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ACB 25/12/2017, 19.25

La lenta agonia degli ascolti tv in ACB, dalla nascita un calo dell'88%

Vi proponiamo la traduzione dell'inchiesta de El Confidencial

ACB

In una lunga e dettagliata inchiesta realizzata dal portale spagnolo El Confidencial, viene analizzato l'inesorabile crollo degli ascolti tv dell'ACB. Un dato su tutti: dalla creazione dell'ACB, gli ascolti tv sono calati addirittura dell'88%, un dato davvero enorme. Di seguito vi proponiamo la traduzione dell'inchiesta:

 

Il 20 Maggio del 1997 la ACB raggiungse il suo apice più alto. Successe al Palazzo dello Sport di Madrid, durante la gara 5 delle finali che deciderà l'esito della stagione. Nonostante la gara si giocasse in un Martedì lavorativo, più di 12.000 persone riempirono il palazzo, con ospiti illustri in prima fila come Fabio Capello, Predrag Mijatovic e Davor Suker. Il Real Madrid se la vedeva, ancora una volta, contro la sua bestia nera: il Barcelona di Aito Garcia Reneses. 

 

La gara venne trasmessa in tv da La 1, in prime time, con il commentatore Ramon Trecet totalmente trascinato dall'ambiente del palazzo dello sport: "Vi offriamo due palpitanti ore di spettacolo con 24 giocatori e due allenatori che si affrontano e che hanno deciso che, oggi e adesso, il destino chiamerà il loro nome", questa fu l'apertura della diretta tv. Era un Clasico pieno di sfide dentro la sfida: Bodiroga contro Djordjevic, Arlauckas contro Mustaf, Karnisovas contro Herreros e Obradovic contro Aito...e l'inaspettata aggiunta di Duenas, un 22enne originario di Madrid che con una prova da 13 punti, 12 rimbalzi e 2 stoppate fu decisivo nel portare il titolo in Catalogna. Era la prima volta che una squadra, il Barcelona, riusciva a vincere il titolo ACB avendo il fattore campo contro e giocando la gara decisiva in trasferta. 

 

Il dato più importante, però, arrivò il giorno dopo la partita. Quando vennero esaminati i dati televisivi, si scoprì che la gara fu seguita da 4.8 milioni di spettatori sulla televisione spagnola. Quel dato non era solo il più alto della storia della ACB ma in quel momento era anche superiore alla media degli ascolti della Liga, il massimo campionato di calcio spagnolo. Quei 4.8 milioni di spettatori significavano che la ACB aveva recuperato dalla sua 'Sabonis dipendenza' e che godeva di ottima salute, potendo evolversi in nuove forme.

 

"La ACB credeva di avere tra le mani un prodotto di qualità superiore, pensava di poter portare quel campionato su qualunque piattaforma e che i fans li avrebbero seguiti senza problemi," dichiara Ramon Trecet vent'anni dopo. "Scoprirono che in realtà non era così, no. Due anni dopo quella finale tra Real e Barcà, la ACB vendette i suoi diritti a Canal +, una pay tv, e da quel momento nulla fu più lo stesso," dichiara il giornalista, voce della ACB e della NBA per quasi 20 anni, che lasciò la tv spagnola poco dopo la notizia del passaggio dei diritti a Canal +: "Andai direttamente in Francia, non tornai a Torrespana. TVE non aveva più i diritti legati al basket, che era lo sport che ho sempre amato. Nessuno mi informò di nulla, a quel punto decisi semplicemente di andarmene".

 

Trecet svela che il clima tra ACB e TVE era molto teso perchè la rete televisiva dava sempre la priorità ad altri eventi sportivi come le Olimpiadi o gli Europei di calcio quando si trattava di usare il budget a disposizione. "Ci furono delle trattative molto lunghe, che vennero interrotte nel Gennaio del 1999. Fu un errore strategico enorme per TVE, che perse uno sport che era genuinamente suo, ma lo fu anche per Canal + che mandò tutti i suoi uomini di punta per la gestione di ACB +".

