Quintetto ideale del campionato: 1^a settimana di Maggio
Quintetto e sesto uomo della giornata di campionato
Eccoci pronti ad analizzare il quintetto ideale della settimana riguardante il campionato italiano. I criteri non sono la semplice valutazione e i ruoli vengono mantenuti sempre con una regola di rigidità-flessibilità stabilito in base al tipo di partita giocata dal suddetto giocatore. Il quintetto ideale tiene conto non solo dei numeri offensivi, ma anche di tutte quelle situazioni che nei tabellini non vengono a galla. Ricordiamo che non è importante la squadra per stabilire il ruolo, una squadra può anche avere tutti e 6 i giocatori se vengono valutati meritevoli. Ricordiamo inoltre che solo i giocatori che hanno vinto le proprie partite possono essere eleggibili.
Quintetto:
Travis Diener, PM, Banco di Sardegna Sassari: mi sa che a Siena se lo ricorderanno a lungo dopo una prestazione come quella che mette sul parquet del PalaEstra facendo disperare tutti presenti sugli spalti. Il 42 di valutazione lo figura come MVP di giornata e consolida se mai ce ne fosse bisogno una seconda piazza per il Banco di Sardegna che suona quasi migliore della prima considerando l’accoppiamento del tabellone che vede Milano, Siena e Varese tutte dall’altra parte. Se Sassari vuole “aprire il cassetto dei sogni” come dichiarato da Sardara è adesso che deve approfittarne. Tornando a Diener poco da dire: 33 punti (7/10 da due e 5/8 da tre con una bomba notevole negli ultimi scampoli di gara) , 6 rimbalzi e 6 assist. L’assenza del cugino gli riversa sulle spalle tutti i compiti di playmaking e di gioco perimetrale, lo obbliga a giocar lui tutti i pick n’roll coi lunghi e ad assumersi responsabilità ancora maggiori. Credete che la cosa lo disturbi? Niente affatto! Sarebbe troppo chiedere velocemente questo benedetto passaporto italiano?
Andrea Cinciarini, PM/G, Trenkwalder Reggio Emilia: ha giocato molto bene tutta la stagione, alzando il tiro sulle sue qualità e nascondendone i difetti grazie all’eccelso sistema Menetti. Se Andrea Cinciarini ha giocato una grande stagione il merito va equamente distribuito tra lui e la squadra. Il miglior piccolo del campionato nella lettura dei rimbalzi offensivi, abilissimo a sgusciare nella selva di maglie per procurarsi seconde chance e davvero eccelso per tutto l’anno nel mettere in ritmo tutti i compagni, sia nella posizione di playmaker sia in quella di guardia. Sfortunatamente resta decisamente carente nel tiro da 3 punti, ma non è che Reggio con tutti i tiratori di cui dispone possa considerarlo un problema. Adesso c’è l’importante sfida con Roma, dove il sistema difensivo reggiano (il migliore nonché il più efficace del campionato) dovrà dare parecchio fastidio a Calvani e alla sua banda di giocatori atletici.
Alessandro Gentile, AP, Emporio Armani Milano: per parlare della crescita di Gentile basterebbe far notare che è la seconda volta consecutiva che viene eletto come miglior ala del campionato, ma basterà limitarsi ai numeri della sua stagione: 11,2 punti (contro i 9,3 della scorsa stagione a fronte di un minutaggio praticamente identico), cresciuto sopra il 50% in percentuale di tiro, cresciuto in assist e valutazione, nonché in plus-minus. È un serio candidato a giocatore più migliorato dell’anno insieme al compagno Melli e nella gara contro Brindisi scrive anche il career high in assist (10) oltre ai 18 punti e 6 rimbalzi che mette nella bisaccia, ma al di là dei numeri è la sua importanza nella squadra ad essere il vero miglioramento di Gentile: i compagni lo cercano e lui si gasa a portarsi il peso dell’attacco in assenza di Langford. Le responsabilità non lo spaventano, anzi lo caricano (a volte anche troppo), ma finchè tramuta la sua furia agonistica in punti, rimbalzi, assist e difesa (cosa di cui non si parla molto ma è bene sottolinearla) Milano non può che esserne contenta. Ora la supersfida con Siena, la più attesa dell’anno. Avere di fronte un segugio come Moss ci dirà il suo vero impatto. Sarà la pressione o la tecnica a prevalere?
Nikola Dragovic, AG, Sidigas Avellino: non è certamente uno dei più amati ad Avellino e spesso una certa indolenza da parte sua ha fatto imbestialire il pubblico del PalaDelMauro, ma non si può negare che abbia dei fondamentali piuttosto interessanti per giocare a basket. Contro Pesaro si scatena letteralmente chiudendo con 18 punti e 16 rimbalzi, portandosi a spasso con Biligha tutti i lunghi avversari (Crosariol e Bryan tenuti a 0 punti) e obbligando Rok Stipcevic agli straordinari. Dragovic è uno dei lunghi con maggior raggio di tiro nel campionato e se becca la giornata giusta diventa seriamente un problema per gli avversari. Non si sa se voglia lui restare o se lo voglia trattenere la dirigenza di Avellino, fatto sta che è difficile trovare un lungo tiratore e aggressivo come l’ex Spartak San Pietroburgo.
Tuukka Kotti, AG/C, Vanoli Cremona: all’inizio dell’anno era considerato uno inadeguato alla categoria anche da parte di molti tifosi cremonesi stessi, ma Kotti ha ampiamente dimostrato di poterci stare benissimo. Versatile e veramente arcigno. Gioca sia da 4 che da 5 sempre con buoni risultati ed è il classico giocatore che deve “far legna” in ogni senso lo si legga. Per Cremona è più la panchina a fare la differenza, ma Kotti sguscia attraverso le maglie dei lunghi biellesi portandosi a spasso Mavunga e Jurak. In assenza di Stipanovic viene impiegato da centro e scala da 4 solo con l’ingresso di Cazzaniga. Gresta lo ha caricato ed esaltato nel proprio sistema così come molti altri giocatori rimasti un po’ intristiti dai metodi Caja. Kotti contro biella segna 14 punti e prende 15 rimbalzi, aggiungendo anche 2 assist e una stoppata. Davvero difficile chiedere di più ad un giocatore arrivato dalla Legadue accompagnato dallo scetticismo di tutti.
SESTO UOMO:
Peter Lorant, C, Acea Roma: dal punto di vista dei numeri ci sarebbero giocatori più meritevoli (vedi Vitali), ma noi scegliamo di premiare Peter Lorant per l’eccellente stagione che ha giocato fin qui. Lorant è lo specchio dell’eccelso lavoro fatto dal GM romano Nicola Alberani: è l’esatto opposto di Lawal come tipo di giocatore, ma può anche giocare con lui in un ipotetico modulo a 2 pivot, in cui ha licenza di allargare il campo per far liberare l’area per Gani. I suoi fondamentali sono interessanti e la cosa che piace ancora di più all’allenatore è la sua completa dedizione al lavoro e alla squadra. Non si lamenta mai e accetta il suo ruolo di vice con assoluta serenità dando sempre il 100% indipendentemente dai minuti che gli vengono concessi. Contro la Sutor pur avendo davanti una batteria di lunghi interessante firma 15 punti (con 3/3 dalla’arco) e raccoglie 11 rimbalzi. Con la discesa delle prestazioni di Lawal diventa fondamentale per Roma una sua crescita nel minutaggio e nell’intensità.