida ha giocato solo 11 gare a causa di problemi fisici, la sua media punti è sempre aumentata fino ai 17.4 dello scorso anno, quando per la prima volta ha superato la doppia cifra media anche nei rimbalzi.
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Nelle 42 vittorie di Atlanta con lui in campo ha tirato il 57% dal campo,e non è sceso mai sotto il 50% durante ognuno dei 6 mesi della stagione regolare, diventando uno dei migliori lunghi nel tiro dalla media distanza.
Il playmaker sarà Jeff Teague, e dovrà crescere molto dal punto di vista difensivo se A vorrà andar d’accordo con il suo nuovo allenatore, e B per evitare che il lanciatissimo rookie Dennis Schroeder - lodato a Las Vegas anche per l’intensità difensiva, paragonato forse prematuramente addirittura a Rajon Rondo - gli soffi il posto a metà stagione….
Il rientrante Lou Williams aiuterà non poco a non far rimpiangere il positivo Devin Harris, e darà una gran mano in determinate situazioni con la sua capacità di costruirsi il tiro da solo. Korver farà …. il Korver e Millsap aiuterà Horford sotto canestro, possibilmente ritrovando quell’intensità a rimbalzo che a Utah sembrava aver perso giocando con il più statico Al Jefferson. DeMarre Carroll sarà il Bruce Bowen della situazione, mentre tra i lunghi del secondo quintetto qualcuno dovrà riuscire ad avvicinare la produttività di Pachulia - Con lui in campo Atlanta ha preso il 51.7% dei rimbalzi totali, unico membro degli Hawks dello scorso anno a superare il 50%. Non a caso Drew lo ha voluto a Milwaukee, anche se pagandolo forse più del suo reale valore- nella lotta sotto i tabelloni.
Questo roster nella Eastern basta e avanza per arrivare ai playoff, ma per entrare di diritto tra le contender saranno cruciali le due prossime offseason, nelle quali gli Hawks avranno a disposizione i mezzi per aggiungere almeno un pezzo da novanta.
Certo, sarebbe stato tutto più facile in tutti i sensi con almeno uno tra Howard e Paul, ma il ‘piano B’ ha una sua chiara logica.
Adesso tocca a Budenholzer dimostrare il suo valore, Ferry l’ha già fatto e cercherà di rifarlo alla prima occasione….
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