 

Nella stagione 96-97, quando gli ascolti televisivi raggiunsero il loro apice, la ACB viaggiava ad una media di oltre un milione di spettatori a partita. Sette anni dopo, quando la ACB tornò sugli schermi di TVE la media era scesa a 713,000 spettatori. Oggi che la ACB è di nuovo un prodotto per soli abbonati alla pay-tv, il campionato è seguito da soli 128.000 spettatori, con singole partite che non riescono ad andare oltre ai 5.500 spettatori. Come ha potuto la ACB perdere praticamente tutto il suo audience televisivo nel giro di 20 anni?

 



Come spesso accade per fenomeni di questa entità, il crollo degli ascolti dell'ACB non può essere spiegato con un solo fattore ma è frutto di una serie di decisioni ed eventi. Tuttavia, molte delle persone interpellate citano le quattro stagioni gestite da Canal + come l'inizio della fine. "Canal + ottenne i diritti legati al basket con un'offerta sensazionale per quel periodo, 18 milioni di euro a stagione per quattro anni. E ancor di più con una produzione televisiva a livelli stellari. Ma le pay tv in quel periodo non avevano ancora la capacità di attrattiva che hanno adesso e dunque per quattro anni il basket venne sostanzialmente oscurato dalla televisione," spiega Ricardo Vaca, autore della tesi relativa al caso del basket spagnolo in tv.

 

In effetti, Canal + investì davvero tanto sul prodotto ACB, trasportando nel mondo del basket molte tecnologie che erano tipiche della produzione calcistica, come replay in super slow motion, inquadrature da gru altissime e un programma di approfondimento 'leggero' intitolato 'Quello che l'occhio non vede'. Di quei quattro anni di gestione di Canal + non si hanno dati sull'audience, l'unica cosa che si conosce è che quando il basket tornò in chiaro, dodici ogni cento spettatori erano andati persi per strada. "La ACB, con ACB +, era diventato un prodotto preconfenzionato e inscatolato, non riuscì più ad avere gli stessi ascolti di prima, neanche quando i diritti tornarono in chiaro. Molti trascurano un dettaglio che secondo me non è da poco. In quel periodo le squadre iniziarano a firmare diversi giocatori stranieri e i contratti a breve durata, anche di una sola settimana, divennero molto popolari, creando un deficit di identità e continuità nei roster," dichiara Eduardo Fernandez-Cantelli, responsabile del marketing del Real Madrid tra il 2000 e il 2003.

 

"Oltre agli ascolti, che suppongo fossero molto bassi, la cosa peggiore del passaggio dei diritti televisivi a Canal + fu che il basket uscì dalla testa della maggior parte degli appassionati, diventando uno sport di secondo piano," continua Ricardo Vaca. Personaggi come Jordi Villacampa, Fernando Martin o Wayne Brabender, figure mitiche nell'immaginario spagnolo, lasciarano il campo senza degli eredi. Uno di quelli poteva essere Pau Gasol, uno dei giocatori europei più forti di sempre, ma i suoi anni in ACB furono visibili solo ed esclusivamente agli abbonati: "L'effetto del boom di Pau Gasol, che avrebbe potuto unire tutto il basket spagnolo, fu praticamente nullo, quasi senza esposizione," dichiara Vaca.

 

Nel 2003 la ACB presentò la nuova stagione senza avere un contratto televisivo in essere con nessuna rete. 'Quello fu davvero uno spettacolo, la mattina vendevano il loro prodotto in bella mostra e nel pomeriggio minacciavano un lockout se TVE non gli avesse fatto un'offerta credibile per i diritti. Ma TVE si era sentita tradita dal passaggio al Canal + e si rifiutava di negoziare con la ACB. Il Segretario dello sport del governo spagnolo arrivò a dire 'come è possibile che un'organizzazione privata, la ACB, reclami un contratto con una tv pubblica come TVE?". Alla fine, dopo un lungo tira e molla, la ACB trovò un accordo con TVE ma la fiducia tra le due parti era ormai totalmente compromessa," ricorda il commentatore Tracet. 

