Luca Banchi: 'Minucci l'artefice dei trionfi. Milano? Ci parlerò'
Le parole di Banchi il giorno dopo la vittoria in campionato
Luca Banchi ha annunciato l'addio alla Mens Sana il giorno dopo aver vinto lo scudetto, il suo primo da capo allenatore.
Il coach ha parlato a Tuttosport della stagione e del suo futuro, che sarà certamente a Milano.
"Immagine dell'anno. Semifinale di Coppa Italia contro Sassari. Brown esce sul -15 e non rientra più. Eppure dalla panchina incita, urla ed appena finisce la gara schizza in campo ad abbracciare i compagni come se fosse stato lui il protagonista. Li ho capito.
Società. Tutto parte dalla testa. Da Minucci. E' lui lo stratega. E questa impresa sportiva lo rende ancora più irraggiungibile. Al termine di una stagione in cui ha subito durissimi attacchi personali. Lui indirizza. Noi abbiamo lavorato e ci siamo scoperti lungo il percorso.
Hackett. Non ho mai avuto dubbi sul potenziale di Daniel. Importante è stato creare la sintonia tra Minucci, lui e me nel primo incontro. La nostra offerta non poteva essere concorrenziale con Milano sul piano economico e delle ambizioni. Ma dovevo fargli capire che lui era La Scelta. Ha lavorato sempre con determinazione. E' un appassionato del gioco.
Playoff al meglio delle 7. Non abbiamo impianti adeguati. Dobbiamo mettere giocatori e spettatori nelle migliori condizioni. Non si può giocare ogni due giorni. Nella NBA non si fa. Ma il pubblico si è appassionato come non si vedeva da tempo. Da tempo non c'erano due nostri capaci di sostenere responsabilità come Hackett e Datome.
Futuro. Nel mio caso, dopo 7 anni scade il contratto con Siena. Non s'immaginava un epilogo con questi risultati ma le necessità del club hanno la precedenza. Nel nostro lavoro non dobbiamo pensare di essere protetti da risultati o contratti. Milano? Contatti ma devo ancora parlare. Non bado ai soldi, andrò da chi dimostra di volermi per davvero. E' la base per i risultati. La verità è che la scuola dei coach italiani è la migliore e la più numerosa".