Sguardo al futuro tecnico-economico della Atlantic Division
La situazione delle squadre della Atlantic Division
NEW YORK KNICKS
GENERAL MANAGER: Glen Grunwald
RECORD: 32-17
SALARY CAP ANNUALE: 77.513.854 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 73.506.827 $
TRADE EXCEPTIONS: NO
CHIAMATA AL DRAFT: NO
COSA SERVE: roster completo, scambiare Stoudemire per contratti in scadenza e qualche scelta in modo da abbassare il salary cap
New York dopo molte stagioni di limbo cestistico in cui sul parquet del Madison si sono depositate sciagure come Isiah Thomas e Mike D’Antoni sembra aver imboccato la stagione della svolta. La squadra è in pugno a coach Woodson, che è riuscito a far rendere al meglio un gruppo di giocatori esperti ma piuttosto avanti con l’età e ha il merito di aver trasformato un individualista cronico come Carmelo Anthony in un uomo squadra; il giocatore forza molto meno che in passato, anche se il vizio non lo perde mai, ma il fatto di giocare con un sistema migliore molto più ragionato e con isolamenti molto più sensati (mai a 8 metri dal ferro come in passato) lo esalta maggiormente. New York è la squadra più anziana del campionato, e sicuramente non potrà confermare questo roster la prossima stagione poiché potrebbe rivelarsi controproducente. Necessita uno svecchiamento, che inizierà sicuramente con la scadenza di Kurt Thomas e Rasheed Wallace, mentre si valuterà Pablo Prigioni, che sta avendo un ottimo impatto e da garanzie sia sul piano del gioco che su quello del tiro quando Felton è in panchina. I Knicks lotteranno per il titolo e hanno almeno sulla carta le possibilità per farlo. Sono una squadra che si esalta nel finale punto a punto. Ben 7 volte su 10 hanno vinto partite con uno scarto minore di 3 punti. Devono migliorare ancora un po’ nelle trasferte, dove concedono sempre qualcosa, ma sicuramente è la miglior New York vista al Madison dai tempi di Jeff Van Gundy.
PROPOSTA DI TRADE:
Amar’e Stoudemire |
19.948.799 (3) |
Ersan Ilyasova |
7.900.000 (5) |
Ronnie Brewer |
854.389 (1) |
Samuel Dalembert |
6.698.565 (1) |
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Drew Gooden |
6.687.400 (3) |
TOTALE: |
20.803.188 |
TOTALE: |
21.285.965 |
Amar’e non si accoppia bene né con Carmelo Anthony, né con Tyson Chandler, ma potrebbe invece accoppiarsi molto bene con Larry Sanders. Invece Ilyasova potrebbe essere il giocatore complementare di Tyson: un Andrea Bargnani, grande tiro dalla media, ottimo dalla lunga distanza ma capace a differenza dell’italiano di tirare giù grandinate di rimbalzi a seconda delle lune. Con Kurt Thomas e Rasheed in scadenza rimpiazzi come Dalembert (in scadenza comunque) e Gooden sono delle garanzie di quantità ed energia, fondamentali se si vuole lottare per il titolo. Qualora non si rinnovi Dalembert sono comunque 7 milioni di salary liberati, mentre per Milwaukee due anni in meno di contrattone del turco, la possibilità di ricavare qualcosa da Samuel e un Gooden in meno a tarpare le ali a John Henson.
BROOKLYN NETS
GENERAL MANAGER: Billy King
RECORD: 29-22
SALARY CAP ANNUALE: 82.657.247 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 80.094.170 $
TRADE EXCEPTIONS: 2.766.383 $
CHIAMATA AL DRAFT: 20esima
COSA SERVE: scambiare Humphreis, ottenere un sesto uomo e un’ala grande di valore.
Hello Brooklyn!! Questo recitavano i cartelli neri sparsi in tutta la grande mela. Metropolitane, tram, manifesti pieni delle foto della nuova squadra che non sta deludendo le attese. Silurato forse affrettatamente Avery Johnson (sospetto zampino di Deron Williams nella decisione) P.J. Carlesimo pare aver trovato una buona formula per far giocare di squadra questo roster di valore forse un filo sopravvalutato. Resta il fatto che c’è bisogno di un pezzo da 90 nel ruolo di ala piccola se Prokhorov vuole forgiare i suoi anelli entro 2 anni e mezzo, dopo aver ribadito che è disposto a spendere ogni cifra possibile per ottenere lo scopo. Ed è stato di parola: il salary cap dei Nets è cresciuto di quasi 30 milioni, frutto dei rinnovi milionari di Williams e Wallace e dell’acquisto del contrattone di Joe Johnson (forse eccessivo, ma quando la palla scotta lui la mette dentro). Inevitabilmente il nome grosso è quello di Josh Smith. In uscita da Atlanta e desideroso di massimo salariale in una contender, chi meglio di Prokhorov può assecondare entrambe le sue richieste? Con oltre 80 milioni garantiti il prossimo anno il margine di manovra è esiguo, ma grazie ai quasi 3 milioni di exception in caso di trade i Nets possono aggiungere ulteriore salario e rinforzarsi come si deve.