 

Il ritorno alla televisione pubblica fu traumatico: i club incassarono meno denaro, cosa che portò ad un impoverimento dei roster e degli staff tecnici, inoltre parte dei diritti televisi andarono alle televisioni locali. "La ACB lasciò Canal + con i diritti televisi spartiti tra reti che trasmettevano le partite delle proprie squadre all'orario che ritenevano più opportuno, e visto che alcune partite appartenevano a TVE e altre alle tv locali, non si riuscì a creare una trasmissione omogenea delle partite. Tutto era troppo frammentato e spezzettato, riducendo ulteriormente l'audience," dichiara Ricardo Vaca.

 

Questo fu il periodo in cui i fans persero definitivamente i riferimenti temporali legati al basket, cosa che in realtà era già iniziata ancora prima del passaggio dei diritti a Canal +: "Questa fu una delle chiavi. Si arrivò ad una situazione nella quale i fans non sapevano a che ora le partite sarebbero state trasmesse. Quando è l'ACB? Sabato pomeriggio? Domenica mattina? E' una cosa talmente seria che ancora oggi chi vuole guardare la ACB deve andarsela a cercare, non ha dei riferimenti precisi a livello settimanale come succede con la Champions League o l'Eurolega," dichiara Alzueta.

 

Visti gli scarsi risultati, molti spettatori si riavvicinarono a TVE con poco entusiasmo e interesse: "E' vero che TVE non ha trattato il prodotto ACB nel migliore dei modi ma rispetto a Canal + i nostri mezzi non erano adeguati. Abbiamo dovuto investire, soprattutto nel post partita. Fare determinati tipi di cose era praticamente impossibile. Se io, da giornalista, proponevo al mio editore un'intervista esclusiva con Nikola Mirotic, lui mi rispondeva dicendomi 'con chi?" A me sarebbe piaciuto moltissimo fare le cose che ci chiedevano gli spettatori ma il network e la ACB non ci sostenevano. Se mi dai le risorse, io ti posso anche fare un prepartita in stile TNT con Shaquille O'Neal e Scottie Pippen, però sai cosa succede se lo facessimo adesso? Che nessuno lo vedrebbe perchè molti non conoscono neanche i giocatori. Curare l'immagine di una lega è un lavoro che richiede molto tempo e molto denaro. Adesso come adesso un Baskonia-Unicaja, che è una signora partita, non la vedrebbe nemmeno Cristo. Per questo ormai le televisioni dicono 'dateci Barcelona-Real Madrid oppure non parlateci nemmeno," conclude il giornalista Alzueta.

 

Mentre la ACB continuava a perdere spettatori, l'Eurolega, dove giocavano diverse delle principali squadre spagnole, continuava a guadagnarne. Così gli stessi clu hanno iniziato a concentrarsi più sulla competizione europea che sul campionato, visto che l'Eurolega garantiva palazzetti pieni e corposi premi partita. "L'Eurolega sta divorando non solo la ACB ma tutte le principali leghe nazionali in giro per l'Europa. Prima giocavano il Martedì e il Mercoledì, adesso si sono spostati a giocare di Giovedì e di Venerdì, che sono più commerciali da un punto di vista degli ascolti, forzando così la ACB a giocare di Domenica, perchè il Real Madrid non giocherà in Turchia il Venerdì e a Malaga per il campionato il giorno dopo," spiega Vaca. Alzueta ha una visione molto simile: "Il formato attuale dell'Eurolega, con una regular season così lunga, è sostanzialmente la riproposizione delle vecchie proposte fatte da Maccabi Tel Aviv e dai club russi, che preferivano giocare con il Barcelona o con l'Olympiacos piuttosto che contro il Maccabi Haifa, visto che le partite nazionali non riempiono i palazzetti. Il problema è che le squadre più forti del campionato spagnolo, quelle che dovrebbero difendere la ACB, sono più che soddisfatte di giocare in Eurolega. Non dico che Real e Barcelona hanno abbandonato del tutto la ACB ma, personalmente, non conterei sulla loro lealtà a lungo termine. E visto che quei due club spostano così tanti spettatori, il rischio è sempre dietro l'angolo".

