Quintetto ideale Serie A: giornata 14
Ecco il primo quintetto e sesto uomo, con annesso MVP, della quattordicesima giornata del campionato di Serie A
E' arrivato anche il quintetto ideale di Sportando. Prima volta per Daniele Cavaliero e MarQuez Haynes.
Quintetto:
Daniele Cavaliero, PM, Sidigas Avellino: se Avellino scollina i 100 punti contro Montegranaro e nella sua stagione si trova ancora in lotta per le final eight di coppa (difficile trasferta a Reggio Emilia per raggiungerle) una fetta del merito è di Daniele Cavaliero. Discusso molto in estate, con anche annessi problemi di contratti non firmati per settimane a causa di misteriosi motivi dalla società, rimane ad ogni modo uno dei migliori innesti della stagione per la Sidigas. Vitucci dopo un iniziale schema in cui lo faceva uscire per far rifiatare Lakovic opta per aumentare la qualità e la spaziatura per lunghi ed esterni schierandolo da secondo play aggiunto di fianco allo sloveno. Il risultato porta alla vittoria su Montegranaro e ad un’altra gara sontuosa dopo quella con cui decise la sfida contro Brindisi dopo una lunghissima rimonta. Nella sua gara fattura 18 punti, 5 rimbalzi, 7 assist e 27 di valutazione. Si erge sopra tutti anche nel plus-minus con +16. Oggettivamente dà spesso l’impressione di essere frenetico e di perdere qualche pallone banale per la troppa foga nel voler andare a canestro, ma quando riesce ad entrare in ritmo e fiducia al tiro sicuramente può essere un fattore da considerare. La serata al tiro eccellente e generale di tutta la squadra alza enormemente le sue statistiche e gli offre la prima chiamata annuale nel quintetto Sportando.
MarQuez Haynes, G, Montepaschi Siena: Quez o non Quez, that’s the question…chissà che Livio Proli non stia facendo l’Amleto di turno dopo la prestazione scintillante con cui il giocatore che ha offerto a Siena nella trattativa per Hackett ha trascinato alla vittoria la Mens Sana sulla Cimberio Varese. Detto che gli esterni varesini sono tra i meno efficaci del campionato in fase difensiva bisogna sottolineare come lui faccia di tutto per farsi voler bene sin da subito. Va al riposo con 18 punti a referto, chiude con 24 punti (5 triple), 4 rimbalzi, 3 recuperi, 6 assist e 28 di valutazione. Immediatamente appena arrivato a Siena Crespi lo svincola dai compiti di regia che lo affliggevano a Milano e mostra tutto il suo potenziale di tiratore. Il sistema ad alta velocità con molte conclusioni ad alta percentuale dagli angoli lo mette nelle ideali condizioni per potersi esprimere. Vediamo se adesso le squadre adotteranno una marcatura più arcigna per limitarne le scorribande.
Jeffrey Brooks, AP, Pasta Reggia Caserta: avete presente cosa vuol dire un uomo solo contro tutti? Sono più o meno i 40 minuti che Jeffrey Brooks gioca contro la Vanoli Cremona. In una giornata di disastro completo di quasi tutta la squadra tiene (inutilmente) a galla la Pasta Reggia al PalaRadi fino alla fine con una prestazione maiuscola ed energica. Se si considera che combina oltre la metà della valutazione complessiva della squadra questo dovrebbe far capire tutto senza altri commenti. Chiude con 23 punti, 11 rimbalzi, 2 stoppate e 30 di valutazione finale. Nell’area è immarcabile e i lunghi di Cremona non riescono ad arginarlo. Chris Roberts prova a sprazzi a dargli una mano per cercare di non far affondare la barca. Brooks non è nuovo in questa stagione a prestazioni solide; la sua versatilità nel ruolo di ala lo rende complicato da marcare e anche difficile da superare per la capacità che ha di difendere su almeno 3 ruoli. E’ un vero peccato che dal perimetro sia sempre battezzabile, altrimenti probabilmente giocherebbe in altri palcoscenici.
Andre Smith, AG, Reyer Venezia: ci era andato vicino tante volte e la quattordicesima è finalmente quella buona. Andre Smith all’ennesima prestazione dominantesi conquista il primo (MVP) sportando con una dominante prestazione sul difficile parquet di Roma. Prova semplicemente maestosa dell’ala americana, che chiude con 32 punti, career high di 9 triple segnate, 12 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist per 33 di valutazione complessiva. Giocatore semplicemente utile sempre e comunque: in attacco è un pericolo costante, in difesa difende bene e non fa mai mancare l’impegno. Autentico faro per la squadra anche nei momenti di maggiore difficoltà come testimonia il +13 di plus-minus (rapportato al -17 di Donell Taylor). La gara la vincono lui e la difesa uscendo dalla panchina di Nate Linhart, altro enigma che però sembra trovare poco per volta la propria dimensione. Difficile credere che dopo la seconda stagione da protagonista nel campionato italiano non trovi una grande squadra disposta ad investire su di lui il prossimo.
O.D. Anosike, C, Victoria Libertas Pesaro: Anosike è una contraddizione…è la quarta volta che ha la migliore valutazione di giornata, ma non riesce a conquistare l’MVP perché la squadra perde sempre. Sicuramente lo considereremo tra gli MVP potenziali della stagione qualora Pesaro dovesse salvarsi, ma per ora oltre all’ennesima prova da 38 di valutazione non riesce a lasciare un tangibile segno nei risultati del club. Dopo la sconfitta al supplementare contro Brindisi finisce ancora una volta con una doppia-doppia larghissima e la consueta sensazione di dominio nel verniciato, vanificata dall’ennesima sconfitta della squadra in un finale punto a punto. Chiude con 23 punti e 17 rimbalzi. Ad un rookie è sinceramente difficile chiedere di più, ma questo ragazzo dominerà in Europa, ne siamo sicuri.
SESTO UOMO:
Keith Langford, G, Emporio Armani Milano: “senti Keith abbiamo qualche problema in attacco, mi vai a fare qualche punto per smuovere le acque grazie?” “certo coach non si preoccupi”! è questo il dettame con cui Luca Banchi deve aver caricato Langford nella gara contro Sassari, perché il vicecapitano dell’Olimpia esce dalla panchina senza fare storie e si erge a faro offensivo come spesso gli riesce. Archiviato il mezzo disastro dell’OAKA l’Olimpia trova la pesantissima vittoria esterna che li qualifica per le final eight di coppa italia. Keith chiude con 24 punti e 5 rimbalzi per 23 di valutazione. A cavallo tra il terzo e il quarto periodo segna una serie di canestri che scavano il parziale decisivo per la vittoria dell’Olimpia. A mettere il timbro definitivo ci pensano Wallace e Moss. Ha una sola vera pecca, al di là dei gusti della gente sull’aspetto difensivo, ossia che nelle giornate in cui non entra il tiro non riesce in nessun modo a variare il proprio gioco: fatica a rendersi utile per la squadra in una maniera diversa da quella del fare punti. Su questo non è detto che possa migliorare, anche se con la scadenza del contratto alle porte sicuramente avrà già fatto per sé queste considerazioni.