L’offseason degli Spurs, uno sguardo all’estate 2017
La traduzione di un pezzo di The Ringer sul futuro dei San Antonio Spurs
La finale della Western Conference non è andata come previsto e ora la franchigia Texana entrerà in una offseason che potrebbe cambiarla radicalmente. Di seguito cinque domande a cui la dirigenza degli Speroni sarà chiamata a rispondere.
La stagione degli Spurs è finita quando Kawhi Leonard è franato sul piede di Zaza Pachulia durante gara 1 di finale della Western Conference, estromettendolo dalla serie. Le successive 3 gare sono così diventate una mera formalità e hanno visto San Antonio perdere di un totale combinato di 62 punti, compresa la sconfitta finale per 129-115 di Lunedì notte che li ha eliminati. La cosa più amara da digerire per gli Spurs è che durante la prima gara alla Oracle Arena stavano dominando gli Warriors, prima che Leonard si infortunasse, e non c’è modo di sapere come sarebbero finite partita e serie, se Kawhi fosse rimasto sano. Gli Spurs devono prendere molte decisioni questa Estate, il tutto senza sapere quanto effettivamente ampio sia il margine che li separa da Golden State, il più grande ostacolo sulla strada di San Antonio al titolo.
La prima stagione post Tim Duncan è trascorsa senza intoppi per gli Spurs, che hanno integrato i Free Agent veterani Pau Gasol e David Lee nella rotazione del frontcourt, arricchendo anche il reparto lunghi con l’assai utile atletismo di Dewayne Dedmon, 27 enne macchina da schiacciate che ha vissuto un balzo nella propria carriera firmando per gli Speroni.
Questa Estate potrebbero esserci addirittura più cambiamenti.
Gara 4 ha assunto le sembianze di una festa di addio dedicata a Manu Ginobili, che è partito in quintetto ai playoff per la prima volta dal 2013 ed è stato osannato da tutta l’arena alla sua uscita dal campo nel 4’ quarto.
Dopo la partita, Manu ha detto di volersi riservare del tempo prima di prendere una decisione definitiva, ma anche qualora dovesse tornare avrebbe 40 anni e potrebbe non esser più lo stesso giocatore.
Una franchigia che è da sempre parsimoniosa durante la offseason sarà costretta ad aprire il blocchetto degli assegni per mantenere la squadra attuale. Jonathon Simmons e Patty Mills vedranno infatti scadere i loro contratti ed attireranno molto interesse. Gli Spurs sono stati storicamente in grado di convincere i propri giocatori ad accontentarsi di meno soldi rispetto a quanto offerto dal mercato, ma non c’è alcuna garanzia che ciò accada anche questa volta, specialmente data la presenza di due discepoli di Popovich a Philapdelphia e Brooklyn, che possono offrire ruoli di importanza maggiore ai suddetti giocatori.
Al di là di cosa succederà, il futuro è luminoso: hanno una superstar nel suo prime e l’organizzazione migliore di tutta la lega. Ci sono molti tasselli da mettere al proprio posto a San Antonio, ma nonostante questo gli Spurs potrebbero essere una delle squadre con le chance migliori per spodestare il duopolio Golden State - Cleveland.
Lamarcus Aldridge può essere il loro secondo violino?
Aldridge, un veterano firmato durante la free agency che ama molto avere la palla in mano, ha sempre mostrato di integrarsi faticosamente nello stile di gioco di San Antonio, che punta su un movimento palla rapido in attacco.
Dopo esser stato nominato All-Star nella sua prima stagione con gli Spurs, il suo gioco ha visto un calo drammatico durante questa stagione, sollevando dubbi sulla sua presenza a lungo termine nella squadra. Eccezion fatta per una grandiosa gara 6 nel secondo turno contro i Rockets, quando ha segnato a tabellino 34 punti e 12 rimbalzi senza Leonard, le sue prestazioni durante i playoff sono state perfino peggiori rispetto a quelle che ha fornito durante la regular season.
