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NBA 19/01/2013, 13.24

Indiana Pacers, il miracolo difensivo di Vogel

Analisi sugli Indiana Pacers e sulla loro difesa che concede 95.7 punti ogni 100 possessi

NBA

91.3 punti segnati a partita, 89.13 subiti in media. "Parliamo di basket di area FIBA", penserete. Ebbene no, la squadra in questione sono gli Indiana Pacers allenati da Frank Vogel, attualmente terza per record ad Est e potenziale candidata alla finale di Conference. Pur avendo un talento offensivo individuale sicuramente minore a molte altre squadre, pur facendo affidamento su giocatori ancora in crescita e lungi dall'essere al meglio delle loro potenzialità future, i Pacers vantano un record di 25-16 (16-3 in casa!) ed è legittimo pensare, tenendo conto che la lista delle pretendenti non è lunga come a Ovest, che la squadra di Vogel possa fare molta strada nei playoff. Il segreto? Inutile dirlo, la difesa. I Pacers concedono in media ai propri avversari 95.7 punti/100 possessi (statistica considerata come la più affidabile per calcolare l'efficacia difensiva di una squadra nell'arco degli interi 48 minuti), cioè mediamente 6.5 punti/100 possessi in meno rispetto alle rispettive medie punti degli avversari. Pochi nella storia recente NBA hanno potuto vantare statistiche migliori. Pochissimi.

La situazione-tipo per comprendere al meglio il meraviglioso fortino costruito da Vogel è la difesa sul singolo possesso contro un più che classico pick&roll centrale. I Pacers in questo tipo di situazione possono contare sull'intelligenza difensiva di gran parte dei giocatori che costituiscono il quintetto base e sulla particolarità di avere diversi elementi in squadra dalle leve molto lunghe. Durante il training camp, pare che alla fine di un allenamento Vogel abbia chiamato a sè Hill, Hibbert e George e li abbia messi uno a fianco all'altro con le braccia distese: "I just wanted to illustrate to the guys what enormous length we have" (tradotto, "volevo solo mostrare loro  su quali lunghissime braccia stiamo lavorando"), commenta l'allenatore. Grazie a questa particolare caratteristica, la squadra si può permettere di limitare al minimo aiuti ed eccessive rotazioni sul Pick&Roll, facendo affidamento sulla possibilità di deviare o intercettare passaggi o comunque rendere più complicato lo sviluppo dei giochi offensivi avversari. Risultato: in casa di Indiana si gioca ai loro ritmi, bassissimi, e ai loro punteggi, ancora più bassi. Alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis i Pacers hanno recentemente battuto Houston frenandola a 95 punti (questa stessa notte), malgrado la loro media stagionale sia oltre i 105 a partita, hanno concesso a New York soltanto 76 punti (contro i 101 di media contro altre squadre), a Miami 77 (la media è oltre i 102 a partita) e Milwaukee a 80. L'unica squadra dall'inzio della stagione ad aver segnato nei 48 minuti più di 100 punti  ad Indianapolis sono stati i gli Spurs, vincendo quella partita.

Proprio dalla squadra di Popovich, e soprattutto dalle scelte difensive, coach Vogel ha tratto molto di quello sta proponendo adesso. La scelta comune dei due allenatori è quella di non lasciare tiri da tre dall'angolo, dove la minor distanza dal canestro fa lievitare le percentuali: Indiana concede ai propri avversari 4.1 "corner three" a partita (di meno solo gli Spurs di Popovich, appunto). E i numeri pagano, perchè sono proprio queste le due franchigie contro cui tutte le altre tirano peggio dall'arco (contro la squadra di Vogel la media è 32.4%), ed in generale Indiana è la difesa contro la quale gli attacchi di tutta la Lega vanno maggiormente in difficoltà: 6.8 stoppate a partita, terza squadra nell' NBA sotto quest'aspetto, rendono l'area poco accessibile e favoriscono quel 41% con cui tirano in media gli avversari dei Pacers, percentuale più bassa tra tutte le trenta squadre. 

E' una difesa che toglie ritmo, che non consente particolari accelerazioni (la conferma più evidente: New York il 13 gennaio ad Indianapolis ha realizzato zero, dicasi zero, punti in contropiede), che spesso porta a tiri di bassa qualità e che molto raramente concedono rimbalzi offensivi (i Pacers sono la miglior squadra NBA nel rapporto rimbalzi presi/rimbalzi persi nella propria metà campo).

I numeri non sempre e non necessariamente raccontano tutto quello che succede sul parquet, anzi, sono molte le grandi piccole giocate che non vanno a referto ed hanno un impatto enorme sulla partita. Ma sicuramente i numeri non possono mentire riguardo a quello che invece possono registrare e non possono essere considerati inaffidabili se calcolati su un numero sufficiente di partite. A coronamento di questi dati, il record di Indiana quando la squadra avversaria segna più di 100 punti: una vinta, cinque perse.

Come a dire: "agli 80", e magari ad Indianapolis, è dura per tutti, "ai 100" non particolarmente.

Ma sarà davvero così facile, soprattutto in un contesto di intensità come quello dei playoff (cui i Pacers accederanno con un ottimo record e posizionamento), giocare partite a ritmi superiori? Perchè "agli 80", per ora, pare non esserci storia.

