Luca Banchi: 'Titolo figlio dell'eliminazione in Euroleague'
Le parole di Banchi dopo la vittoria del suo primo scudetto da capo allenatore
Il Montepaschi Siena è Campione d’Italia; vincendo gara5 di finale Playoffs in casa dell’Acea Virtus Roma per 63-79, si aggiudica l’ottavo scudetto della sua storia, il settimo consecutivo. Questo titolo ha un sapore particolare anche in vista delle premesse con cui è nata questa stagione della Mens Sana, con l’avvicendamento tra coach Pianigiani e il suo secondo Banchi, che per molti sembrava un azzardo; la riduzione del budget che ha comportato l’addio a molti giocatori protagonisti degli ultimi anni e l’acquisto di altri con meno fama ma non certo meno talento. Tutte queste variabili in aggiunta alla profonda crisi vissuta dalla banca Monte dei Paschi sarebbero state sufficienti per affossare la squadra senese che invece ha saputo essere umile e lavorando giorno dopo giorno ha superato momenti difficili sia in campionato che in Europa conquistando infine uno scudetto diverso dai precedenti ma per questo non meno gustoso. La partita ha poco da raccontare con la Montepaschi che rimane in vantaggio per tutti i 40 minuti di gioco mostrando una buonissima pallacanestro fatta di intensità sulle due metà campo e buona circolazione della palla riuscendo a far fronte alle fiammate dei padroni di casa e accumulando un vantaggio di 13 punti che poi si porterà fino alla fine della gara.
Coach Luca Banchi, visibilmente commosso in conferenza stampa, commenta cosi la vittoria della serie e dello scudetto:”È la prima volta, anche se è il settimo scudetto, che mi presento in conferenza stampa dopo il successo da capo allenatore. Non è facile rimanere lucidi e commentare a caldo una stagione che speravamo tutti potesse chiudersi stasera, ma che non era affatto scontato che accadesse. Il primo pensiero è un grazie a chi ci ha accompagnato in questa stagione a suo modo unica particolarissima nelle premesse, piena di profondi cambiamenti,con la comune consapevolezza che non saremmo stati più quelli degli anni scorsi che in realtà non volevamo più essere. Aver accettato il passato come modello e averlo preso come ispirazione ma evitando le comparazioni; volevamo essere semplicemente Siena a modo nostro. Una stagione complessa, durante il campionato ne sono successe tante che potevano minare la nostra fiducia ma invece ci siamo concentrati sul lavoro; abbiamo avuto la capacità di isolarci e la consapevolezza di poter essere da ispirazione per tutta la città che sta attraversando un momento difficile. Non ci sono più i budget del passato, i grandi nomi ma questo non ti impedisce di essere determinato e unico. Siamo stati premiati dai successi; non nego che questo scudetto sia figlio dell’eliminazione dall’Eurolega che ci ha permesso di concentrare le forze solo sul finale di campionato. Il mio ringraziamento va a tutto lo staff perché quello che siamo riusciti a fare nelle ultime 4 settimane è unico, con una squadra fortemente condizionata dagli infortuni. Abbiamo lavorato con grande dedizione vincendo spesso in trasferta anche delle gara 7. Roma ha il grande merito di essere arrivata fin qui ed aveva le nostre stesse possibilità di vincere, non partivano di certo sconfitti. Il nostro è un gruppo a cui piace stare insieme, piace giocare insieme, è stata una stagione bellissima al di là di come è finita. Minucci disse che ero un pazzo ad accettare questo incarico, tutti pensavano che avessi pescato l’uomo nero dal mazzo, che ero destinato a perdere, ora ho smentito tutti, compreso l’uomo nero. Per un allenatore lavorare alla Mens Sana è la cosa migliore che possa accadere, per il sistema, l’ambiente e tutta l’organizzazione. Dedico questo titolo a tutta la città di Siena e a ogni singolo tifoso”.
Vince quindi la Montepaschi che chiude sul 4-1, stesso risultato della finale del 2008 dove l’avversaria era sempre Roma, una serie che Siena ha vinto soprattutto dal punto di vista dell’esperienza riuscendo a gestire meglio i finali di partita e accusando meno la tensione del palcoscenico. Adesso comincia il lavoro per la dirigenza senese che dovrà riuscire a mantenere il più possibile unito il gruppo per tentare di aprire un nuovo ciclo di vittorie.