La crisi dei Knicks: intervista esclusiva ad Howard Beck di Bleacher Report
L'editorialista di Bleacher Report a 360 gradi sui Knicks: boccia Bargnani e racconta le strategie di Jackson
(Credit NBAE / Getty Images)
La crisi senza fine dei Knicks, le manovre di Phil Jackson, la situazione di Bargnani ed il “problema” Jim Dolan. Una panoramica completa sulla franchigia più discussa e deludente dell'intero pianeta NBA nell'intervista speciale di Sportando ad Howard Beck, già firma del New York Times ed ora editorialista di www.bleacherreport.com, uno dei principali siti di approfondimento degli sport professionistici statunitensi.
Sportando: Partiamo dalla pura classifica, i Knicks al momento sono la peggiore squadra della lega. Ma sembrano dirlo non solo le cifre: il roster, la chimica di squadra, l'assenza di talento e di energia in questa prima metà di regular season.
Beck: “I Knicks hanno tanti problemi, il principale sicuramente è la mancanza di talento. Carmelo Anthony è l'unico nel roster che è compreso tra i primi 15 nel suo ruolo in tutta la NBA. Nessun altro dei giocatori dello starting five partirebbe in quintetto nelle altre squadre, Calderon (probabilmente il secondo migliore giocatore a disposizione di Fisher) ha 33 anni ed è in parabola discendente. Potrebbe essere un decente cambio del play titolare in una una buona squadra. La front line è stata un disastro per tutta la prima parte di stagione: Stoudemire, Acy, Dalembert e Bargnani, nessuno di loro giocherebbe di sicuro in quintetto altrove. Carenze evidenti in difesa, protezione a rimbalzo, percentuali da 3, in più si sono aggiunti anche infortuni che di certo non hanno aiutato, come quelli a JR Smith, Melo e Shumpert. E naturalmente anche il nuovo coach, una matricola sulla panchina come Derek Fisher, un nuovo sistema offensivo (il celebre “triangolo”), tutte componenti che di fatto non ci fanno sorprendere della terribile situazione attuale dei Knicks”.
Sportando: Andrea Bargnani ha ricevuto spesso critiche feroci a New York, in particolare celebre l'articolo dello scorso mese di Marc Berman, sia per i ripetuti guai fisici che per la mancanza di intensità quando è stato in campo. Gli infortuni non lo stanno aiutando, quali le possibilità di restare per il “Mago” all'interno del progetto Knicks prossimo venturo, ammesso che rientri nei piani di Jackson e della franchigia.
Beck: “E' stato praticamente impossibile vederlo in salute Bargnani, ma anche quando è stato sul parquet non possiamo definirlo un ottimo giocatore NBA. Al suo top Bargnani è stato un buon tiratore, ma non è mai stato importante in altre fasi del gioco: sia come passatore, sia come giocatore di post passo o come difensore. E sembra anche non avere particolare amore per il gioco. Sarei davvero curioso di vedere se qualche altra squadra NBA avrà interesse per lui la prossima estate, non sarò per nulla sorpreso di vederlo tornare in Europa la prossima stagione”.
Sportando: Situazione salary cap e prossimi obbiettivi stagionali in termini salariali dei Knicks. Tanti giocatori in scadenza di contratto già in questa stagione ed alcuni nella prossima. Cosa ti aspetti da Phil Jackson, quali le prossime mosse dopo la trade che ha visto coinvolto JR Smith e Shumpert?.
