Gianni Petrucci: 'Rispetto i presidenti, ma c'è un limite a tutto'
Le parole di Petrucci dopo lo sfogo di Claudio Toti
Gianni Petrucci, dopo lo sfogo di Claudio Toti nel fine partita di Gara 4, ha parlato ai microfoni di Radio 24 alla trasmissione Tutti Convocati.
Ecco le parole del presidente della Federbasket.
"Rispetto i presidenti e capisco i loro sfoghi, ma c'è un limite a tutto. L'esasperazione non paga. Aspetto dalla Lega delle proposte. C'è un limite a tutto. Capisco gli sfoghi dei presidenti e capisco lo sfogo del presidente Toti che mi ha fatto questa notte perché ha investito, sono dodici anni che investe e non è facile in una piazza come Roma. Però il sorteggio arbitrale l'hanno voluto le società, il risultato del campo deve essere sempre accettato, gli insulti non pagano mai, il violento non vincerà mai. Ci sono delle regole e le regole devono essere rispettati".
"Io vorrei che la moviola fosse messa dietro qualche dirigente del basket. Ogni fischio arbitrale c'è un reclamo. Possibile che gli arbitri quando la propria squadra perde hanno torto e quando la propria squadra vince il merito è dell'allenatore e dei giocatori.
Sono in finale le squadre che fino a qui hanno meritato. E' retrocessa la squadra che forse meritava una retrocessione. Si deve avere una cultura ed un'etica in cui si sappia anche perdere. Sapendo che l'arbitro fa errori come li fanno i giocatori, i dirigenti, gli allenatori. Bisogna accettarlo. Non è possibile creare questa esasperazione. Il caldo colpisce non solo i palazzetti ma anche le teste dei dirigenti.
Non mi faccio ascoltare? Io ho impressione di riuscire. Mi devono ascoltare. Rappresentiamo le leggi del basket italiano. Chi ci vuol stare ci sta, chi non ci vuole stare, è la legge.
L'esasperazione non paga. Aspetto dalla Lega delle proposte. Renzi deve essere rispettato da tutti i dirigenti rappresentando lui la lega. C'è un limite a tutto. Capisco gli sfoghi dei presieden
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