Ha fatto fatica contro la stazza dei lunghi di Memphis, la velocità di Houston e la generale supremazia di Golden State. Gli Spurs avevano bisogno di un contributo maggiore da parte sua, ma lui non è stato in grado di fornirlo.
Aldridge ha visto un calo nell’efficacia del suo tiro durante i playoff, passando dal tirare 146 su 345 (42.3 %) dai 5 ai 7 metri durante la stagione regolare al convertire solo 18 tiri sui 57 (31.6%) presi nei playoff nella stessa porzione di campo. Questo tipo di tiri è sempre stata la sua specialità ed è necessario che tale soluzione risulti molto più efficiente, per giustificare l’alto numero di conclusioni tentate. Parte del problema è stata l’assenza di Tony Parker: ad Aldridge è mancato un altro portatore di palla che lo potesse liberare come fa il Francese nel Pick and Roll. L’infortunio di Leonard non ha di certo aiutato, dato che ha permesso alla difesa di Golden State di concentrare le proprie attenzioni su di lui. Aldridge non è mai stato molto bravo (al contrario di Duncan, ndt) a coinvolgere i compagni ed ha fatto molta fatica a leggere la loro posizione in campo e fare il passaggio giusto, ogni qual volta la difesa dei Warriors raddoppiasse su di lui.
Il più grosso nodo per gli Spurs è rappresentato dal contratto di Aldridge, che ha ancora 2 anni a 43.8 milioni di dollari totali: soldi che impediscono di firmare free agent di alto livello. Se potessero in qualche modo scambiarlo, potrebbero tentare di firmare una star come Chris Paul o Gordon Hayward, dando a Leonard un partner a lui compatibile tra gli esterni. Non è chiaro se uno di questi giocatori sarebbe disposto a prendere meno soldi rispetto a quanti ne prenderebbero nelle loro attuali squadre per andare a San Antonio, ma l’idea deve sicuramente tentare gli Spurs, che devono anche fare i conti con il fatto che Aldridge, che compierà 32 anni il prossimo Luglio ed entrerà nella sua 12’ stagione in NBA, è al suo picco in carriera.
Quanti soldi costerebbe rifirmare Jonathon Simmons?
Simmons ha fatto intravedere del potenziale durante le sue prime due stagioni agli Spurs ed è esploso definitivamente durante le ultime settimane. Ha sovrastato James Harden sui due lati del campo in gara 6 del secondo turno ed ha accumulato medie di 15.3 punti, 3.3 assist e tirato col 41.4 % dal campo contro gli Warriors. Simmons è passato da un DNP per decisione del coach in gara 2 contro i Grizzlies, all’essere il secondo miglior giocatore di San Antonio ai playoff. È diventato un giocatore meritevole de ruolo di starter nella lega e la sua combinazione di taglia (1.98 m x 88 kg), atletismo ed abilità al tiro, lo renderebbero un’aggiunta di valore per praticamente ogni squadra NBA.
Grazie alla Gilbert Arenas provvision presente nel CBA, che prova a facilitare le squadre nel mantenere i giocatori scelti al secondo giro, altre squadre non potranno offrire a Simmons più di 8,4 milioni di dollari l’anno prossimo e gli Spurs avranno la possibilità di pareggiare ogni offerta esterna pari a un massimo di 7.7 milioni, anche andando sopra al cap. Nonostante ciò, una squadra con abbastanza spazio salariale potrebbe fare a Simmons una offerta che supererebbe tale cifra e metterebbe San Antonio in una difficile situazione dal punto di vista salariale, bloccando ogni possibile cambio sostanziale al proprio payroll. Simmons si accoppierebbe bene giocando con Joel Embiid e Ben Simmons a Philadelphia e Brooklyn non ha nulla da perdere ad offrirgli un contratto al massimo possibile.