PROPOSTA DI TRADE:
Josh Smith (S&T) |
13.200.000 (1) |
Kris Humphreis |
12.000.000 (2) |
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MarShon Brooks |
1.160.040 (3) |
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Andray Blatche |
854.389 (1) |
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Tyshawn Taylor |
473.604 (2) |
TOTALE |
13.200.000 |
TOTALE |
14.488.033 |
Il contratto di Humphreis ha la buona clausola di essere in scadenza il prossimo anno. Il ragazzo comunque è un lottatore, uno che si sbatte per la maglia e non ha problemi a vedere gocce di sudore grondare dal suo volto. Quando ha giocato titolare ha saputo mostrare medie mostruose a rimbalzo e grande intimidazione, potrebbe accoppiarsi benissimo con Al Horford, che all’occorrenza può scalare da 4 per sfruttare il tiro dalla media con Kris da 5 a spazzare il pitturato. Atlanta ha tantissimi contratti in scadenza e non rinnoverà certamente Devin Harris, Anthony Morrow e Johan Petro, liberando 15 milioni di salario. Ad aiutare la ricostruzione potrebbe esserci un MarShon Brooks che accoppiato con Teague farebbe faville, con sweetLou dalla panca a spaccare le partite. Blatche può essere valutato e ha la fortuna di avere un costo irrisorio in quanto sotto amnesty, così cme Tyshawn Taylor, costa pochissimo ma ha già fatto vedere cose di notevole interesse per non meritare una chance più corposa.
POSSIBILE CHIAMATA AL DRAFT DEI NETS: in ala piccola se Wallace non tira la carretta c’è il deserto e obbliga quasi sempre Joe Johnson a scalare in quella posizione. Perciò con la chiamata 20 una buona scelta potrebbe essere Victor Oladipo degli Indiana Hoosiers. Grande atleta, rivedibile al tiro, ma capace di mettere quei muscoli e quell’intensità che mancano in diversi frangenti al roster dei Nets.
BOSTON CELTICS
GENERAL MANAGER: Danny Ainge
RECORD: 27-23
SALARY CAP ANNUALE: 70.497.217 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 67.934.050 $
TRADE EXCEPTIONS: NO
CHIAMATA AL DRAFT: 15esima
COSA SERVE: ottenere un centro via draft o via scambio, sfoltire il settore esterni che è troppo abbondante e occupa salario.
Alzi la mano chi avrebbe scommesso sul risveglio dei Celtics dopo l’infortunio di Rondo! Eppure da quando il funambolico e imperscrutabile play dei Cletics si è infortunato i verdi hanno messo la quarta, scavalcando i Bucks e issandosi al settimo posto (ossia avversari dei Knicks al primo turno). Tutti considerano Boston come la mina vagante dei prossimi playoff. Non sai mai cosa possano riservarti volponi come Pierce e Garnett, con soprattutto il primo che sembra ringiovanito di cinque anni (addirittura una tripla doppia 7 giorni fa). I Celtics comunque restano profondamente incompleti nel roster e decisamente squilibrati. Manca un centro con chili ed intimidazione e c’è abbondanza nel settore guardie. Si è parlato di Mozgov, ma il vero problema di Boston è che avrebbe anche del materiale da scambiare, ma nessuno vuole accollarsi i contratti di Courtney Lee o di Jeff Green, giudicati troppo dispendiosi e lunghi per il valore dei giocatori stessi. I Celtics hanno un’ottima chiamata al draft, con la quale potrebbero pescare uno dei noti steal come accadde con Rondo nel 2006. In scadenza vanno solo Chris Wilcox, Jason Collins e Leandro Barbosa, ma è poco lo spazio che si libera, perciò serve una magata di Ainge per risolvere la situazione.
