NBA Focus: Houston Rockets
Fallito l'assalto alla terza superstar, Houston riparte da James Harden e Dwight Howard
Se non fosse stato per il rilancio di Pat Riley, oggi Houston sarebbe una delle favoritissime della Western Conference insieme a San Antonio, OKC e i Clippers. Inserire una star come Chris Bosh sul telaio della scorsa stagione avrebbe fatto tutta la differenza del mondo, e per questo Morey non ha esitato a prendersi degli enormi rischi pur di arrivare al suo obiettivo. Non è andata così, e, per non perdere la tanto agognata flessibilità salariale, si è scelto di non pareggiare l’offertona dei Mavs per Chandler Parsons.
All’iperattivo gm dei Rockets si può imputare la gestione del contratto di quello che era il simbolo della capacità dello staff nell’individuare il talento. Infatti bastava non uscire dall’accordo in essere per avere ancora l’ex Florida a libro paga per una cifra ‘irrisoria (per gli standards NBA). E’ vero che nella offseason 2015 Houston non avrebbe avuto più la possibilità di pareggiare ogni offerta, però nel frattempo avrebbe goduto per una ulteriore stagione di uno dei migliori contratti NBA nel rapporto rendimento-prezzo.
E’ anche vero che non staremmo qui a parlarne se Bosh avesse deciso di tornare nella sua terra d’origine, e d’altronde con questo tipo di approccio Morey ha preso due superstar in due stagioni.
In campo la strada resterà la stessa, il risultato da ottenere attraverso un basket il più efficiente possibile, con il tiro dalla media distanza quasi abolito…..
Quasi la metà dei tentativi della penultima (non a caso la Philadelphia di Hinkie)….In compenso nessuno ha tirato e segnato di più dalla lunga distanza e dalla linea di tiro libero.
In questo contesto James Harden ci si trova come un topo nel formaggio, viene difficile pensare ad una superstar più adatta di lui per guidare i Rockets.
Appena il 9.8% dei suoi punti totali sono arrivati tramite il tiro dalla media, e, escludendo Covington (sarà stato tagliato per questo?:), nessuno che si avvicini al 10%.
Per un role player è un dato che ci può stare, ma per una primissima punta come Harden è piuttosto anomalo, gli altri grandi realizzatori NBA puntano molto di più sul mid-range - LBJ 12.1%,KD 17.4%, Westbrook 19.4%, Curry e Thompson oltre il 21%, Irving 23.8%,Melo 32.1%-
Da quando è in Texas l’ ‘Expected points per shot’ del team è stato di 1.107 nel 2014 e di 1.103 nel 2013. Secondo Nylon Calculus sono i due migliori dati per una squadra NBA dal 2001 ad oggi…. (ovviamente anche i Rio Grande Valley Vipers hanno avuto i dati migliori in D-League, 1.124 nel 2013/14)
Questa mappa indica i canestri segnati su assist dello stesso Harden:
Andando nel particolare, i Rockets hanno usato meno di tutti il pick’n’roll per concludere i propri possessi. Appena il 15.8% di quelli totali considerando sia ball-handler che roll-man, contro una media NBA del 21.8% (Dallas, che aveva due ottimi interpreti come Ellis e Calderon oltre al migliore roll-pop- man dell’epoca moderna, ha chiuso in questo modo addirittura il 31% dei suoi possessi). Il dato che più impressiona in negativo è il 3.7% del solo roll-man (nessuno nella lega ha utilizzato meno questa soluzione), decisamente poco quando hai Dwight Howard in squadra…. (Sulla questione Howard consiglio caldamente questa ottima e dettagliata analisi di Jeremy Conlin su HP). Anche perchè in questo tipo di situazione Houston ha segnato 1.11 punti per possesso, terza NBA dietro Heat e Suns.
Le strade più usate dagli uomini di McHale per chiudere i possessi sono state quindi le situazioni di spot-up (20.1% dei totali, media NBA 18.5%) e di transizione (17.9%, media NBA 13.6%).
