Sportando Awards: L'MVP dell'anno è Luigi Datome
Il podio dei tre giocatori migliori della stagione regolare
1) LUIGI DATOME, Acea Roma
16,9 pts |
5,8 rmb |
1,8 ass |
0,9 sto |
1,6 rec |
20,1 valut |
Luigi Datome conquista il titolo di MVP del campionato italiano con una stagione che ne ha segnato la consacrazione definitiva a livello di leader della squadra e che probabilmente porterà la sua carriera lontano da Roma, per la quale si è sacrificato tanto, al punto di ridursi lo stipendio per restare quando le sirene di Milano si erano fatte insistenti. Gigigante conquista il titolo di MVP grazie ai miglioramenti costanti nell’arco di tutta la carriera che gli hanno permesso un salto di qualità decisivo su entrambi i lati del campo. Ha imparato a giocare molto bene da 4, irrobustendo il fisico e assorbendo sempre meglio gli uno contro uno in difesa. La sua crescente consapevolezza difensiva è una delle chiavi che hanno permesso a Roma una clamorosa stagione chiusa al terzo posto complessivo . La fase offensiva invece è da sempre la sua parte migliore, ma quest’anno si è fatta ancora più clamorosamente efficace e oltre le cifre ha segnato tra i canestri più belli del campionato per cifra tecnica e atletica mostrata. Il ritorno di Roma ai playoff dopo essersi eletto a leader maximo di una squadra totalmente nuova e molto giovane non può che renderlo meritevole del maggior riconoscimento che assegniamo. Ora per lui si aprono le porte se non dell’NBA almeno di una grande squadra europea.
2) Bryant Dunston, Cimberio Varese
15,1 pts |
7,7 rmb |
0,7 ass |
2,2 sto |
2,5 rec |
22,6 valut |
Bryant Dunston è l’esempio di come un bravo general manager sa scovare giocatori dove nessuno andrebbe a cercarne. Dall’Hapoel Holon quando arrivò nessuno quasi riusciva a pronunciarlo, ma adesso 9 mesi dopo in ogni palazzetto in cui gioca viene temuto e rispettato. Davvero clamorosa la stagione del centro della Cimberio, che forma con Mike Green una delle meglio assortite assi play-pivot viste di recente nel campionato italiano. Fisico, ma anche tecnico: non trema dalla lunetta e se riesce porta a casa il canestro quando va all’attacco. Le sue schiacciate e i suoi voli lo hanno letteralmente incoronato a top player nel catino del Pala Whirpool di Varese, dove il sistema Vitucci lo ha esaltato oltre ogni limite servendolo sempre nella maniera migliore. Il resto ce lo mette tutto lui: ha attacco in post, sa finire al ferro e dispone volendo anche di un discreto piazzato. In difesa è invalicabile e nella stagione restano monumentali le sue sportellate con Lawal nei match contro Roma. Lo mettiamo al secondo posto semplicemente perché a differenza di Datome gioca in una situazione dove non deve trattare la patata bollente dell’essere il go-to-guy.
3) Travis Diener, Banco di Sardegna Sassari
17,2 pts |
2,9 rmb |
7,5 ass |
0 stp |
1,4 rub |
21,8 valut |
Il Duca di sassari, prossimo a diventare (si spera) italiano a tutti gli effetti, entra nel podio dei tre migliori del campionato, fornendo per tutta la stagione prestazioni di classe e tecnica sopraffina. Senza ombra di dubbio il miglior playmaker in Italia e capace di dare i ritmi indiavolati alla manovra predicati da coach Meo Sacchetti: “più tiriamo, più possibilità abbiamo di segnare” e lui approfitta della sua classe per far danni in ogni palazzetto in cui passa (chiedere al PalaEstra per maggiori informazioni). Diener pur non essendo fisico ha una tale tecnica che gli permette di fare ciò che vuole su un campo da basket. Ha una lettura nel traffico notevole, trova sempre dei compagni liberi e se non li trova rimane comunque uno dei migliori anche nel concludere in qualsiasi maniera. I suoi tiri cadendo all’indietro sono tra le attrazioni maggiori di Sassari e il PalaSerradimigni spera di poterne gustare ancora le gesta a lungo, ma non sarà facile, perché ormai è arrivato ai 30 anni e il richiamo delle potenze economiche potrebbe consigliargli di prendere altre strade. Nel frattempo terzo classificato.