Se gli Spurs rifirmassero Simmons dandogli un contratto importante, non avrebbero altra scelta se non renderlo un membro stabile in quintetto, il che creerebbe un dilemma difficile per Popovich, Il coach di San Antonio ama storicamente giocare con 2 lunghi e una point guard, mentre Kawhi Leonard e Danny Green occupano già stabilmente i 2 posti tra le ali. San Antonio potrebbe decidere di spostare Leonard da 4, il che avvicinerebbe il loro attacco al trend attuale in NBA. Gli Spurs hanno però sempre raggiunto i loro successi andando per la loro strada, controcorrente rispetto agli altri, non si sa perciò se Popovich sarebbe disposto a prendere una decisione così drastica.
Cosa succederà nella posizione di point guard?
Tony Parker, che compierà 35 anni questo mese, non è più il giocatore di un tempo, ma è ancora produttivo ed ha il secondo più alto net rating (+8.9) tra i giocatori di rotazione degli Spurs, dietro solo a Kawhi Leonard. Non è però chiaro quale potrà essere il suo impatto dopo essersi strappato il tendine del quadricipite femorale, durante il secondo turno contro Houston. Infortuni così seri all’età di Parker possono aver un impatto distruttivo sulla carriera anche di un Hall of Famer: Kobe Bryant non è mai tornato lo stesso giocatore dopo essersi strappato il tendine d’achille a 34 anni. Parker potrebbe perfino decidere di ritirarsi piuttosto che sottoporsi ad un processo di riabilitazione lungo e doloroso per tornare a giocare, anche se il suo contratto di 15.4 milioni di dollari garantiti per la prossima stagione potrebbe incoraggiarlo in tal senso.
Patty Mills è stato in grado di coprire bene l’assenza di Parker contro i Rockets, ma, come il resto della squadra, ha fatto molta fatica contro gli Warriors quando Leonard si è infortunato. Mills, che ha fatto da backup a Parker nelle ultime sei stagioni agli Spurs, potrebbe esser pronto ad un ruolo maggiore dopo aver accumulato 9.5 punti e 3.5 assist in 22 minuti di media in regular season. Il suo contratto scadrà in estate e sarà un unrestricted free agent: le squadre pretendenti non mancheranno. Nonostante ci siano altri giocatori nel suo ruolo più talentuosi di lui come Chris Paul, Steph Curry, George Hill e Kyle Lowry, Mills rappresenterà una opzione interessante per squadre alla ricerca di guardie a prezzo più contenuto.
Se San Antonio riuscisse a liberare sufficiente spazio salariale, Hill potrebbe rappresentare una terza opzione nella posizione. L’ex Spurs sarà anche lui un unrestricted free agent questa Estate, dopo un’annata molto positiva con Utah. Hill conosce già il sistema di Popovich, è molto migliore difensivamente sia di Parker che di Mills ed è ormai pronto ad assumersi maggiori responsabilità offensive giunto a questo punto della sua carriera. Utah proverà probabilmente in modo aggressivo a rifirmare Hill, ma il suo destino con i Jazz potrebbe esser legato a doppio filo a quello di Hayward con gli stessi mormoni. Hill e Mills potrebbero finire con lo scambiarsi di posto, dato che l’abilità dall’arco di Mills si inserirebbe bene in una squadra, quella dei Jazz, che ha bisogno di talento offensivo e fa passare la gestione dell’attacco spesso per le mani delle proprie ali.
È finita qui per Manu Ginobili?
Manu ha avuto un funerale da Vichingo degno di un giocatore della sua caratura in gara 4 contro i Warriors. Dopo esser sembrato all'epilogo della propria carriera nel primo turno contro Memphis, quando non ha segnato un solo punto nelle prime 5 partite, è risbocciato nelle ultime settimane. La sua stoppata su Harden nei secondi finali di gara 5 contro i Rockets potrebbe aver salvato la stagione della sua squadra ed è stato incredibile contro gli Warriors, mettendo insieme medie di 13.8 punti, 2.8 assist a partita, tirando col 58.8% dal campo. Dopo averlo visto fare un tunnel a David West o andare a schiacciare al ferro nel traffico, è quasi impossibile non sperare che possa tornare per un’altra stagione.