Beck: “Credo che Jackson abbia fatto la mossa giusta cedendo Smith e Shumpert. I Knicks non sarebbero andati da nessuna parte in questa stagione, anche con loro due a bordo. La priorità è quella di ricostruire il roster attorno a Carmelo Anthony, oltre ad avere spazio di manovra salariale per poter realizzare questo cambiamento radicale. La trade ha dato a New York anche un extra di 10milioni di $ che porta a 27 il totale di flessibilità sul cap la prossima estate. JR Smith non era certo il giocatore ideale per il triangolo ed aveva una pessima influenza anche nello spogliatoio, vista la scarsa etica lavorativa. E se l'intenzione di Jackson, come sembra, è quella anche di creare una migliore “cultura” sportiva nell'organizzazione e nello spogliatoio la cessione di Smith e Dalembert va sicuramente in quella direzione. Io penso che Phil Jackson lavorerà alacremente per fare ulteriori cambiamenti prima della deadline del 19 febbraio, liberando ancora spazio salariale e cercando scelte oppure giovani giocatori da inserire. Non sarà per nulla facile, i Knicks hanno pochissimo da offrire in termini di qualità, pochi giocatori appetibili e non possono inserire scelte. E' possibile che New York tagli Bargnani se non riuscirà prima ad inserirlo in qualche scambio. Il lavoro più duro e decisivo sarà poi la prossima estate, quando i Knicks avranno una scelta molto alta nel draft e potranno usare lo spazio salariale accumulato in questi mesi”.
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Sportando: Hai accennato anche all'anno di noviziato di Derek Fisher, quali le prime impressioni sull'ex Lakers ed OKC in questa sua veste da coach.
Beck: “E' prematuro e difficile dare un giudizio ora su Derek Fisher, è una matricola in panchina ed ha un roster poverissimo in termini di talento. Non credo che Fisher o qualunque altro coach possano fare meglio con il materiale a disposizione. Ha anche di fronte la sfida di far apprendere ai giocatori un sistema come la “triangle offense”, notoriamente un sistema a volte indigesto per molti giocatori. Richiede un IQ intellettivo cestistico di alto livello che non molti Knicks hanno, ed infatti stanno facendo molta fatica anche in questo settore. Un sistema offensivo diverso potrebbe essere più funzionale con il roster attuale?Possibile, ma non credo che Fisher abbia questa opzione a disposizione. Jackson vuole cavalcare il “triangolo”, e questo è quello che il coaching staff sta cercando di fare. Non sanno nemmeno quanto questo sistema possa essere funzionale con un giocatore come Carmelo Anthony, o quanto sia funzionale anche allo stesso Fisher come coach, almeno sino a che i Knicks non avranno un roster qualitativamente migliore di questo”.
Sportando: Una sfida da far tremare i polsi per Fisher ma una altrettanto rischiosa per Phil Jackson, una carriera straordinaria che rischia di finire in un fallimento se non riuscirà a traghettare i Knicks fuori dalla situazione disastrosa attuale.
Beck: “Phil Jackson è al comando delle operazione da meno di un anno, è davvero molto prematuro trarre dei giudizi sommari al momento come nel caso di Fisher. Ha ereditato la scorsa estate una squadra senza prime scelte, senza spazio salariale. Non ha avuto molto tempo per realizzare grandi progetti, anche lasciando andare Carmelo Anthony non avrebbe avuto grandi margini di manovra, ed il roster non sarebbe stato granchè migliore di questo attuale. Possiamo però giudicarlo sui primi movimenti che ha realizzato: rimpiazzato Mike Woodson con Derek Fisher, scambiato Chandler e Felton per Calderon e Dalembert, rifirmato Carmelo Anthony, ceduto JR Smith e Shumpert a Cleveland. Andando con ordine, chiudere il rapporto con Woodson era un passo obbligato. Il coach era già stato sostanzialmente silurato da gran parte dello spogliatoio, e non era più in controllo della situazione. Certo assumere Fisher è stato un rischio, appena terminata la carriera da giocatore e come detto per i giudizi è ancora presto per emetterli. Sulla trade con Dallas che ha coinvolto Chandler e Felton anche li sul momento non era facile dare un segno positivo o negativo immediato. Felton era nocivo per problemi dentro e fuori dal campo, e sicuramente non il play giusto per il “triangolo”. Calderon è un play più affidabile con un buon tiro ed adatto alle nuove esigenze tecniche, ed in più è stato ingaggiato anche per cercare di aiutare il front office a portare a New York Marc Gasol la prossima estate. Anche Chandler è stato sostanzialmente poco positivo la scorsa stagione, sembrava in declino ed anche non felice di restare in orange & blue. Certo rivedendo la trade oggi e l'impatto di Chandler a Dallas la trade sembra negativa per i Knicks, anche se non sono sicuro che a New York il centro dei Mavs avrebbe giocato con la stessa energia ed intensità quest'anno. Su Carmelo credo che fossero obbligati a rifirmarlo. Non penso che valga i 124 milioni del suo contrattoperò i Knicks lo avrebbero perso per nulla, e perdere un realizzatore del genere in una squadra priva di talento sarebbe stato ancora più drammatico quest'anno. Se non dovesse funzionare c'è sempre la possibilità che il front office lo scambi più avanti. Come ho detto prima la trade con Smith e Shumpert credo abbia senso. Sicuramente togli dal salary cap lo stipendo di JR Smith con i suoi 6.4 milioni di dollari, nessuno avrebbe voluto il contratto di Smith in questi termini a meno di non aggiungere qualcun altro come Shumpert in questo caso. Anche Shumpert, nonostante fosse uno dei pochi prospetti giovani di New York, non ha mai dato segnali importanti di crescita tecnica e sarebbe stato comunque free agent al termine della stagione. Non credo che i Knicks l'avrebbero rifirmato il prossimo anno”.
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Sportando: Veniamo forse alla domanda chiave che tanti si pongono quando si parla dei Knicks ovvero la gestione di James Dolan. In tre lustri con Dolan al comando solo qualche apparizione sporadica ai playoff e tante annate negative, forse il peggiore proprietario di sempre tra le franchigie sportive newyorchesi?
Beck: “Ogni franchigia è di riflesso l'impronta del proprietario ed i Knicks non fanno eccezioni. E sfortunatamente per i tanti tifosi dei Knicks Dolan è forse il peggior proprietario di tutto lo sport professionistico nord americano. Dolan è stato sempre molto generoso nello spendere, il payroll dei Knicks è sempre stato tra i più alti, sia per giocatori, coach e staff. Si è sempre intromesso in modo evidente in tutte le operazioni cestistiche creando caos ed instabilità per oltre 15 anni. Partiamo dai numeri anche in questo caso: cinque GM in soli sette anni (Isiah Thomas, Donnie Walsh, Glen Grunwald, Steve Mills ed ora Phil Jakcson), sei coach in undici anni (Lenny Wilkens, Larry Brown, Isiah Thomas, Mike D'Antoni, Mike Woodson, Derek Fisher). Ogni GM aveva ovviamente una sua visione per ricostruire, ogni coach una propria visione su filosofie offensive e difensive, nessuna squadra può resistere con questa instabilità permanente. E tutto questo ha un'origine, ovvero la proprietà. Una proprietà intelligente assume staff tecnico e dirigenziale per lasciarlo operare e fare il proprio lavoro. Dolan costantemente ha interferito in queste attività, l'esempio più lampante la gestione della trade che ha portato Carmelo Anthony a New York da Denver. Walsh si oppose alla visione ed alle intromissioni di Dolan che di fatto condizionò e decise l'accordo con i Nuggets, un anno dopo Walsh diede le dimissioni”.
Sportando: Nella tua recente analisi sulla situazione dei Knicks hai parlato dell'assenza di qualità e talento del roster, quali a questo punto le possibili mosse tecniche e di mercato per far tornare finalmente competitivi i Knicks.
Beck: "E' una stagione a dir poco amara e priva di soddisfazioni per i Knicks. Ora però si trovano nella giusta posizione per provare a ricostruire. Avranno la chance della scelta più alta dal 1985 a questa parte (anno in cui arrivo con la numero 1 Patrick Ewing). In luglio avranno almeno 27 miloni di cap da spendere nel mercato dei free agents. Hanno un realizzatore di primo livello come Carmelo Anthony e potranno acquisire qualche giocatore di maggiore talento da affiancargli. Phil Jackson credo abbia fatto bene ad azzerare tutto, con l'obbiettivo di ricostruire al meglio, facendolo su basi più logiche e sostenibili rispetto al passato”.
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