 

Un allenatore di ACB, che preferisce rimanere anonimo, sviluppa ulteriormente sull'argomento: "Madrid e Barcelona non vogliono perdere soldi. I loro presidenti sono più concentrati sul calcio, che gli porta gli incassi maggiori, e quando guardano al basket lo fanno con distacco. Basta fare attenzione al linguaggio che utilizzano. Per Florentino Perez i 15 milioni di euro che usa nel basket sono 'una spesa', mentre quello che usa per comprare Fabio Coentrao è 'un investimento'

 

Il sorpasso dell'Eurolega ha portato ad un'altra conseguenza spiacevole: il peggioramente della percezione dell'ACB. Come spiega Fernandez-Cantelli, la ACB non è più la lega dove tutti vogliono stare: "Sebbene la ACB sia ancora il più importante campionato nazionale in Europa, da un punto di vista professionistico è solo la terza lega, dietro la NBA e la Eurolega, questo rende molto difficile trattenere il talento e costruirci attorno. Diverse volte i giocatori, ormai, perdono anche soldi venendo qui. " Trecet concorda con questa opinione: 'Ai grandi club di ACB non frega nulla della lega nazionale, e ovviamente questo tipo di atteggiamento viene trasmesso anche ai fans. Dal Lunedì al Venerdì, quando lo spettatore può dedicare un po' di attenzione al basket, ci sono l'Eurolega e l'Eurocup, che hanno partite di primo livello. Dopo arriva il Sabato, la gente mette su un Manresa-Obradoiro con uno sguardo stranito e dice 'questa roba ve la guardate voi'.

 

All'inizio la situazione non era così tragica ma poi nel 2008 arrivò la crisi che cambiò completamente il modo di operare delle squadre di ACB: "Per molti anni la ACB è stata composta in questo modo, due club di calcio e 16 volontà politiche, il tutto era tremendamente pompato agli estremi. Dietro le squadre c'erano istituzioni pubbliche che sperperavano denaro senza controllo. Ho visto il budget dell'Unicaja Malaga che vinse il titolo nel 2005, spesero 16 milioni di euro, poi vedi gli introiti e noti che non avevano incassato neanche un milione di euro. Lo stesso discorso vale anche per diverse edizioni del Baskonia. O il caso del Siviglia, quando CaixaBank comprò Caja San Fernando e decise di chiudere i rubinetti e il club quasì sparì del tutto. Quandò la crisi è arrivata, tutto il prodotto dell'ACB ne ha risentito parecchio" dichiara Alzueta.

 

Nonostante tutto, gli spagnoli hanno dimostrato che non hanno un problema con il basket, ma solo con l'ACB. La tesi di Ricardo Vaca mostra che l'attenzione dei media è passata dal 66% della copertura del basket dedicata all'ACB nel 1997 al 28% di adesso. Parallelamente all'agonia dell'ACB, la nazionale spagnola ha vissuto il periodo più florido della sua storia, vincendo diversi titoli internazionali e medaglie olimpiche. Il seguito per la nazionale non è mai mancato, arrivando anche a picchi di sei milioni di spettatori: 'Il problema è che i fratelli Gasol, Ricky Rubio, Calderon, i leader della nazionale non giocano in Spagna, non sono dei riferimenti dei club spagnoli. Quello che offriamo nel nostro campionato è una serie di giocatori a rotazione con lo sponsor del club che cambia ogni anno, facendo cambiare anche il nome della squadra," si lamenta Fernandez Cantelli.

 

Esiste un modo per salvare la situazione? Tra tutte le persone intervistate, Fernandez Cantelli è colui che vede meno possibilità di salvezza: "In questo momento, onestamente, non riesco ad intravedere una soluzione chiara ai problemi dell'ACB. Sappiamo che l'interesse per il basket esiste, lo abbiamo visto con la nazionale spagnola e con la NBA, ma tra i fans e la ACB c'è una disconnessione ormai evidente. Forse una parziale soluzione potrebbe essere quella di ridurre il numero dei trasferimenti che si possono fare durante l'estate, in modo tale da creare maggiore continuità nelle squadre tra una stagione e l'altra e quindi portare anche più identificazione con i tifosi, ma penso proprio che una cosa del genere non accadrà mai".

