Il 2013 un anno da ricordare per i tifosi della Virtus Roma
Il punto in casa Virtus Roma
Il 2013 è stato senza alcun dubbio un anno da ricordare per i tifosi della Virtus Roma.
Con un gruppo eroico la squadra è arrivata prima ad un impronosticabile terzo posto in classifica e poi, sconfiggendo in gara 7 sia Reggio Emilia che Cantù, in finale scudetto.
Al termine di questo anno solare la Virtus si ritrova in testa alla classifica al pari di Siena, Brindisi, Cantù e Sassari con un bilancio di nove vittorie e quattro sconfitte nelle prime tredici giornate di campionato. Il primo posto arriva superando una lunga serie di difficoltà, l’arrivo del coach a metà settembre per via degli impegni con l’Italia, i blackout del mese di novembre, le sconfitte, anche pesanti in Eurocup, gli infortuni di Jordan Taylor, il rendimento altalenante di Quinton Hosley e le prestazioni decisamente insufficienti di Callistus Eziukwu.
Ma Roma dopo il tonfo casalingo contro il Mons Hainaut ha cambiato marcia a partire dalla vittoria contro Milano, ottenendo cinque vittorie in sei partite in campionato, unica sconfitta arrivata a Siena in una partita comunque giocata a testa alta dalla Virtus.
La svolta è arrivata grazie alla coppia Goss-Baron che hanno segnato rispettivamente 19.1 e 14 punti di media nelle ultime sei di campionato, e ad una grande difesa, che nello stesso arco di tempo ha subito appena 70.8 punti. Phil Goss dopo un inizio non brillante ha fatto un upgrade mentale oltre che come rendimento ed adesso è il leader di questa squadra, raccogliendo la pesantissima eredità che Gigi Datome gli ha lasciato.
Jimmy Baron sta facendo quello per cui è arrivato a Roma: aprire il campo con i tiri da tre punti, il suo marchio di fabbrica. E si sta realmente rivelando uno dei migliori tiratori d’Europa, segnando tiri difficilissimi nonostante ottime difese, anche da distanze ben prima della linea dei 6.75.
A sottolineare invece il lavoro difensivo nei singoli quarti c’è il fatto che la Virtus in tre delle ultime sei partite ha subito in un quarto meno di dieci punti (sei nel quarto contro Milano, otto nel quarto con Sassari e nove nel terzo con Pistoia) a dimostrare l’intensità che Roma mette nei singoli momenti della partita. Senza dubbio questa difesa è la naturale conseguenza di un atteggiamento cambiato radicalmente dalla squadra. Se infatti prima notavamo una squadra disunita, che sembrava formata da giocatori volti esclusivamente al proprio tabellino personale, adesso la squadra è compatta, ed ognuno dà tutto ed è disponibile a sacrificarsi per il proprio compagno.
Probabilmente Hosley può essere considerato la faccia di questo cambiamento: svogliato e passivo nelle prime partite, più deciso nelle ultime. Volendo scegliere un’azione basti pensare alla palla recuperata a Pistoia gettandosi in terra tramutata in un facile lay-up di Goss.
Un’altra nota positiva è sicuramente Bobby Jones, sicuramente molto più simile alla versione degli scorsi playoff che a quella della scorsa regular season. Perfetto giocatore che dall’altra parte dell’oceano definiscono 3&D, ovvero triple e difesa. Possiamo dire che se Trevor Mbakwe è la chiave di volta della difesa della Virtus, le due ali, Hosley e Jones, sono le due colonne portanti. Dopo un opaco inizio anche Lorenzo D’Ercole sta tornando l’utilissimo giocatore della scorsa stagione, ricominciando a mettere i suoi tiri piazzati e decidendo delle partite grazie alla sua tenace difesa sui piccoli avversari.
Ma comunque non è tutt’oro quel che luccica, ci sono comunque dei problemi in casa Virtus.
Innanzitutto non ci sono ricambi per i lunghi, per via dello scarso rendimento di Callistus Eziukwu e del basso minutaggio di Alex Righetti.
Jordan Taylor ancora non riesce ad esprimersi ai suoi livelli, per via di un paio d’infortuni che hanno prima rallentato la sua preparazione in vista della stagione e poi il suo recupero. Malgrado ciò segna 9.9 punti a partita smazzando anche 4.1 assist (leggermente meglio della scorsa stagione, in cui erano 3.7). I segnali di ripresa in ogni caso ci sono, viene da una partita eccellente a Pistoia da 15 punti, 8 assist e 5 rimbalzi.
Nella rotazione degli esterni anche Riccardo Moraschini fatica a trovare spazio.
Per quanto riguarda l’allenatore coach Luca Dalmonte fino al mese di novembre ha decisamente fatto fatica a conoscere la sua squadra, infatti spesso ci sono state rotazioni non eccellenti, timeout tardivi ed un gioco non brillante con lunghi blackout, sia nella metà campo offensiva che in quella difensiva.
Ma dal mese di dicembre ci sono stati notevoli miglioramenti e se la squadra si mostra adesso un gruppo compatto e difende in questa maniera lui ha sicuramente dei grandi meriti, anche se, come è naturale che sia, c’è ancora da lavorare.
Ma i tifosi della Virtus possono tirare un sospiro di sollievo.