PROPOSTA DI TRADE:
BOSTON |
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PORTLAND |
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Evan Turner |
5.293.080 (2) |
Courtney Lee |
5.000.000 (4) |
Myers Leonard |
2.126.520 (4) |
Spencer Hawes |
6.500.000 (2) |
Nolan Smith |
1.365.720 (1) |
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TOTALE |
8.785.320 |
TOTALE |
11.500.000 |
PHILADELPHIA |
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ORLANDO |
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Brandon Bass |
6.000.000 (3) |
Luke Babbit (T.EXC) |
1.892.280 (1) |
Joel Freeland |
3.000.000 (3) |
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Fab Melo |
1.254.720 (4) |
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Pick 15 da Boston |
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TOTALE |
10.254.720 |
TOTALE |
1.892.280 |
Trattasi di una trade piuttosto complessa, ma di utilità per tutte le squadre. Orlando è falcidiata dagli infortuni nel settore ala piccola, dove oltre al solito Turkoglu è rimasto solo DeQuan Jones. L’innesto di Babbit grazie ad una piccola fetta di trade exception dell’affaire Howard dovrebbe tamponare la lacuna fino a fine stagione quando si valuterà il rinnovo eventuale. Philadelphia incamera Brandon Bass al posto di Spencer Hawes, meno versatile ma più tosto sotto i tabelloni, il vero cruccio dei 76ers. Freeland è più versatile e capace di colpire anche da una distanza maggiore e Fab Melo può essere una scommessa (considerando che ormai Kwame è caduto in disgrazia presso il mentore Collins), in più pescano la scelta di Boston dove potranno scommettere su un centrone (Alex Len) qualora Bynum non rinnovi. A Portland servono punti dalla panchina e Courtney Lee è l’uomo giusto, in quanto partiva dalla panca a Houston e lo stesso fa a Boston, garantendo contibuti sicuramente maggiori di quelli che offrivano i vari Williams, Smith e Price, mentre Spencer Hawes è il giocatore ideale per completare il reparto lunghi. Non è forte in difesa, ma non è quella la prima preoccupazione di Terry Stotts, ma ha un gioco perimetrale e una mano buona da ogni posizione migliore di qualsiasi lungo della squadra, compreso LaMarcus Aldridge, oltretutto va in scadenza il prossimo anno. E infine Boston risolve entrambi i problemi, anche se è costretta a sacrificare la scelta: Myers Leonard è una scommessa, ma il ragazzo ha già mostrato numeri e quella dose di atletismo sotto il ferro che permetterebbe a Garnett di giocare più spesso lontano dalle plance, mentre Evan Turner non è ancora esploso, ma al fianco di Pierce e con la guida del Doc potrebbe imparare cose notevoli e diventare un top player. Nolan Smith in scadenza tampona fino al termine della stagione il problema playmaker senza obbligare Bradley a fare 45 minuti a gara.
PHILADELPHIA 76ERS
GENERAL MANAGER: Tony DiLeo
RECORD: 22-27
SALARY CAP ANNUALE: 64.721.829 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 35.418.051 $
TRADE EXCEPTIONS: 1.731.960 $
CHIAMATA AL DRAFT: 12esima, 35esima, 42esima
COSA SERVE: stabilire la condizione fisica di Andrew Bynum perché da lì poi si sviluppa tutto il mercato.
Quinquennale a 108 milioni di dollari. Questa è la spada di Damocle che aleggia sulla testa del GM Tony DiLeo e sul futuro dei 76ers. Andrew Bynum sarà sano? Se sì il contrattone sarebbe giustificatissimo, se no sarebbe una palla al piede per il prossimo quinquennio della città dell’amore fraterno. Ponendo l’ipotesi e l’augurio che Bynum sia sano nonostante il suo rinnovo comunque i 76ers si troverebbero nella condizione di essere molto sotto il salary cap la prossima estate e potersi muovere liberamente sul mercato. Merito delle scadenze dei contratti di Dorell Wright (4.106.000 $), Nick Young (5.600.000 $), Pargo (1.000.000 $), Wilkins (854.389 $) e Ivey (854.389 $). Resta inoltre da risolvere la questione Evan Turner, mentre da Nick Young si può ottenere qualcosa in quanto giocatore molto appetibile sul mercato. Potendo operare nella migliore delle ipotesi grazie alle 3 chiamate al draft si possono rimpiazzare tre giocatori con altrettanti giovani rampanti, arrivando magari a pescare bene anche con chiamate alte. Se invece prendiamo per buona la trade sopra dell’affaire Turner ai Celtics si sarebbe coperti già in alcuni ruoli, con ancora meno salary cap (circa un milione di decurtazione anche se per più anni) e questo porterebbe ad altre valutazioni, ma vediamo come ottenere qualcosa da questa situazione:
PROPOSTA DI TRADE:
Nick Young |
5.600.000 (1) |
Derrick Williams |
4.809.840 (3) |
Evan Turner |
5.293.080 (2) |
Luke Ridnour |
4.000.000 (2) |
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Malcolm Lee |
762.195 (2) |
TOTALE |
10.893.080 |
TOTALE |
9.572.035 |
Ai Timberwolves serve una guardia, e Nick Young per rapporto qualità prezzo è quella ideale, Turner farà coppia con Kirilenko e quando scadrà nel 2014 il russo diventerà titolare con Budinger a coprirgli le spalle dalla panchina. Derrick Williams è simile a Thaddeus Young e può cambiarlo dalla panchina giocando sia minuti da 3 che da 4 (non essendoci più Turner), Ridnour serve come il pane in quanto dietro a Holiday c’è il nulla e Malcolm Lee allunga la rotazione degli esterni visto che ne scadono parecchi.
