Sportando Awards: Il GM dell'anno è Nicola Alberani
Il podio dei tre migliori general manager della stagione
1) NICOLA ALBERANI, Acea Roma
Claudio Toti come minimo dovrà una cena a Carlton Myers, l’uomo che contro il parere di tutti gli consigliò Nicola Alberani al posto di Piergiorgio Bottai. Myers gli disse: “Sì lo so che Forlì è retrocessa, ma fidati di me punta su Alberani che è uno che di basket ne capisce”. Detto fatto. Alberani arriva a Roma con la squadra da ricostruire da zero eccetto Tonolli e Datome e con uno dei budget più bassi che si siano visti a Roma da un bel po’ di anni. Si prende dei rischi e delle scommesse e le vince sostanzialmente tutte. Pesca Jordan Taylor da Wisconsin University e decide che lui sarà il playmaker della squadra: vinta! Tra lo scetticismo generale punta su Bobby Jones, considerato inadatto per la serie A e il giocatore pur con alti e bassi non fa mancare il proprio contributo. Sceglie il religiosissimo bizzoso e reietto Lawal come centro e si rivela una devastante vittoria, con il giocatore arrivato dallo Stelmet Zielona Gora che incatena una prestazione assurda dietro l’altra dominando quasi ovunque e segnando il record in valutazione (57) in una gara contro Sassari. Pesca Phil Goss a prezzo di saldo per dare leadership e la ottiene. Trova un ottimo comprimario come Peter Lorant dalla Spagna e anche lui fa il suo dovere. Setaccia ulteriormente il mercato dei rookies e trova tale Olek Czyz per rafforzare i tabelloni. Non contento di tutto questo scommette su D’Ercole e il giocatore si rivela uno dei più migliorati nella stagione diventando quasi letale come tiratore. Dopo aver preso tutta questa massa di giocatori con pochissimi soldi allunga il roster prima con Faisal Aden, che si rivela inadeguato, ma si riscatta firmando l’esperto Bryan Bailey dal Bayreuth. Tutti i giocatori vengono messi ad alloggiare vicini per fare gruppo e nel frattempo da pieni poteri a Calvani riconfermandolo come capo allenatore e anche questa scelta si rivela eccellente. Alberani non ha solo creato una squadra, ma ha messo le fondamenta della Virtus del futuro. GM dell’Anno!
2) Simone Giofré, Cimberio Varese
La coppia Vescovi-Giofré si issa al secondo posto grazie ad un mercato sapiente e ben costruito. Si parte dall’ABC della pallacanestro: coach ci dica che sistema vuole usare e noi le prendiamo i giocatori! Detto fatto: Vitucci vuole un centro mobile alla Linton Johnson e Giofré gli porta Dunston, poi chiede un playmaker capace di fare sia la fase di costruzione che la finalizzazione e recupera Mike Green disperso a Barcellona, poi vuole uno alla Taquan Dean che meta tiri pesanti e lui gli procura Ebi Ere, che grazie al passaporto cotonou diventa comunitario. Il resto dimostra la grande attenzione verso il mercato italiano: De Nicolao preso e responsabilizzato a vice-play, Polonara e Cerella presi per dare un’ossatura con impronta tricolore e il primo si integra alla perfezione. Dopo tutto questo va a fiuto e trova Adrian Banks dall’Elitzur Nentanya, miglior marcatore in Israele la scorsa stagione, poi Dusan Sakota usato con maestria da Vitucci come lungo per allargare il campo e ideale complemento di Dunston e infine si concede la scommessa Erik Rush che ha mostrato segnali abbastanza interessanti. Per chiudere tutto questo cerchio allunga il roster con l’ottimo Dejan Ivanov dopo essersi fatto scippare Pops Mensah-Bonsu dal potere economico di Milano. Varese è prima in campionato e assoluta favorita per il titolo. Tempi luminosi in arrivo per la Cimberio.
3) Federico Pasquini, Banco di Sardegna Sassari
Sono anni ormai che a Sassari sono sicuri di fare un buon mercato, tutto grazie alla bravura ed alla preparazione di Federico Pasquini. È davvero difficile ricordarsi un fiasco del GM di sassari e anche quest’anno non se ne vedono. Inizia pescando Dane DiLiegro dalla Legadue quando moltissimo neppure sapevano chi fosse, segue decidendo di rimpiazzare Quinton Hosley con il veterano Bootsy Thornton (che era quasi intenzionato a ritirarsi), dopo averlo visto all’opera nella finale Siena-Milano; il giocatore si rivela uno dei migliori e non paga dazio neanche atleticamente nel gioco veloce che predica Sacchetti. Poi iesce a confermare entrambi i cugini Diener in Sardegna e costruisce di fatto una delle migliori stagioni della storia di Sassari. Da Hosley continuando fino ad oggi sono molti i giocatori da lui scoperti che poi si sono rivelati eccellenti. Per concludere in bellezza si riserva i botti di fine stagione. Becirovic di rientro dall’Iran per cambiare Travis e mette sotto i tabelloni in compagnia a Easley l’esubranza atletica di Drew Gordon. Poteva essere un boomerang, invece si rivela l’opposto, con i giocatori che legano e non si fanno la guerra per il posto mettendo tantissimo atletismo su tutti i 40 minuti delle partite di Sassari. Ora il cassetto dei sogni è aperto, chissà che qualcuno non si avveri.