 

Lalo Alzueta è più ottimista e propone una visione più di impatto per scuotere il basket spagnolo: 'L'ACB, al momento, è decapitata, non ha una figura esecutiva al vertice che prende decisioni per il futuro sviluppo della lega, come succede in NBA. Tempo fa si decise per l'attuale modello assembleare che però ha due problemi enormi: il primo è che ogni decisione ha dei costi pressochè insostenibili, quindi la lega avanza solo a piccolissimi passi. Il secondo problema, quello più grave, è che sono solo i grandi club a manovrare tutto nell'ombra, gestendo anche le piccole squadre attraverso metodi traversi. La ACB ha bisogno di qualcuno che detti una strada precisa, come succede in Eurolega, qualcuno che commetta anche degli errori ma che sappia la direzione precisa da intraprendere, ponendosi al di sopra degli interessi dei singoli club. 

 

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O. Cauchi

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 29 Commenti
  • IrvingThomas 26/12/2017, 13.14 Mobile

    Secondo me i campionati nazionali hanno ancora molto da dire, almeno in Italia..ma quello che l'articolo sostiene, è accaduto anche in Italia con Sky che ha sottratto il basket ai riflettori e lo ha posto nel buio.. operazione che, secondo me, si sta ripetendo col trasloco sul web.. il problema è che i primi miopi sono i presidenti delle società di Serie A che hanno confuso il ruolo attuale del web come accadde col ruolo delle Pay tv.. mi scandalizza come i manager attuali non ne parlino mai..

  • stefanog23 26/12/2017, 13.09 Mobile
    Citazione ( Ale92c 25/12/2017 @ 19:31 )

    Bell'articolo. Io tifo Milano e faccio l'abbonamento solo per l'Eurolega, perché dopo aver visto partite contro le squadre più forti d'Europa non avrei voglia di investire soldi/tempo la domenica per vedere Pesaro Cremona ecc. Penso che questa cosa ...

    Bisogna vedere quanto è bello vedere la propria squadra perdere con le migliori d'europa ed essere fuori dalla corsa play off dopo 2 mesi di eurolega, senza che la competizione offra altri obiettivi. Alla lunga questa roba stancherà e i dati di affluenza in questa stagione fanno già vedere una flessione.

  • alert 25/12/2017, 23.56
    Citazione ( Stroke84 25/12/2017 @ 22:10 )

    Analisi perfetta,giusta e vera. Ma a me mette un enorme tristezza...

    Si può essere originali, innovativi, avere le idee giuste, ma se queste non sono supportate dal denaro, dalle tv e dal circo che le leghe professionistiche mettono in piedi, non c'è possibilità alcuna di sopravvivere a certi livelli.


    Fa male, ma il mondo è questo. Per me che tifo Cantù è ormai un fatto che non vedrò mai più il mio team vincere la Coppa dei Campioni. Non solo non vincerla, ma parteciparvi.

  • Rob76 25/12/2017, 22.58 Mobile

    Bella scoperta, tira piu' un pelo di Messi di un carro di Tomic.

  • Stroke84 25/12/2017, 22.10 Mobile
    Citazione ( alert 25/12/2017 @ 21:37 )

    Il mondo non è più quello pre-globalizzazione, quindi piaccia o meno, se vogliamo esistere a tutti i livelli ci dobbiamo unire. Questo vale per l'economia come nello sport. L'ACB, il campionato italiano erano il top del top in Europa, ora c'è qu ...

    Analisi perfetta,giusta e vera. Ma a me mette un enorme tristezza...

  • alert 25/12/2017, 21.37

    Il mondo non è più quello pre-globalizzazione, quindi piaccia o meno, se vogliamo esistere a tutti i livelli ci dobbiamo unire. Questo vale per l'economia come nello sport.


    L'ACB, il campionato italiano erano il top del top in Europa, ora c'è quello turco ma in generale il basket quello vero, quello con i soldi è solo l'Eurolega. Ovviamente se devo investire denaro lo faccio solo se ho palazzetti pieni, tv e sponsor, cosa che l'Eurolega garantisce.


    Cosa devono fare le leghe nazionali? Accettare la realtà che le big non giocheranno più nei campionati nazionali e che l'Eurolega diventerà la lega professionistica per eccellenza con metodologie tipiche del prodotto NBA.