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 13 Commenti
  • MaestroStockton 19/01/2013, 18.49

    Sottoscrivendo il tutto,il rientro di Granger puo' far capire che tipo di giocatore è,se attaccato al suo ego e alla sua visibilità o disposto ad adattarsi alle esigenze della squadra.In quel caso,Pacers ancora più pericolosi. Poi come ho già espresso,my humble opinion,Indiana ha in uovo uno dei primi giocatori della lega, Paul George.Bisogna vedere quanto tempo serve per svezzarlo a livello dei grandi,e se ha la testa perpoterci arrivare.Li allora le prospettive cambiano ancora,si ragionerebbe a livello titolo.

  • giangy83 19/01/2013, 16.12 Mobile

    Ma il bimbominchia anti Pacers che si spaccia per tifoso Nuggets ma nn commenta mai una loro partita nn si fa più vivo?

  • bgCastle325 19/01/2013, 15.12

    giocare il basket più brutto dell'nba porta comunque i suoi lati positivi! bravi i pacers che dopo un difficile inizio si sono ripresi!

  • David 19/01/2013, 14.33

    Sempre bello vedere queste realtà nella media in fatto di talento puro, ma che costruiscono vittorie sui fondamentali condivisi. In questo caso, una difesa arcigna e organizzata.

  • SmallMarket 19/01/2013, 14.23 Mobile

    Bell'articolo! Per me Hibbert è già fattore in campo....nella metà campo difensiva. Vero che se fosse devastante anche in attacco non ce ne sarebbe per nessuno, ma sono altri i giocatori con i punti nelle mani. Ricordiamoci che segna 10 punti a partita in una squadra che ne segna 90 di media...non 110... E che inoltre sta in campo 27 minuti per alcuni problemi alla schiena e che nonostante ciò porta a casa quasi 3 stoppate e 9 rimbalzi a partita. Fate la conversione sui 48 minuti e vi renderete conto che così scarso non è!

  • Pito 19/01/2013, 14.18 Mobile
    Citazione ( Pito 19/01/2013 @ 13:51 )

    Non era un grande fattore......ma tira con percentuali sicuramente migliori.......a mo parere ha un blocco mentale dovuto al contratto.......vero che stavano per buttare fuori Miami ma non c'era bosh e hibbert aveva contro Haslem e anthony....non due ...

    *Tirava con percentuali migliori ai PO dell'anno scorso.....

  • realmmo 19/01/2013, 14.14

    Ottima analisi. anche io ho il dubbio se Hibbert possa essere un fattore decisivo nei p.o.

  • Baker 19/01/2013, 14.12

    Complimenti ai Pacers..e a Walsh...ke sono riusciti a costruire un'ottima squadra !! Molto curioso con il rientro di Granger.....ke cosà potrà realmente cambiare ps:Chi è il coach ke si occupa d'impostare la parte difensiva ?

  • Pito 19/01/2013, 13.51 Mobile
    Citazione ( HisAirness 19/01/2013 @ 13:47 )

    Nei playoff si cambia registro e sono convinto che Hibbert possa salire di colpi. Cmq anche lo scorso anno, quando si è guadagnato quel contrattone, non è che fosse proprio un fattore in attacco. Non dimentichiamoci che sono stati ad un soffio dal ...

    Non era un grande fattore......ma tira con percentuali sicuramente migliori.......a mo parere ha un blocco mentale dovuto al contratto.......vero che stavano per buttare fuori Miami ma non c'era bosh e hibbert aveva contro Haslem e anthony....non due all-star......comunque faccio i complimenti a indiana e a vogel.........sistema equilibrato e basato sulla difesa.....che è sicuramente la migliore per distacco dell'NBA......

  • HisAirness 19/01/2013, 13.47

    Nei playoff si cambia registro e sono convinto che Hibbert possa salire di colpi. Cmq anche lo scorso anno, quando si è guadagnato quel contrattone, non è che fosse proprio un fattore in attacco. Non dimentichiamoci che sono stati ad un soffio dal buttare fuori i campioni NBA.

  • Rollo 19/01/2013, 13.46

    Shaw a Indianapolis è co-head coach, non assistente.

  • Ste1990 19/01/2013, 13.39
    Citazione ( HisAirness 19/01/2013 @ 13:29 )

    Bell'analisi! I successi si costruiscono nella metà campo difensiva, Indiana farà strada. PS: solita frecciatina "Shaw vieni via da Indiana, l'unica situazione in cui l'assistente è meglio del capo allenatore"

    Per fare strada hanno bisogno che Hybbert cambi marcia, sta giocando discretamente, per avanzare nei PO e puntare alla final di conference però serve che il buon Roy sia dominante, per certi versi è lo stesso discorso dei Sixers con Bynum, c'è poco da fare, ad EST se riesci a mettere il tuo centro nella condizione di farti la differenza le partite le vinci

  • HisAirness 19/01/2013, 13.29

    Bell'analisi! I successi si costruiscono nella metà campo difensiva, Indiana farà strada. PS: solita frecciatina "Shaw vieni via da Indiana, l'unica situazione in cui l'assistente è meglio del capo allenatore"