Senza Parsons probabilmente le situazioni di spot-up continueranno ad aumentare, anche perchè il suo sostituto nella scorsa stagione ha guidato la NBA con 81 triple segnate dagli angoli sulle 180 tentate (44%)....
Un buon segnale arriva dalla scorsa stagione:
per nba.com nella scorsa regular season nei 1542 minuti con Parsons e le due stelle in campo Houston ha fatto registrare un net rating di + 7.7, mentre per NBAwowy in 420 minuti con Harden e Howard ma senza l'ex Florida il net rating è volato a +14, con 113.6 punti segnati e 99.6 subiti ogni 100 possessi .
C’è però il rischio concreto di affidare a James Harden ulteriori responsabilità in regia. L’ex OKC viene spesso criticato per un approccio difensivo ‘morbido’, ma se in attacco è la prima opzione sia per finalizzare che per costruire, poi può anche starci che dedichi poche energie alla metà campo difensiva. Anche per una questione di varietà di gioco Houston dovrà trovare delle alternative. Senza Lin probabilmente toccherà a Patrick Beverley (che nel frattempo ha ereditato da Parsons il titolo di miglior contratto NBA ) o Isaiah Canaan mostrare progressi nella gestione del gioco. Anche qui va trovato un minimo di equilibrio, dato che Beverley spende tantissimo in difesa, ed in attacco preferisce giocare lontano dalla palla per sfruttare un discreto tiro dagli angoli.
Ci sarebbe anche Terrence Jones, che senza far troppo rumore ha prodotto una regular season da incorniciare, ingiustamente ‘rovinata’ dai problemi contro Aldridge nei playoff. Sì, perchè l’ala dei Blazers è in grado di prendersi un tiro in ogni situazione, a prescindere da chi difende su di lui. Quando gli entra il jumper c’è ben poco da fare per limitarlo.
L’ex Kentucky a 22 anni ha ancora tanto potenziale inesplorato, è un buon rimbalzista, tratta molto bene la palla e raramente cerca tiri che non sono nelle sue corde.
Dalla panchina usciranno gli altri nuovi arrivi, dal greco Papanikolau (una sola stagione garantita a oltre 4.5 milioni) al veterano Jason Terry, fino a due big man undersized come Joey Dorsey e Jeff Adrien, chiamati al difficile compito di sostituire Asik. La prima opzione della seconda unit potrebbe essere Motiejunas, che contro le riserve avversarie dovrebbe avere gioco facile nel mettere punti a referto. Certo, se uno tra lui e Jones riuscisse a metter su un tiro da tre affidabile….
La difesa avrà solo da guadagnare nello scambio Parsons-Ariza, e con Beverley e Howard a pieno regime dovrebbe scalare altre posizioni rispetto al dodicesimo posto del 103/14 con 103.1 punti subiti ogni 100 possessi.
Nelle sempre più importanti situazioni di spot-up Harden e compagni hanno concesso 0.95 punti per possesso (circa 1 punto media NBA), meglio di loro solamente i Clippers (ne abbiamo già parlato) e tre squadre della Eastern Conference, Indiana, Chicago e Boston.
Sarà comunque importantissimo ottenere minuti di qualità sotto canestro da parte di Adrien e Dorsey. Il big man visto anche a Treviso si è fatto notare disputando un buon finale di stagione dopo la trade che lo ha portato ai Bucks, con medie di 10.9 punti e 7.8 rimbalzi in 25 minuti.
Il progetto ha subito uno stop, ma non è nulla di irrimediabile, ci sono ancora molti asset ed una terza superstar potrebbe arrivare da un giorno all’altro, non è detto che si debba per forza aspettare la prossima Free Agency. Morey è alla costante ricerca di ogni soluzione possibile per migliorare il roster, e alla deadline manca ancora una vita....