    Quindi tempo qualche anno, vedremo l'Eurolega con più squadre, con più gare di stagione regolare e po, mentre ACB, il campionato italiano etc......vivacchieranno con spese di gestione basse per permettere a realtà di medio piccolo cabotaggio di esistere.

  • Albertofree 25/12/2017, 21.33

    ACB è una lega, non la Federazione, il suo scopo dovrebbe essere quello di massimizzare i profitti per chi ne fa parte. Oltre a errori "televisivi" sta perdendo la battaglia con Eurolega. Con la RS attuale e l'acquisizione dei migliori team nazionali (5 per la Spagna!!!!) l'Eurolega drena risorse, interesse e denaro non solo alla FIBA ma anche alle leghe.

  • Riccardo2013 25/12/2017, 21.08 Mobile
    Citazione ( duledule 25/12/2017 @ 20:37 )

    Bah...analisi buttata là...populista come quelle antieuropeiste...non è questo il luogo credo

    Infatti non era una analisi ma un mio modesto augurio senza pretese di convincere nessuno. Anche se mi pare che siano tutti concordi nel condannare l'insano ibrido che attualmente si chiama Unione Europea, in un senso o nell'altro.

  • MENCIA 25/12/2017, 20.56

    c'e da dire che la nazionale di calcio spagnola vinceva mondiali ed europeo , si sa che quando le nazionali vincono lo sport ne trae profitto vedi quando in Italia la palla volo vinceva mondiali, poi hanno il calcio di Real e Barcellona che la fa da padrone , se calcoliamo che la nazionale di basket oramai e' alla frutta il calo del basket spagnolo e' matematico

  • RedDragon 25/12/2017, 20.44
    Citazione ( Baskettando 25/12/2017 @ 20:10 )

    É anche una questione di crisi economica dell'euro zona. Strano che colpisca però anche un campionato con due colossi polisportivi come real e barca.

    troppo dipendente da quelle big forse

  • RedDragon 25/12/2017, 20.43
    Citazione ( duledule 25/12/2017 @ 20:37 )

    Bah...analisi buttata là...populista come quelle antieuropeiste...non è questo il luogo credo

    concordo sul non è il luogo

  • duledule 25/12/2017, 20.37 Mobile
    Citazione ( Riccardo2013 25/12/2017 @ 19:55 )

    Io non vedo l'ora. Come non vedrei l'ora di avere una vera Europa e non questi staterelli medievali totalmente inadatti al mondo globalizzato...

    Bah...analisi buttata là...populista come quelle antieuropeiste...non è questo il luogo credo

  • MattBonner 25/12/2017, 20.34
    Citazione ( Riccardo2013 25/12/2017 @ 19:55 )

    Io non vedo l'ora. Come non vedrei l'ora di avere una vera Europa e non questi staterelli medievali totalmente inadatti al mondo globalizzato...

    Mi hai migliorato il Natale, grazie

  • gibson 25/12/2017, 20.18

    Comunque lo hanno gia detto Real Barca hanno gia minacciato di uscire dalla lega se essa non viene incontro alle propie richieste tipo diminuire il numero di squadre.

  • gibson 25/12/2017, 20.11
    Citazione ( laspadanellaroccia 25/12/2017 @ 20:03 )

    La storia secondo alcuni è simile.Da quando dopo l'argento olimpico si è passati su SKY gli ascolti sono crollati,e nemmeno con il ritorno sulla RAI in chiaro ha portato gli ascolti di una volta...

    Sara stato anche quello ,pero ha inciso anche il livello del campionato italiano che si abbassato poi altre cose.

  • Diabolik 25/12/2017, 20.11 Mobile

    La colpa è che si sono troppi stranieri (cit.)

  • gianluca94 25/12/2017, 20.10

    Non è una novità che alle big di Spagna i confini stiano stretti. Prima si arriva alla Nba all'europea e meglio è per tutti.
    I campionati nazionali continueranno a mo' di minors americane.

  • Baskettando 25/12/2017, 20.10 Mobile

    É anche una questione di crisi economica dell'euro zona. Strano che colpisca però anche un campionato con due colossi polisportivi come real e barca.

