Serie A, Il pagellone di fine stagione
I voti da zero a dieci ai protagonisti della stagione di Serie A
VOTO 1: Le “perle” di Claudio Sabatini ci hanno tenuto in compagnia per tutta la stagione. Il culmine lo si è avuto definendo le ultime gare delle “gite gastronomiche” in modo tale da poter ottenere il premio per l’utilizzo degli italiani. La stagione di Bologna già non è stata entusiasmante, nonostante ogni domenica circa 7000 persone riempivano il Futurshow Station. La Virtus merita altro.
VOTO 2: Fuori al primo turno di EL, fuori nei quarti di Coppa Italia con Varese, fuori in gara7 contro Siena ai Playoff. E’ stata definita dal suo presidente Proli “la peggior stagione dell’epoca Armani” e fare peggio penso sia veramente arduo. Milano termina il ciclo di Scariolo nella maniera peggiore possibile, uscendo sconfitta da tutte le competizioni e spesso e volentieri anche umiliata (specialmente in RS in casa propria al Forum). E’ stato sbagliato tutto e la colpa ovviamente è da ripartirsi tra tutti, partendo dai vertici alti della società, arrivando a giocatori e allenatore. Quello che viene sarà l’ennesimo anno zero per una squadra che sembra non uscire mai da una crisi che dura ormai da 18 anni. Come tutto lascia presagire il coach sarà il nuovo campione d’Italia, vedremo se sarà in grado di trasmettere ciò che è riuscito a fare con Siena.
VOTO 3: La classe arbitrale italiana si è dimostrata a volte non all'altezza. Spesso si “abusa” del fischietto, specialmente sui falli tecnici e antisportivi. La gente va a palazzo per gustarsi giocate spettacolari, e non fischi a ripetizione. Sicuramente fare l’arbitro non è un mestiere semplice, specialmente nel basket in cui devi prendere delle decisioni nel giro di pochissimi attimi.
VOTO 4: La pubblicità fatta dai media per questi Playoff è stata pari a zero o quasi. Sicuramente il ritorno del basket sulla RAI ha contribuito ad aumentare il numero dei telespettatori, ma parliamo sempre di una media di 300.000 persone attaccate al televisore. Insomma, siamo sicuri che in Italia siamo così pochi a seguire questo sport? Si tratta pur sempre del secondo, purtroppo, sport di squadra nazionale. Almeno per i Playoff delle pubblicità sui canali principali della RAI potevano essere fatte, per non parlare dell’eventualità di mettere qualche partita su RAI3. Scommettiamo che almeno 7-800000 telespettatori si ottenevano?
VOTO 5: L’Umana Venezia era partita con ambizioni, e per migliorare il piazzamento dello scorso anno. La campagna acquisti portava nomi blasonati del calibro di Diawara, Eric Williams, le conferme di Young e Clark e soprattutto di coach Mazzon. Insomma sembrava essere una gran stagione e invece? Niente qualificazione alla Coppa Italia, Playoff agguantati all’ottavo posto ed eliminazione immediata contro Varese. Sicuramente è una stagione molto deludente per gli oro-granata, ma l’augurio è che possano rifarsi al più presto.
VOTO 6: Lo storico secondo posto in stagione regolare aveva fatto alimentare desideri di scudetto in quel di Sassari, e invece al primo turno la banda di Meo Sacchetti crolla inesorabilmente su quel tiro del figlio Bryan che si ferma sul ferro. Forse è un voto basso, ma la delusione e il rammarico sono molti, a maggior ragione per quello mostrato durante l’arco della Regular Season. Una squadra attaccatissima, magari con un gioco che ai più non può piacere, ma che si è rivelato essere efficace. Però quando realmente contava ha avuto passaggi a vuoto abbastanza gravi. In tutte e 4 le sconfitte contro Cantù ha avuto la palla per vincere, e il ferro l’ha sempre sputata. L’anno scorso entrava, quest’anno no. E’ il basket purtroppo. Sicuramente però è nata una nuova squadra che starà ai vertici del basket nostrano.
VOTO 7: Una citazione la meritano due società che ai Playoff non si sono qualificate, e per diversi motivi hanno avuto particolari problemi. La Vanoli Cremona e la JuveCaserta hanno disputato una stagione straordinaria sotto tutti gli aspetti. Cremona ad inizio campionato veniva indicata come la sicura retrocessa, ma ha piazzato un paio di colpi di mercato intelligenti e soprattutto il cambio di allenatore in corsa, Gresta per Caja, ha fatto fare il salto di qualità. Da sottolineare la stagione di Luca Vitali, diventato quasi uno “scarto” per tutte le società che però a Cremona ha saputo ritrovare fiducia e un ambiente a lui consono. Aver sfiorato i Playoff è stata una vera impresa per questa società. Caserta dal suo canto ha dovuto subire problemi economici, partenze continue di tutti i giocatori americani, arrivando a giocarsi i momenti clou della stagione solo con italiani ed europei. E qui sono arrivate vittorie su vittorie che l’hanno portata ad una salvezza tranquilla e come per Cremona, a cullare il sogno Playoff. Grandi meriti ovviamente a coach Sacripanti, ma la stagione di Stefano Gentile e Jelovac è da elogiare più e più volte.