POSSIBILI CHIAMATE AL DRAFT PER I 76ERS: la chiamata 12 è fondamentale se Bynum non rinnova, perché deve essere usata per prendere un centro: Noel e Zeller sono inarrivabili a meno di non trattare per ottenere la chiamata (improbabile), e anche Alex Len sembra fuori dai giochi, ma è più facile trattare per una chiamata 8/9. Con la numero 12 si può andare su Willie Cauley-Stein dei Kentucky Wildcats. Fisicamente ancora da formare, ma atleticamente mostruoso. Mentre qualora rinnovi Bynum la priorità va su un’ala piccola e quella indicata è Glen Robinson III di Michigan. Le chiamate 35 e 42 possono essere utili per prendere una guardia e un’ala piccola nel primo caso o una guardia e un centro nel secondo caso. Da valutare prospetti come Jamaal Franklin di San Diego State, buono sia da 2 che da 3, l’ala piccola Rodney Williams dei Minnesota Golden Gophers o il centro camerunense Kenny Kadji dei Miami Hurricanes.
TORONTO RAPTORS
GENERAL MANAGER: Bryan Colangelo
RECORD: 19-32
SALARY CAP ANNUALE: 65.985.726 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 64.432.748 $
TRADE EXCEPTIONS: NO
CHIAMATA AL DRAFT: 38esima
COSA SERVE: pulire il salary cap per ottenere flessibilità e affiancare a Lowry un play ragionatore, aspettando l’evoluzione della faccenda Bargnani.
Si sa che Bryan Colangelo è uno abituato con le proprie idee e anche se sbaglia sbaglia fino in fondo. Ma paradossalmente pur con 70 milioni di salario la prossima annata potrebbe aver pescato il coniglio dal cilindro con l’innesto di Gay. La squadra ha bisogno di un play che la faccia girare (era Calderon, ma adesso delizia i palati dell’Auburn Hills) in quanto Lowry dimostra lacune evidenti in visione di gioco e in impostazione stessa, obbligando Gay o DeRozan a forzare conclusioni 1 contro 1. Comunque l’innesto di Gay ha portato a Toronto il giocatore capace di 20/25 punti di media che si cercava da tempo. Casey avrà tutta l’estate per assemblare al meglio i Raptors del futuro, ma non potrà contare che sulla 39esima chiamata al draft, sulle lune di Colangelo e sulla propria abilità.
PROPOSTA DI TRADE:
DeMar DeRozan (PPP) |
9.000.000 (4) |
Beno Udrih |
7.372.000 (1) |
Linas Kleiza |
4.600.000 (2) |
Mike Dunleavy |
3.750.000 (1) |
Pick 39 dei Raptors |
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Pick 15 dei Bucks |
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TOTALE |
13.600.000 |
TOTALE |
11.122.000 |
I Bucks perderanno Ellis e DeRozan che non è fondamentale a Toronto può essere la guardia giusta da cui ripartire per il futuro. Linas Kleiza rimpiazza proprio Dunleavy dietro a Mbah a Moute. I Raptors trovano una scelta alta per prendere una guardia al posto di DeRozan, hanno un play di costruzione come Udrih in scadenza e rinnovabile a molto meno dello stipendio attuale e Mike Dunleavy, che non sarebbe sicuramente rinnovato in quanto chiuso da Fields e Gay.
POSSIBILE CHIAMATA AL DRAFT DEI RAPTORS: con la numero 39 di talenti grossi ce ne sono pochi, si dovrebbe cercare un playmaker capace di creare gioco da affiancare a Lowry. Ray McCallum dei Detroit Titans sta mostrando buone doti di leadership e non si dispezza nemmeno come passatore. Mentre se venisse buona la trade con la numero 16 servirebbe una guardia e viene subito in mente la grossa e fisica guardia dei Georgia Bulldogs Kentavious Caldwell-Pope, buon tiro, buon potenziale e in prospettiva un nuovo DeRozan su cui lavorare.