Sostituirlo non sarebbe facile, perfino alla sua età. Manu ha avuto un net rating di +10,4 nella stagione regolare ed è stato una delle figure chiave in una second unit che ha fatto faville. La sua capacità di gestire il pallone e giocare da playmaker, ha permesso a Mills di concentrarsi sull’aspetto realizzativo senza la necessità di doverlo inserire come nel ruolo di 2 e dovergli fare marcare guardie avversarie. Le stesse capacità di gestione del pallone gli hanno inoltre permesso di essere decisivo in partite in cui il tiro non entrava o quando non riusciva ad essere incisivo al ferro. Gli Spurs potrebbero doversi rivolgere a giocatori più giovani come Dejounte Murray o Kyle Anderson l’anno prossmo per sostituire Manu dalla panchina, dato che entrambi hanno mostrato a sprazzi capacità di gestire il pallone durante le loro finora brevi carriere NBA.
Quanto possono aspettarsi gli Spurs dai loro giovani?
San Antonio è sempre stata una franchigia che ha costruito i propri giocatori dall’interno e gli Spurs hanno un interessante gruppo di giovani che potrebbero esser pronti ad assumere ruoli più importanti l’anno prossimo. Gli infortuni a Parker e Kawhi ai playoff hanno creato opportunità maggiori per Murray, la loro scelta al primo giro del 2016, Anderson, prima nel 2014 e Davis Bertans, un giocatore scelto al secondo giro nel 2011. Murray e Anderson hanno giocato alla grande in gara 6 contro i Rockets e la capacità di gestire il pallone e la loro versatilità difensiva potrebbero rivelarsi importanti l’anno prossimo per gli Spurs.
Murray, alto 1.95 m per 77 kg con una apertura alare di 2 metri, ha la stazza e l’atletismo per coprire varie posizioni nel backcourt e sarebbe stato scelto molto prima al draft se non ci fossero stati dubbi sulla sua abilità nel tiro da fuori. Anderson ha vissuto alti e bassi durante i suoi primi 3 anni in NBA, ma possiede a tutt’oggi un intrigante skill set offensivo per un giocatore della sua stazza, mentre Bertans ha mostrato segnali di poter diventare un 4 moderno, con capacità dall’arco e di finalizzazione di alto livello.
Mettendo questi tre insieme al free agent Dewayne Dedmon, che è partito in quintetto per la maggior parte della stagione prima di finire fuori dalla rotazione durante i playoff, gli Spurs hanno dei pezzi interessanti coi quali costruire attorno a Leonard.
Gli Spurs possiedono inoltre i diritti su Nikola Milutinov, centro di 22 anni che ha appena giocato la finale di Eurolega con l’Olympiacos, anche se rimane incerta la possibilità che vada subito in NBA.
La cosa bella giocando per San Antonio è che Popovich non ha paura di far giocare anche gli ultimi membri della panchina. La sua tendenza a far riposare i giocatori più esperti, crea la possibilità a ogni giocatore a roster di poter giocare durante l’anno. Nonostante ciò, quando iniziano i playoff, Pop rimane un coach tradizionalista, riluttante a esporre i suoi giocatori più giovani al fuoco di possibili critiche. Basti guardare a quanto tempo gli è servito per far giocare Simmons.
Il potenziale degli Spurs nei prossimi anni potrebbe dipendere da quanto sarà buona la prossima generazione di questi giocatori e quanto velocemente riusciranno a guadagnarsi la fiducia del loro coach, anche in momenti importanti.
Traduzione dell'articolo di The Ringer
The 2017 San Antonio Spurs Exit Interview
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