VOTO 8: Ci sono 3 squadre che si meritano questa posizione, anche se la valutazione è differente per ognuna. Varese, Cantù e Reggio Emilia hanno disputato tutte e 3 un campionato strepitoso, pur in maniere totalmente differenti. Reggio Emilia era partita come una neopromossa di lusso, figlia comunque di un roster di tutto rispetto. E infatti qualificazione alla Coppa Italia, e sesto posto in campionato ne son stati la dimostrazione. Viene sconfitta a gara7 da Roma, dopo aver sperato in una semifinale storica. Di certo però l’annata stupenda non verrà dimenticata. Cantù aveva disputato un girone d’andata tutto sommato discreto, salvo poi crollare nettamente nel girone di ritorno, tenendo addirittura un passo da retrocessione, complice anche la cessione della stella Markoishvili. Però poi Arrigoni piazza il colpo Ragland e nei playoff scende in campo un’altra squadra, trascinata dal folletto americano. Espugna Sassari in gara7 con una prestazione di autorità, e poi sciupa clamorosamente l’occasione di arrivare in finale giocando una brutta gara6 in casa contro Roma sul punteggio di 3-2 in proprio favore. Però alla fine la stagione è da considerarsi positiva. Ora ha perso il suo maestro Andrea Trinchieri, vedremo se il ritorno di Sacripanti terrà Cantù sempre ad alti livelli o meno. Infine Varese, la dominatrice del campionato per 8 mesi. Una squadra costruita perfettamente e allenata alla grande da Frank Vitucci, che ha fatto tornare a sognare ad occhi aperti una città che solo 5 anni fa sprofondava nel baratro della Lega2. Contro Siena però qualcosa si è inceppato, non è stata più la Varese che tutti avevano avuto modo di apprezzare durante le partite di stagione regolare. Seppur con molta fatica conquistava un’insperata gara7 in casa, ma qui veniva dominata per 40 minuti dalla banda toscana. Resta però una stagione positivissima, anche se qualche con qualche rimpianto...
VOTO 9: Il vero miracolo di questa stagione è stato compiuto dalla Virtus Roma. Una squadra che sembrava nemmeno dovesse iscriversi al campionato, è arrivata a giocarsi una finale scudetto storica. Grandi meriti per Alberani, grandissimi meriti per Calvani, e un elogio particolare ad un gruppo che partita dopo partita ha avuto sempre più coesione e attaccamento a questa maglia. Certo, avere in squadra uno come Gigi Datome aiuta, però serve il contributo di tutti, e qui è venuta fuori l’anima operaia di questa Virtus. A Roma è stata riportata la passione per il basket, cosa che ormai sembrava svanita da tempo; di questo tutta la società deve andarne fiera, e l’augurio più grande ora è quello che si riesca a trovare uno sponsor concreto, perchè questa squadra merita più che mai di calcare i più importanti parquet europei il prossimo anno.
VOTO 10: Cambiano gli allenatori, cambiano i giocatori, cambiano un sacco di cose eppure chi vince il campionato (e anche la Coppa Italia aggiungerei)? Sempre e solo loro. La Mens Sana Siena conquista il settimo scudetto consecutivo, l’ottavo complessivo, e sicuramente per molti versi è quello che i tifosi hanno apprezzato di più. Quando si ha dietro un sistema collaudato, nel quale è facile inserirsi, è normale che i risultati arrivino. Siena è la dominatrice da anni, un motivo forse ci sarà, no? Ci son stati giocatori come Ress e Carraretto, che in carriera di scudetti “qualcuno” ne hanno vinto, che han giocato fino ad arrivare allo stremo delle loro forze. E poi i cosiddetti Big Three, Brown-Hackett-Moss..un trio che rappresenta l’ossatura forte di questa squadra, e tutti e 3 in maniera diversa hanno dato tantissimo a questo campionato. Ma una menzione speciale la merita il condottiero di tutto ciò, Luca Banchi. Raccoglieva un’eredità pesante, quella di Simone Pianigiani, e al primo colpo è riuscito a continuare da dove aveva finito il suo predecessore. Vedremo ora se il suo futuro lontano da Siena lo porterà a gioire nuovamente o meno. Ad Ottobre, rifondazioni o meno, la squadra da battere sarà ancora una volta solamente una. Siena.
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