  • laspadanellaroccia 25/12/2017, 20.09
    Citazione ( nipys 25/12/2017 @ 20:07 )

    ma l'allenatore che vuole rimanere anonimo per aver detto la più grande banalità della storia dello sport mondiale? laso?

    Ma le polisportive spagnole che fine hanno fatto?Baskettando
     

  • gibson 25/12/2017, 20.08
    Citazione ( Riccardo2013 25/12/2017 @ 19:55 )

    Io non vedo l'ora. Come non vedrei l'ora di avere una vera Europa e non questi staterelli medievali totalmente inadatti al mondo globalizzato...

    Senza dilungarmi troppo sulla politica purtroppo stanno prendendo piede populismi nazionalismi e sentimenti antieuro la strada e ancora lunga.

  • nipys 25/12/2017, 20.07

    ma l'allenatore che vuole rimanere anonimo per aver detto la più grande banalità della storia dello sport mondiale? laso?

  • laspadanellaroccia 25/12/2017, 20.04
    Citazione ( Brindisinelsangue 25/12/2017 @ 19:41 )

    Sarebbe davvero interessante capire come si va nel Belpaese.

    Più che altro tutte queste mega arene che stanno costruendo faranno la fine dei centri commerciali?

  • laspadanellaroccia 25/12/2017, 20.03
    Citazione ( RedDragon 25/12/2017 @ 19:20 )

    E questa è la ACB. Non penso che qualcuno abbia il coraggio di farlo per la serie A

    La storia secondo alcuni è simile.Da quando dopo l'argento olimpico si è passati su SKY gli ascolti sono crollati,e nemmeno con il ritorno sulla RAI in chiaro ha portato gli ascolti di una volta...

  • Riccardo2013 25/12/2017, 19.55 Mobile
    Citazione ( Brindisinelsangue 25/12/2017 @ 19:50 )

    È un dato di fatto preferire i migliori. Come è un dato di fatto che con le pay tv il ns sport arranca in termini di ascolto. Ma con i campionati nazionali che facciamo? Li eliminiamo? A questo punto meglio varare una vera e propria lega europea, l ...

    Io non vedo l'ora. Come non vedrei l'ora di avere una vera Europa e non questi staterelli medievali totalmente inadatti al mondo globalizzato...

  • Brindisinelsangue 25/12/2017, 19.50 Mobile
    Citazione ( Ale92c 25/12/2017 @ 19:31 )

    Bell'articolo. Io tifo Milano e faccio l'abbonamento solo per l'Eurolega, perché dopo aver visto partite contro le squadre più forti d'Europa non avrei voglia di investire soldi/tempo la domenica per vedere Pesaro Cremona ecc. Penso che questa cosa ...

    È un dato di fatto preferire i migliori. Come è un dato di fatto che con le pay tv il ns sport arranca in termini di ascolto. Ma con i campionati nazionali che facciamo? Li eliminiamo? A questo punto meglio varare una vera e propria lega europea, le cui partecipanti si staccano dai propri campionati ed amen.

  • Brindisinelsangue 25/12/2017, 19.41 Mobile

    Sarebbe davvero interessante capire come si va nel Belpaese.

  • bubu170 25/12/2017, 19.39 Mobile

    A tratti mi sembrava di sentire parlare un vecchietto contrario a internet perché ha fatto chiudere le biblioteche. Altre cose sono giuste ma mi pare una visione totalmente di parte e che non tiene conto del mondo attuale

  • Ale92c 25/12/2017, 19.31 Mobile

    Bell'articolo.
    Io tifo Milano e faccio l'abbonamento solo per l'Eurolega, perché dopo aver visto partite contro le squadre più forti d'Europa non avrei voglia di investire soldi/tempo la domenica per vedere Pesaro Cremona ecc. Penso che questa cosa valga per tanti anche a livello televisivo (io ad esempio per vedere l'EL in settimana con Eurosport mi tengo libero, per la RS del campionato mai).
    Se poi consideriamo che in Italia questo discorso vale solo per Milano, mentre in Spagna hanno 5 squadre in Eurolega...

  • RedDragon 25/12/2017, 19.20

    E questa è la ACB. Non penso che qualcuno abbia il coraggio di farlo per la serie A