Phil Jackson: 'J.R. Smith aveva un atteggiamento da delinquente'
Il presidente dei Knicks spiega le motivazioni che hanno portato alla cessione di Smith
Phil Jackson, presidente esecutivo dei New York Knicks, ha spiegato in un'intervista alcuni dei motivi che lo hanno spinto a cedere a J.R. Smith e Iman Shumpert ai Cleveland Cavs nel corso della scorsa stagione. Ne sono venuti fuori alcuni dettagli anche molto divertenti, riportati da Charley Rosen, ex assistant-coach di Jackson.
"J.R. Smith aveva iniziato ad avere degli atteggiamenti da delinquente in quel periodo," ha dichiarato Jackson. "Spesso si presentava in ritardo alle riunioni di squadra e altre volte non si presentava affatto. Anche Shumpert e Hardaway Jr avevano iniziato ad avere degli atteggiamenti non positivi, così ho deciso di incontrarli separatamente. Smith era il primo della lista, non stava giocando come avrebbe dovuto, doveva dare un certo contributo dalla panchina ma non lo stava facendo. Aveva già avuto un paio di litigi con il resto della squadra. J.R. è un ragazzo molto emotivo, quando ho parlato con lui sembrava che stesse per mettersi a piangere. Alla fine mi ha detto che stava attraversando un periodo difficile, anche a causa di alcuni problemi con la sua ragazza".
"Ho chiesto anche a Derek quali fossero i giocatori che portavano maggiori distrazioni alla squadra," continua Phil Jackson. "Lui mi rispose che sebbene J.R non avesse mai parlato male di lui dietro le spalle, aveva comunque un atteggiamento negativo, si portava dietro questa nuvola nera dappertutto e Fish temeva che potesse contagiare anche il resto della squadra. Shumpert era un altro problema. A me Shump piace ma ha una personalità molto ingombrante, difficile da gestire, soprattutto quando le cose non vanno bene. Un altro dei problemi era rappresentato da Dalembert, gli capitava diverse volte di addormentarsi durante i pre-partita, così abbiamo deciso di tagliarlo".
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