Pianigiani sul caso Hackett: Se ha desiderio di tornare lo esprima con chiarezza
Le parole del coach dell'Italia sul caso Daniel Hackett
Simone Pianigiani, coach della nazionale, ha parlato della nazionale ed anche dal caso Daniel Hackett a La Repubblica.
Ecco gli estratti principali.
Poi, tra polveroni immani, s'è eclissato Hackett.
"Posso fare un passo indietro? In nazionale stiamo cercando di costruire un ambiente al servizio dei giocatori, attento alla loro salute e al capitale che rappresentano per i club. Ho aperto le porte a medici e preparatori delle società, tutto si decide assieme, nessuno viene forzato a giocare se non sta bene: né da me, né dai dottori, né dal presidente. Su tutto ciò s'è abbattuta la vicenda Hackett, che vorrei ancora definire come un momento d'incomprensione, poi ingrossato da una comunicazione oggi sempre più rapida e tumultuosa. Ora, depositato il polverone, nego ci siano in azzurro due pesi e due misure. E che ci sia qualcuno contro Hackett".
Ma se anche nelle Scritture il vitello grasso finisce in tavola per i birboni, avremo dunque, per Hackett, porte aperte, serrate o socchiuse?
"Lasciamo che tutto si decanti e si ritrovi un'armonia condivisa. C'è tanta strada da fare, ma alla fine l'ascolteremo, capiremo come si porrà. Se ha desiderio di tornare, lo esprima, con chiarezza e onestà intellettuale. Sul valore non si discute, con lui, Belinelli e Gallinari prenderemmo pure una dimensione fisica tale da consentirci un'altra pallacanestro, e al di là di muscoli e tecnica Daniel, quand'è stato dentro la squadra, l'ha fatto con impegno. Dica come sta e cosa vuol fare. Il gruppo valuterà, prima ancora del coach. La mia decisione verrà dopo".
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